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Manovra di Bilancio 2026, le anticipazioni: gli incentivi per la Transizione 5.0 e l’efficienza energetica


Negli ultimi mesi si sta parlando sempre più di Transizione 5.0 e degli strumenti messi a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per accompagnare le aziende verso un futuro più digitale, sostenibile ed efficiente.

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Le prime anticipazioni sul contenuto della Manovra di Bilancio 2026 in tema di incentivi per le imprese, sono condensate nelle dichiarazioni del sottosegretario al MIMIT, Massimo Bitonci, durante il question time in commissione Attività produttive della Camera, in cui sono stati portati alla luce i risultati già ottenuti con il Piano Transizione 5.0 e gli sviluppi attesi con la Manovra di Bilancio 2026.

Transizione 5.0: i risultati oltre le aspettative

Il Piano Transizione 5.0, lanciato come evoluzione del precedente Industria 4.0, ha avuto inizialmente un assorbimento più lento rispetto alle attese. Tuttavia, i dati dell’ultimo trimestre mostrano un’inversione di tendenza: sono stati superati i 2 miliardi di euro in prenotazioni da parte delle imprese, con un trend in continua crescita.

Uno degli aspetti più interessanti riguarda il risparmio energetico. Secondo i dati, per ogni euro di credito d’imposta concesso si registra il doppio del risparmio energetico atteso. Questo significa che le imprese non solo stanno sfruttando l’incentivo, ma lo stanno facendo in modo efficiente e con un impatto positivo ben superiore alle previsioni iniziali.

Perché Transizione 5.0 è diverso da Industria 4.0

Molti imprenditori si chiedono quale sia la differenza tra Industria 4.0 e Transizione 5.0. In realtà, il nuovo piano non sostituisce completamente il precedente, ma ne raccoglie l’eredità ampliandone gli obiettivi:

  • Industria 4.0 si concentrava soprattutto sulla digitalizzazione e sull’automazione dei processi produttivi;
  • Transizione 5.0 aggiunge una forte attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica.

Bitonci ha sottolineato che il Ministero sta lavorando su un “impianto” che prenda il meglio da entrambi: l’innovazione tecnologica di Industria 4.0 e le finalità ambientali di Transizione 5.0. L’obiettivo è arrivare a un nuovo modello di incentivo, innovativo e proiettato al futuro, che semplifichi l’accesso alle risorse da parte delle imprese e garantisca continuità.

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Manovra di Bilancio 2026

Una nuova misura nella Manovra di Bilancio 2026

Arriva così il tanto atteso annuncio di una nuova e rinnovata misura per il sostegno degli investimenti in nuove tecnologie.

A differenza del Piano Transizione 5.0, che si basa su fondi REPowerEU e, quindi, soggetto a vincoli europei, il nuovo strumento dovrebbe essere finanziato con risorse nazionali in maniera strutturale.

Una scelta che porterebbe a diversi vantaggi. In primis il superamento del vincolo DNSH (Do No Significant Harm), che oggi limita l’accesso agli incentivi per le imprese energivore, cioè quelle che consumano grandi quantità di energia (come acciaierie, cartiere, cementifici), escluse dai benefici nonostante siano tra le realtà che più necessitano di investimenti per ridurre l’impatto ambientale dei cicli produttivi.

Con la nuova misura, anche questa categoria di imprese potrà realizzare progetti di efficientamento energetico su larga scala ed integrare le tecnologie digitali e green nei processi produttivi. Un grande passo avanti non solo per la competitività delle singole aziende, ma anche per l’intero sistema produttivo italiano.

La scelta di finanziare la nuova misura agevolativa con risorse nazionali, comporterebbe anche procedure più snelle e tempi più rapidi. Caratteristiche che saranno sicuramente apprezzate delle imprese, che potranno finalmente usufruire degli incentivi senza ostacoli burocratici.

Il futuro degli incentivi alle imprese non può più essere pensato solo in chiave tecnologica o solo in chiave ambientale. Le due dimensioni sono ormai strettamente collegate: la digitalizzazione permette di ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi; la sostenibilità garantisce un uso più efficiente delle risorse e minori costi energetici.

Per questo motivo, le intenzioni del MIMIT vanno nella giusta direzione: creare strumenti unici che integrino entrambi gli obiettivi, dando alle imprese italiane la possibilità di crescere in modo competitivo e responsabile.

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Gli altri strumenti a sostegno delle imprese

Oltre alla nuova misura in arrivo, si prevede che la Manovra di Bilancio 2026 includa anche il rinnovo di altri strumenti che negli anni hanno dimostrato di essere efficaci e apprezzati dalle imprese:

Il rafforzamento di questi strumenti, insieme all’introduzione della nuova misura, potrebbe rappresentare un mix vincente per accompagnare le imprese italiane nella doppia transizione digitale ed ecologica.

Verso una Transizione 5.0 evoluta

Le parole del sottosegretario Massimo Bitonci confermano una volontà chiara: continuare a sostenere le imprese italiane nel percorso di digitalizzazione ed efficientamento energetico, con strumenti sempre più mirati, semplici e accessibili.

Il superamento dei limiti legati al DNSH e l’inclusione delle imprese energivore sono passi fondamentali per rendere davvero efficace la politica industriale del nostro Paese. Allo stesso tempo, la scelta di finanziare la nuova misura con risorse nazionali garantirebbe maggiore autonomia e stabilità nel tempo.

La Manovra di Bilancio 2026 si preannuncia come un’occasione per consolidare quanto fatto finora con Industria 4.0 e Transizione 5.0 e per aprire la strada a un modello di sviluppo più digitale, sostenibile e competitivo.

Dal lato delle imprese, iniziare già da ora a valutare i processi e a pianificare gli investimenti, significa agire per cogliere al meglio le opportunità che arriveranno con i nuovi incentivi.

La transizione è già iniziata e chi saprà anticiparla sarà pronto a guidare il cambiamento.

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