di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono progetti e strategie territoriali europei per gli over 65?
Risposta: sì. Ne ha parlato di recente il prof. Michele Poerio, Presidente di FEDER.S.P.e V. che sottolinea: ”Ci confrontiamo sull’applicazione in Italia delle linee guida della ‘Strategia Europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030’ e sui punti della ‘Strategia Europea per l’Assistenza’, sui fondi ed i progetti innovativi sia italiani che europei per previdenza, sanità e assistenza per le famiglie; inoltre abbiamo discusso dei problemi degli over 65 in Italia e nell’Unione europea. Vogliamo dare un segnale ai giovani perché siano informati meglio su come tutelare la costruzione delle loro pensioni da subito. Un antico proverbio africano recita ‘Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai in gruppo’ ed ecco perché proseguiamo con FEDER.S.P.e V. a tenere uniti gli anziani over 65 e a potenziare il dialogo intergenerazionale. In occasione di questo congresso nazionale, ci focalizziamo su temi comuni per i quali attivarci uniti e forti per il nostro presente e per il futuro dei nostri giovani. Come FEDER.S.P.e V. , infatti, abbiamo raccolto dei dati e siamo presenti periodicamente nei Tavoli istituzionali di confronto con il Governo italiano in quanto io sono pure segretario nazionale di CONFEDIR. Abbiamo già avuto quindi occasione di evidenziare alla Premier Meloni, in un recente incontro con i sindacati, come la situazione previdenziale e sanitaria stia penalizzando in modo eccessivo le frange più deboli della popolazione italiana, che i tagli per le pensioni dei ceti medi sono eccessivi, e che i fondi europei come il Mes avrebbero potuto consentire di ribaltare la situazione e di far rinascere il Sistema Sanitario Italiano. Ora ci chiediamo quando finiranno invece i fondi del PNRR e di NextGenerationEU come potremo avere assistenza sanitaria, noi over 65, in una Italia che ha aperto nuove sedi territoriali, come le case di comunità, ma che è carente di personale sanitario e in cui le realtà private stanno cannibalizzando tutti gli ambiti? Inoltre, a fronte dei tagli attuati e delle crisi socio-economiche, dovute alle guerre, in atto, abbiamo fatto presente che sia le pensioni di reversibilità che le pensioni di anzianità sono decurtate e creano disparità socio-economiche rilevanti e disagio sociale diffuso”.
Domanda : cosa sono i Pepp e come informare meglio sulla previdenza complementare e sulla crisi demografica in atto ? Luisa Foscari
Risposta: Al 59° congresso FEDER.S.P.e V. sono stati discussi e confrontati i dati sulla crisi demografica in atto. “La nostra vicepresidente Letizia Filippazzo Molina ha relazionato sul tema della desertificazione delle risorse umane e, come Federazione siamo pure preoccupati per i giovani e riteniamo che sui PEPP , pacchetti europei di previdenza complementare, non ci sia la corretta informazione in Italia”, sottolinea il prof. Michele Poerio, presidente FEDER.S.P.e V. I PEPP (Pan European Personal Pension Product) sono strumenti europei di previdenza complementare volontaria, pensati per essere portabili e a basso costo, che integrano i sistemi pensionistici pubblici e privati. Offrono la possibilità di accumulare risparmi pensionistici e trasferirli all’interno dell’UE, ma la loro efficacia dipende dagli incentivi fiscali e dalla piena collaborazione degli Stati membri per garantirne la convenienza rispetto ai prodotti nazionali. “Alla luce degli ultimi avvenimenti politici e socioeconomici italiani, europei e mondiali sono profondamente convinto che sia giunto davvero il tempo di costruire in Italia un domani più rappresentativo delle donne, visto i dati del più recente documento ‘Global Gender Gap’. Anche tra i nostri associati le donne hanno pensioni che sono più basse rispetto agli uomini e pensioni di reversibilità troppo esigue dopo anni di lavoro” spiega il prof. Marco Perelli Ercolini, vicepresidente FEDER.S.P.e V. ,”I temi trattati al 59° congresso FEDER.S.P.e V. evidenziano come informare meglio sulla previdenza complementare e sulla crisi demografica in atto e sono diverse le proposte della Federazione per evitare che gli over 65 rinuncino a prestazioni sanitarie a causa delle liste di attesa; abbiamo inoltre discusso della dilazione del pagamento del TFR per i dipendenti pubblici che lede principi di diritto dei cittadini”.
Domanda: sono un medico pensionato e vorrei sapere come viene gestita la previdenza negli altri Stati europei e temo che, in futuro, tutto gli enti di previdenza confluiranno nell’INPS vista la crisi in atto, ci sono progetti o realtà che ne parlano?
Risposta: sì, se ne è parlato al 59° congresso nazionale Federspev, svoltosi di recente a Riccione, in cui sono stati approfonditi i dati dell’ENPAM che è l’Ente Nazionale di Previdenza per medici e odontoiatri, a cui si possono iscrivere anche facoltativamente gli studenti del 5° e 6° anno. “I contributi versati dagli iscritti attivi contribuenti, nel 2024, sono pari ad € 934.089.017 (+11,54% rispetto al 2023); mentre, l’importo versato dai pensionati contribuenti (ndr dopo i 68 anni) risulta pari ad € 161.248.626, superiore rispetto allo scorso esercizio del 13,59%. “ dice il prof. Michele Poerio, presidente FEDER.S.P.e V. ,”Tali incrementi sono da imputare anche all’innalzamento del limite reddituale oltre il quale è dovuto il contributo dell’1% a carico di tale gestione, sopra indicato, che ha ampliato la base imponibile su cui è calcolato il contributo in misura intera o ridotta. Quando il reddito prodotto non consente di avere una vita dignitosa l’Ente attiva diverse forme di sostegno e di assistenza. Il patrimonio netto dell’ENPAM presenta una riserva legale (art.1 c. 4 Dlg. 509/94) di € 25.812.176.189 €, una riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi -64.447.440 € con un Utile dell’esercizio € 1.114.368.866 ed un Totale 26.862.097.615,00 €; al 31/12/2024 ; il patrimonio netto di ENPAM è incrementato di circa 3,92%. Tuttavia a fronte di un minor numero di occupati anche l’ENPAM rischia in futuro default se non si interverrà per tempo. Le risorse coprono i prossimi sette anni circa, ma serve fare di più. Oltre alla previdenza nel nostro congresso abbiamo ribadito la necessità di tenere vivo il Valore sociale di realtà come la nostra che tengono coesi gli over 65 con progetti di solidarietà, di amicizia, di speranza, di valorizzazione dell’anziano. Abbiamo distribuito un libro intitolato ‘Professione e salute – la crisi del servizio sanitario’ in cui diversi nostri associati hanno spiegato le loro esperienze come medici, farmacisti, professionisti al fianco dei cittadini e le nostre proposte perché si rispettino i diritti di una previdenza equa e di un sistema sanitario universalistico e più equo”.
Domanda: ci sono progetti europei sull’invecchiamento attivo e per non lasciare soli i caregivers? Giorgio Maraschino
Risposta: sì. C’è il progetto ACTAge europeo che riunisce centri per l’invecchiamento attivo e punta a migliorare la salute sociale, fisica e mentale per il benessere degli anziani. Il progetto ACTAge affronta la frammentazione dell’assistenza agli anziani promuovendo l’invecchiamento attivo e in salute attraverso spazi e politiche multidisciplinari. Passando da un approccio basato sui bisogni a un approccio basato sui diritti, ACTAge garantisce agli anziani il diritto a pari opportunità e trattamento. Per affrontare le sfide europee legate all’invecchiamento della popolazione, ACTAge che ha un budget di un milione e 905.208 euro coinvolge partner come la Direzione Generale per gli Anziani e la Partecipazione Attiva del Governo delle Isole Canarie, la Città di Vila Nova de Cerveira (Portogallo), il Ministero del Lavoro e della Solidarietà Sociale (Romania), l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo della Regione Ovest (Ungheria), la Città di Heerenveen (Paesi Bassi), la Città di Storfors (Svezia), il Centro per lo Sviluppo della Regione di Pianificazione Orientale (Macedonia del Nord), la Città di Bruges (Belgio), Finpiemonte (Italia) e l’Agenzia del Fondo Sociale Europeo (Lituania). ACTAge promuove l’approccio “Salute Positiva”, coniato dall’Istituto per la Salute Positiva dei Paesi Bassi, da cui l’Italia, secondo Federspev, deve prendere l’esperienza e le best practices, che considera la salute in modo olistico, includendo le dimensioni fisica, emotiva e sociale. Il progetto enfatizza la resilienza, il senso di scopo, la significatività e l’autogestione, creando ambienti in cui le persone anziane possano prosperare e sentirsi valorizzate. E’ iniziato il primo maggio 2025 e terminerà il 31 luglio 2029. “Quello che sarebbe importante,” dice il prof. Michele Poerio,” è uno scambio di dati, una conoscenza o coerenza comune di tutti questi progetti europei e una interconnessione dei tool innovativi realizzati sino ad oggi, utili per evitare che siano spesi soldi senza uno scambio di best practices in tutte le realtà comunitarie. Interessanti, ad esempio, sono anche i risultati del progetto europeo ESCAPE, finanziato dalla Commissione europea per affrontare la multimorbilità nei pazienti anziani e la creazione di Eurocarers. Esperti internazionali provenienti da Danimarca, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania e Svezia si sono infatti uniti per sviluppare nuovi percorsi di trattamento e assistenza per i pazienti anziani affetti da molteplici patologie croniche. Finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea, ESCAPE è un progetto da 6,1 milioni di euro, della durata di 4 anni e mezzo, che si è concentrato sullo sviluppo di percorsi di trattamento integrati e incentrati sul paziente per l’assistenza ai pazienti anziani multimorbilità. Il ruolo di Eurocarers, nell’ambito di ESCAPE è quello di garantire che la prospettiva dei caregiver informali (solitamente familiari) e il loro importante ruolo nell’erogazione dell’assistenza siano considerati nello sviluppo di interventi multidisciplinari di assistenza agli over 65, non lasciando le famiglie sole come accade in Italia”.
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