Umbria 2025, Contributi a fondo perduto 50% fino a 7.000 euro per transizione digitale ed ecologica
Tipologia
Contributo a fondo perduto
Presentazione delle domande
dal 06/10/2025 al 06/11/2025
Importo erogato
fino a € 7.000
Importo del progetto
minimo € 5.000
Contributo
50% a fondo perduto
Durata Progetto
entro il 6 maggio 2026
Rendicontazione
entro il 6 maggio 2026
Categorie
Digitalizzazione ed e-Commerce, Industria 4.0, Nuove imprese, Voucher 4.0 PID (CCIAA)
Spese ammissibili
Attrezzature e macchinari, Digitalizzazione, Hardware / software, Pubblicità / promozione / marketing
Settori
Aerospazio, Agricoltura, Agroalimentare, AgroIndustria, Artigianato, Automotive, Chimica, Commercio, Cultura, Energia e ambiente, Finanza, Industria, Istruzione, Salute, Servizi, Sport, Tessile, Turismo
Beneficiari
Ditta Individuale, Micro Impresa, PMI
Link e allegati
Il Bando Voucher i4.0 Umbria 2025 sostiene la transizione digitale ed ecologica delle imprese umbre, offrendo contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 7.000 euro per impresa. Possono partecipare micro, piccole e medie imprese (MPMI) con sede o unità locale in Umbria, regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e in regola con il diritto annuale. Sono escluse le aziende che hanno già beneficiato del bando nel 2024.
L’agevolazione richiede un investimento minimo di 5.000 euro. Oltre al contributo standard, sono previste premialità aggiuntive di 250 euro per le imprese con rating di legalità o con certificazione di parità di genere. La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 200.000 euro.
Le domande possono essere presentate esclusivamente online, tramite la piattaforma ReStart, dalle ore 9:00 del 6 ottobre 2025 fino alle ore 9:00 del 6 novembre 2025, con modalità a graduatoria e poi a sportello
Sono ammissibili diversi tipi di interventi: dalla consulenza e formazione su progetti di digitalizzazione, sicurezza informatica e intelligenza artificiale, all’acquisto di tecnologie e software innovativi, fino a piattaforme e-commerce, sistemi cloud e soluzioni per la gestione dei dati. Una parte significativa è dedicata anche alla transizione ecologica, con investimenti volti a ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale. Sono inoltre considerate eleggibili spese per certificazioni digitali o green, test e validazioni tecnologiche. Restano invece escluse spese generiche non legate al progetto, acquisti di beni usati, costi pubblicitari non integrati e IVA non recuperabile.
Interventi e spese ammissibili
1. Consulenza e formazione
-
consulenze specialistiche su digitalizzazione, audit tecnologico, piani di transizione;
-
corsi di formazione su strumenti digitali, cyber security, intelligenza artificiale, IoT, gestione dati, processi green.
2. Tecnologie digitali
-
acquisto di hardware (server, PC industriali, tablet, IoT, sensori);
-
licenze e software (gestionali, CRM, ERP, cloud, cyber security, AI, automazione);
-
piattaforme e-commerce e strumenti per commercio elettronico;
-
soluzioni di data management e backup sicuro.
3. Transizione ecologica e sostenibilità
-
tecnologie per ridurre consumi energetici e impatto ambientale;
-
sistemi smart metering, gestione rifiuti, ottimizzazione risorse;
-
consulenze e certificazioni ambientali (ISO 14001, EMAS, Carbon Footprint).
4. Comunicazione digitale
-
realizzazione o aggiornamento siti web legati al progetto tecnologico;
-
strumenti di marketing digitale (SEO/SEM, social media, analytics) integrati con progetti di digitalizzazione.
5. Altri costi ammissibili
-
certificazioni digitali o green;
-
progettazione, test e validazione tecnologie;
-
canoni cloud o SaaS (per la durata del progetto).
Spese non ammissibili: beni usati, pubblicità generica, tasse, IVA non recuperabile, personale interno.
Criteri di valutazione e graduatoria
Le domande saranno valutate in base ai seguenti criteri:
-
dimensione impresa: punteggio maggiore per microimprese (fino a 10 punti);
-
localizzazione: vantaggi per imprese in aree interne o svantaggiate (fino a 15 punti);
-
tipo di investimento: progetti ad alto contenuto tecnologico e impatto ambientale (fino a 20 punti);
-
sostenibilità: soluzioni green ed efficientamento energetico (fino a 20 punti);
-
occupazione giovanile/femminile: imprese under 35 o a prevalenza femminile (fino a 10 punti);
-
qualità del progetto: completezza e coerenza del piano (fino a 10 punti).
La graduatoria provvisoria verrà pubblicata sul sito della Camera di Commercio/Regione Umbria, seguita da quella definitiva dopo eventuali rettifiche.
Checklist per la presentazione della domanda
Per aumentare le probabilità di successo, è necessario predisporre:
-
certificato di iscrizione al Registro Imprese aggiornato;
-
DURC e regolarità fiscale;
-
calcolo delle spese ammissibili (50% fino a 7.000 €);
-
relazione tecnica con obiettivi, attività, costi e tempi;
-
preventivi/offerte (almeno 2-3 per tipologia di spesa, se richiesto);
-
business plan e cronoprogramma;
-
documentazione su hardware, software e consulenze;
-
eventuali certificazioni ambientali/digitali;
-
autodichiarazioni richieste dal bando;
-
firma digitale e caricamento su portale ReStart;
-
ricevuta di protocollazione della domanda.
Consigli per ottenere il contributo
-
Allineare il progetto agli obiettivi di transizione digitale ed ecologica;
-
Evidenziare benefici misurabili ambientali ed economici;
-
Documentare l’impatto occupazionale (giovani, donne, inclusione);
-
Presentare un business plan dettagliato con cronoprogramma e preventivi chiari.
La selezione delle imprese si basa su una graduatoria che premia le microimprese, le realtà localizzate in aree interne, i progetti con forte innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, nonché le aziende a prevalenza giovanile o femminile. La qualità e completezza della proposta progettuale rappresentano un ulteriore fattore di valutazione.
Per massimizzare le possibilità di ottenere il finanziamento è fondamentale dimostrare la coerenza del progetto con gli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità, evidenziare benefici concreti e misurabili sia sul piano economico sia ambientale, e presentare una pianificazione chiara con cronoprogramma e preventivi strutturati.
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