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«La montagna come risorsa da valorizzare». Le proposte di Uncem ai candidati presidente


LAMEZIA TERME «Qualsiasi Politica per i territori si attua in forte dialogo, concreto e continuo, con il sistema di Enti territoriali, con le imprese, il terzo settore, le comunità tutte che operano sui territori. È la comunità che fa la differenza. Il palazzo non si chiuda. Sia in dialogo e in ascolto. L’Articolo 44 della Costituzione – la montagna e le politiche – è il nostro punto fermo, deve essere il vettore di politiche regionali che scelgano soluzioni vere e decidano di dare pieno valore alle politiche per le Montagne.  La Regione, la Giunta, individui un assessore con deleghe a Montagna, Parchi, Foreste». Così in un documento dell’Uncem, a firma del Presidente Uncem nazionale Marco Bussone, del Presidente Uncem Calabria Vicenzo Mazzei, d’intesa con Legambiente e il Dirigente Montagna e Aree Protette Antonio Nicoletti e tutti i Sindaci, le Sindache, gli Amministratori dei Comuni montani della Calabria. «Uncem – prosegue il documento – è chiara. Siano questi temi al centro delle Agende politiche della Calabria. Ma serve un assessore di riferimento. Le Montagne non sono un residuo e non hanno bisogno di assistenza. Spopolamento, abbandono, desertificazione si combattono con cultura, pianificazione, investimenti, scientifica attenzione alle dinamiche sociali, demografiche, climatiche, economiche. Pensiero e Azione che vanno condivisi con l’intero sistema istituzionale, preziosissimo. La Montagna genera segni di fermento. Credere nel “Noi” è la migliore fonte di politiche inclusive che danno speranza e fanno sentire tutti parte di una Comunità. Per affrontare in Calabria efficacemente la crisi demografica e le crisi energetica e climatica. La Calabria guardinon solo alle coste e alle città più grandi. La Regione costruisca patti e interazione tra territori.  Le urgenze per la Regione, le proposte Uncem: 0) Regione Calabria attui politiche per valorizzare Enti territoriali, imprese, comunità. La Regione si doti di un Assessore regionale alla Montagna, ai Parchi e alle Foreste. Crei il sistema degli Enti locali costruendo Unioni montane di Comuni solide e stabili. 1) Montagna perno della nuova strategia di crescita: Green economy con le Green Community, innovazione, sostenibilità. I milioni di euro per le Strategie di Green Community diventino da due a venti, per sostenere percorsi territoriali vincenti e virtuosi. 2) “Una ambulanza e un medico di base in ogni Comune” per costruire un nuovo welfare pubblico – a partire dalla sanità territoriale – che colmi i divari strutturali del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti. 3) Cambiamenti climatici e crisi demografica, i due terreni di azione cuore della nuova politica montana che dobbiamo mettere in campo in Calabria e in tutto il Paese. Creiamo “patti” tra montagne e coste, capoluoghi e piccoli Comuni, Appennino Parco d’Europa in legame con le zone urbanizzate. 4) Legge forestale nazionale, legge sulla Green Economy, legge sui piccoli Comuni, nuova legge montagna agiscono efficacemente, se la Regione Calabria legifera e individua risorse. Si attuino strategie integrate [aree interne, Green community, foreste, sviluppo sostenibile] togliendo di mezzo logiche di bandi, incentivi a pioggia e bonus per bambini, case, o chi si trasferisce. Si scelga la via di una fiscalità peculiare e differenziata per chi vive e va a vivere sui territori. 5) Le politiche sulle foreste non siano orientate all’assistenzialismo o alla conservazione. Superiamo la logica della biomassa per sola produzione di energia. La Regione investa per pianificare, certificare, gestire 700mila ettari di bosco, produttivi e protettivi, generativi di servizi ecosistemici e crediti di sostenibilità portabili sul mercato, capaci di alimentare filiere economiche con prima e seconda valorizzazione di alta qualità, d’intesa con Unioni, Comuni, GAL, Università, Centri di ricerca, imprese, datoriali. Si agisca sulle foreste con FESR e Complemento di sviluppo rurale (PSR) anche promuovendo Associazioni fondiarie e valorizzazione dei muretti a secco. 6) Calabria sia luogo di infrastrutture che connettono e modernizzano. Le aziende pubbliche (Enel, Eni, Anas, Ferrovie dello Stato, Rfi, Terna, ecc.) non devono più considerare il territorio come logica coloniale, ma devono cominciare a investire in montagna creando valore sociale.Investano e ascoltino Sindaci e Istituzioni democratiche. 7) Sulle concessioni idroelettriche parte una fase nuova, sono da rivisitare attraverso il ristoro ai territori e gli investimenti da realizzare. Non solo Regione Calabria ai tavoli di concertazione, ma anche gli Enti locali, i Comuni insieme. La Regione destini il canone che incassa alle aree montane per difendere le fonti idriche e ridurre il rischio dissesto idrogeologicio.  8) L’innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. I Comuni ne sono il perno. Sula digitalizzazione in Calabria serve uno scatto, con investimenti e sincronizzando Piano banda ultralarga, Piano Italia 5G, Piano Italia 1Giga. Il 5G deve essere per tutti i Comuni montani della Calabria. La Regione deve investire risorse economiche proprie e comunitarie per ripetitori telefonici di 5G che colmino le troppe aree oggi scoperte e a rischio sicurezza. 9) I Parchi nazionali e regionale siano motore dello sviluppo economico. Facciano programmazione con una governance manageriale pubblica lungimirante, proiettata al futuro, in dialogo costante con Comuni, Unioni montane, tutte le comunità. Montino politiche forestali, progetti intelligenti per energie rinnovabili, favoriscano attività agricola e silvicolturale. 10) Nella logica della legge sui piccoli Comuni, va programmato insieme lo sviluppo locale, attribuendo ai Comuni [grandi e piccoli] associati la funzione operativa per crescita e investimenti, evitando colli di imbuto statali o regionali. Regione Calabria agisca sulla riorganizzazione dei Comuni, con Unioni montane di Comuni in tutto l’Appennino, che rigenerano la PA, i servizi, la crescita, lo sviluppo locale, l’economia dei luoghi». Uncem aggiunge: «Regione Calabria sia Regione modello nelle politiche per la sostenibilità e l’innovazione. Ricostruisca un sistema istituzionale di Enti locali efficace. Punti sulle Unioni montane di Comuni, stabili e forti. Ci creda. Punti su lavoro forte, insieme, dei Comuni.  Spenda efficacemente le risorse disponibili, in politiche di sviluppo durature e strutturali. Un assessore alla Montagna, alle foreste, ai territori, metta in sinergia aree diverse. Crei opportunità, sia riferimento per tutti. Cerchi sempre il dialogo. Regione Calabria diventi una sola grande Green community, vera, intera, togliendo fonti fossili, generando lavoro insieme tra Enti locali. Credendo che transizione energetica ed ecologica si fanno “nel NOI”. Regione Calabria favorisca il dialogo tra grandi città, aree della costa, piccoli Comuni, zone montane. Interazione è forza. I Sindaci crescano nella stima e nella fiducia, si vedano “nuovi”, costruiscano unità e sinergie. Lavorino insieme imparando e crescendo reciprocamente. La Regione – non con progetti una tantum, non con bonus o premi – sostenga chi vive e lavora o studia nei piccoli Comuni e nelle zone montane e rurali. Con investimenti e nuova fiscalità differenziata, peculiare, superando svantaggi e disuguaglianze. La Regione Calabria sia moderna. Regione europea nell’Europa dei popoli e dei territori. Terra di montagne, di scambi e pezzo pulsante dell’Appennino unito, del Paese che cresce, sceglie futuro, punta sui giovani. Che include e genera fiducia, ascolta gli Amministratori locali, i Sindaci, supera ideologie e frammentazioni politiche per unire».

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