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La proprietà intellettuale come scudo strategico contro le turbolenze della globalizzazione.


L’Abruzzo protagonista del roadshow nazionale

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– In Abruzzo l’impresa non è solo mestiere, è visione. Tra colline e distretti industriali, si muove un tessuto produttivo che non ha paura di innovare, di investire nel sapere, nella ricerca, nello sviluppo. Qui il capitale umano non è una formula astratta, ma il motore silenzioso che fa girare le idee, le relazioni, le opportunità. Un ecosistema vivace, che sa guardare avanti e che chiede alle sue imprese di fare un passo in più: trasformare l’intangibile in valore concreto. Perché oggi, più che mai, la competitività si gioca sulla capacità di rendere visibile ciò che non si vede — conoscenza, creatività, brevetti, relazioni — e farne scudo contro le incertezze del mercato. La proprietà intellettuale però non è solo un tema per giuristi o tecnici: è una presenza silenziosa ma fondamentale nella nostra vita di tutti i giorni. Basta guardarsi intorno. Dalla penna che usiamo per scrivere, al design del nostro smartphone, fino al sistema di chiusura di una bottiglia d’acqua: dietro ognuno di questi oggetti si cela una strategia integrata di tutela dell’innovazione. Brevetti, marchi, design registrati sono strumenti che proteggono idee, soluzioni ingegnose, intuizioni creative.

Si è svolta questa mattina, nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico a Mozzagrogna, la tappa abruzzese del roadshow nazionale “R&S e Brevetti come driver di competitività per le imprese”, promosso da Fondazione Mai, Confindustria, Fondimpresa, Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

Grande attenzione da parte di imprenditori, professionisti, esperti e rappresentanti del mondo accademico, a testimonianza della crescente centralità del tema della proprietà intellettuale come leva strategica per l’innovazione e la competitività aziendale.

Giammario Cauti, vicepresidente della sezione servizi innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico in apertura lavori ha sottolineato: “La regione Abruzzo è caratterizzata da un ecosistema imprenditoriale dinamico, con un’elevata propensione all’innovazione, che si traduce nell’investimento in know-how, ricerca e sviluppo e nella capacità di massimizzare il proprio capitale umano e le proprie reti di relazioni per creare valore. Credo che il sistema delle imprese debba adoperarsi sempre di più per rendere tangibile questo capitale immateriale, fondamentale per la crescita, la resilienza e la competitività di un’impresa nel mercato odierno.”

La cultura IP può blindare il Made in Italy dalla globalizzazione

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Lo hanno spiegato Tommaso D’Onofrio, consigliere CSIT e membro del gruppo di lavoro proprietà intellettuale e Lino Olivastri, consigliere di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e imprenditore abruzzese nel settore servizi e consulenza.

D’Onofrio ha snocciolando i dati: “Negli ultimi anni il sistema italiano della proprietà industriale ha mostrato segnali incoraggianti. Secondo i dati UIBM, nel 2024 sono state depositate 12.242 domande nazionali di brevetto, di cui 10.148 per invenzioni industriali (+7,4% sul 2023) e 1.830 per modelli di utilità. Nello stesso anno sono state registrate oltre 20.800 convalide di brevetti europei e rilasciati 9.027 titoli nazionali, a conferma di un sistema vitale e attrattivo anche per operatori esteri. Questi numeri, tuttavia, descrivono soltanto una parte dell’universo della proprietà intellettuale, che comprende anche marchi, design, modelli ornamentali e diritto d’autore. Campi nei quali l’Italia registra volumi molto più ampi, ma che condividono la stessa sfida: trasformare la creatività e l’innovazione in reale vantaggio competitivo. Molte startup e PMI, pur essendo veri laboratori di innovazione, incontrano ancora ostacoli nel passaggio dalle idee brevettuali o protette ad applicazioni industriali concrete: costi elevati, procedure complesse, carenza di supporto e una cultura imprenditoriale della proprietà intellettuale non ancora diffusa. Diventa quindi essenziale rafforzare il sostegno alle imprese, ridurre le barriere e promuovere una strategia europea e nazionale sulla proprietà intellettuale, che non si limiti alla registrazione dei titoli ma costruisca filiere di trasferimento tecnologico realmente efficaci, capaci di trasformare l’innovazione in crescita reale e sostenere la competitività del Paese e dell’Europa.”

Lino Olivastri ha sottolineato il ruolo della P.I. nel contesto globale: “Eventi come questo pongono l’innovazione al centro del dibattito, favorendo connessioni concrete tra idee, persone e territori. È attraverso il dialogo strutturato e la condivisione di visioni che si generano le condizioni per una crescita sostenibile e competitiva. Il nostro territorio, le nostre aziende hanno assoluta necessità di valorizzare il patrimonio costituito dalla “proprietà intellettuale” che risiede nelle nostre aziende e nei nostri laboratori, convinti che abbiamo in casa tutto ciò che serve: i dipartimenti universitari, i professionisti, gli uffici preposti nelle Camere di Commercio oltre alle istituzioni nazionali ed europee preposte per la tutela. Il nostro ruolo è quello di essere facilitatori, disseminatori della cultura della “proprietà intellettuale” per la creazione di un valore capace di generare stabilità e attrattività del nostro sistema produttivo per renderlo il più possibile immune dalle inevitabili criticità indotte dalla globalizzazione.”

Le dichiarazioni

Giammario Cauti, vicepresidente della sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico: “La regione Abruzzo è caratterizzata da un ecosistema imprenditoriale dinamico, con un’elevata propensione all’innovazione, che si traduce nell’investimento in know-how, ricerca e sviluppo e nella capacità di massimizzare il proprio capitale umano e le proprie reti di relazioni per creare valore. Credo che il sistema delle imprese debba adoperarsi sempre di più per rendere tangibile questo capitale immateriale, fondamentale per la crescita, la resilienza e la competitività di un’impresa nel mercato odierno.”

Per Confindustria: “La protezione della proprietà intellettuale è la chiave per valorizzare il Made in Italy, in Italia e nel mondo. Investire negli asset immateriali significa sostenere innovazione, occupazione e competitività. In questo contesto, i partenariati pubblico-privato nella ricerca e sviluppo rivestono un ruolo strategico, perché permettono di condividere competenze, risorse e rischi, accelerando la trasformazione delle idee in soluzioni concrete e favorendo la crescita di interi settori produttivi. Fondamentale, in tal senso, l’abolizione del professor privilege e le linee guida che indirizzano gli operatori economici nei rapporti contrattuali con gli enti di ricerca, per rafforzare il dialogo tra mondo pubblico e privato e garantire la piena valorizzazione delle innovazioni, facilitandone la messa a terra nei mercati nazionali e internazionali. Il confronto tra istituzioni e player economici resta centrale per definire una strategia che accompagni le imprese negli investimenti innovativi. Confindustria continuerà a lavorare in questa direzione, promuovendo politiche e strumenti che sostengano lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione solido e competitivo, e coinvolgendo i territori in occasioni di divulgazione e confronto come quella odierna”.

L’Abruzzo e la P.I.

Giuseppe Rozzi, founder e legal counsel di Rozzi & Consulmarchi ha illustrato a che punto si trova L’Abruzzo. Su dati 2022, l’Abruzzo ha registrato 142 domande di brevetto da parte di soggetti residenti, confermando una vivacità imprenditoriale che guarda con sempre maggiore attenzione alla tutela dell’innovazione. A guidare questa spinta è stata la provincia di Chieti, seguita da Teramo, Pescara e L’Aquila. I settori trainanti sono meccanica, automazione industriale, agritech e biotecnologie.

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Sono intervenuti inoltre Nicoletta Amodio, executive adviser ricerca e innovazione di Confindustria e direttore della Fondazione Giuseppina Mai, Stefania De Feo, adviser per il mercato interno, proprietà intellettuale e cultura d’impresa di Confindustria, Paolo Markovina, patent manager di Electrolux, Emanuela Arezzo, docente all’Università degli Studi di Teramo e componente della Commissione ricorsi UIBM – Mimit (Ufficio italiano brevetti e marchi). A completare il quadro, le voci dal mondo imprenditoriale con Marco Monaco, co-founder e sales director di Aumatech s.r.l..

Diana Bracco, presidente della Fondazione Mai ha inviato inoltre un video messaggio ai partecipanti.

Un incontro ricco di contenuti, che ha rafforzato il dialogo tra imprese, istituzioni e mondo della ricerca, ponendo l’Abruzzo al centro di un percorso nazionale di diffusione della cultura della proprietà intellettuale.

www.confindustriaabruzzoma.it



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