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Npl Meeting 2025: in Italia previsti 22 miliardi di euro annui di volumi Npe transati nel triennio 2025-27. Lo stock Npe lordo delle banche significative UE a 373 miliardi di euro con volumi in aumento in Francia e Germania.


  • L’edizione 2025 del Market Watch Npl presentata oggi in occasione dell’NPL Meeting 2025, tenutosi a Villa Fürstenberg (Mestre) nella sede di Banca Ifis.
  • In Italia, lo stock totale di crediti deteriorati (da banche e investitori) cala di 86 miliardi di euro rispetto al picco del 2015, ma registra un rallentamento del recupero giudiziale.
  • Il tasso di deterioramento si mantiene sui minimi storici. Il Npe ratio lordo è previsto in ulteriore calo dal 2,8% attuale, con una stima del 2,3% entro il 2027.
  • Il peggioramento del credito è attualmente dovuto al segmento delle imprese, con maggiore incidenza di Edilizia e Commercio. Si mantiene stabilmente ai minimi storici il tasso di deterioramento delle famiglie, che si attesta allo 0,6%.
  • L’industria italiana degli Npl si conferma matura e affronta la sfida del consolidamento: dal 2018 ad oggi, già registrate 59 operazioni straordinarie nel settore.
  • In Europa, lo stock di crediti deteriorati continua a crescere rispetto al minimo registrato nel 2023 e arriva a 373 miliardi di euro. La crescita di deteriorato in Germania (+14 miliardi di euro) e Francia (+12 miliardi di euro) è solo parzialmente compensata dal proseguimento del derisking in atto da tempo in Italia e Spagna.

Mestre (Venezia), 26 settembre 2025 – Il processo di derisking portato avanti dall’industria italiana degli Npl continua a mantenere storicamente basso il tasso di deterioramento del credito nel nostro Paese, mentre l’Europa fa registrare un aumento degli indicatori di rischiosità prospettica dovuto al maggiore livello di crediti deteriorati di Francia e Germania. In questo contesto, il livello di maturità raggiunto dall’industria italiana degli Npl è atteso ora alla prova del consolidamento e della capacità di adozione di nuova tecnologia digitale nei processi, due variabili che determineranno il futuro del settore.

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Sono queste le principali evidenze del “Market Watch Npl 2025” elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis e presentato venerdì 26 settembre in occasione della quattordicesima edizione del Npl Meeting, l’annuale appuntamento dedicato all’industria del credito deteriorato che per l’occasione è stata intitolata “Framework & Frontiers”. L’evento, tenutosi eccezionalmente presso la sede di Banca Ifis di Villa Fürstenberg a Mestre (Ve), è stato aperto dall’Amministratore Delegato di Banca Ifis, Frederik Geertman, che ha introdotto l’intervento di Jeffrey Sachs, economista americano già direttore del Earth Institute della Columbia University e consigliere economico dell’ONU dal 2001 al 2018. I due panel con i maggiori esponenti del settore – Mirko Briozzo, Country Manager di DoValue e Gardant; Riccardo Serrini, CEO di Prelios; Andrea Condello, Head of Npl Strategy di BNP Paribas; Leorizio D’Aversa, Senior Partner di McKinsey; Uljian Sharka, CEO di Domyn; e Fabio Lanza, CEO di Ifis Npl Servicing – hanno acceso i riflettori sulle tematiche del momento, prima di lasciare spazio per le conclusioni finali curate dall’on. Renato Loiero, Consigliere per le politiche di bilancio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“L’andamento del credito europeo evidenzia una ripresa degli stock di deteriorato provenienti dalle banche significative. Si tratta di un fenomeno polarizzato e concentrato soprattutto in Francia e Germania, dove si registrano esposizioni deteriorate crescenti nel comparto corporate e nel real estate, generate dall’attuale congiuntura economica. L’Italia mantiene invece un livello di rischio storicamente basso, anche nell’attuale contesto fortemente volatile, grazie all’efficacia con cui gli operatori del settore collaborano con il sistema bancario. L’industria italiana degli Npl ha raggiunto una maturità tale da essere un alleato strategico delle banche, accogliendo con efficacia i nuovi stock di deteriorato. Questo percorso, con Banca Ifis impegnata in prima fila, potrà continuare a essere efficace anche in futuro solo se l’industria italiana degli Npl rimarrà aggiornata in termini di sviluppo e innovazione: in tal senso, l’implementazione di nuove tecnologie sarà una componente fondamentale per rendere i modelli operativi più efficienti, ma anche più sostenibili. Un tema, quello della sostenibilità, centrale per Banca Ifis e su cui abbiamo costruito un progetto denominato Social Banking che ci ha permesso di rivedere i processi in chiave sociale per favorire la reinclusione finanziaria dei nostri clienti-debitori” ha dichiarato Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.

In particolare, l’analisi del Market Watch NPL 2025 di Banca Ifis evidenzia come il credito deteriorato mostri una crescita a livello europeo nell’ultimo biennio. Nel 2Q 2025 lo stock totale di Npe lordi delle banche significative dell’UE diminuisce di 3 miliardi di euro rispetto al trimestre precedente, arrivando a 373 miliardi di euro, pur mantenendo un Npe ratio sostanzialmente stabile (1,84% nel 2Q 2025). La crescita registrata dal primo trimestre 2023 cela dietro di sé una polarizzazione del mercato che riflette la fase congiunturale economica del Vecchio Continente. A guidare l’aumento dei crediti deteriorati sono Germania (+14 miliardi di euro nel 2Q 2025) e Francia (+12 miliardi di euro nel 2Q 2025), mentre Spagna e, soprattutto, Italia registrano una riduzione coerente con la maggiore salute economica dei due Paesi.

Guardando più nel dettaglio il contesto italiano, l’analisi di Banca Ifis evidenzia come il tasso di deterioramento del nostro Paese resta a un livello storicamente basso. Lo stock totale di crediti deteriorati in Italia (banche + investitori) a fine 2025 è stimato a 275 miliardi di euro, un dato molto distante dai picchi registrati nel 2015. Il peggioramento del credito in Italia risulta concentrato soprattutto nel segmento imprese: il tasso di deterioramento di queste ultime passa dall’1,3% del 2023 al 1,8% del 2024, a causa soprattutto dei settori edili, commerciale e dell’hospitality. Sul fronte opposto, invece, il tasso di deterioramento del credito delle famiglie si mantiene stabile allo 0,6%, ovvero in linea coi livelli degli ultimi cinque anni.

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Nel triennio 2025-27, il Npe ratio lordo è previsto in calo al 2,3%, ben al di sotto della soglia del 5% fissata come obiettivo dalla BCE. Nello stesso periodo, il mercato italiano dei crediti deteriorati vedrà transare volumi di Npe pari a circa 22 miliardi di euro annui, con un peso sempre maggiore del mercato secondario. Parallelamente, i principali operatori del settore saranno chiamati a dover affrontare due principali sfide trasformative: la prima è quella del consolidamento, già avviato negli ultimi due anni, mentre la seconda è quella dell’adozione dell’Intelligenza Artificiale come fattore abilitante lo snellimento dei processi. Infine, un terzo fattore chiave nello sviluppo del sistema è ricoperto dall’efficienza dei recuperi. Analizzando 44 portafogli con rating Scope per un totale di 95 miliardi di GBV, l’analisi di Banca Ifis riscontra un rallentamento del tasso di recupero correlato all’aumento dell’incidenza del recupero giudiziale dal 2023 in avanti. In relazione a questa tendenza, però, va registrato un aumento dei ritardi nei tribunali, come confermato dal fatto che ben il 60% dei fascicoli ha più di cinque anni: dallo snellimento di questi processi dipenderà molto della capacità di recupero del sistema.

Il Market Watch Npl – 20esima edizione

  • Il quadro europeo degli Npe: nel secondo trimestre del 2025, lo stock lordo di Npe delle banche significative europee si è attestato a 373 miliardi di euro, rispetto ai 376 miliardi di euro del trimestre precedente. Il calo è dovuto sostanzialmente alla diminuzione degli stock in Italia e Spagna mentre continuano a crescere i crediti deteriorati in Germania e Francia. In particolare, in Germania e Francia l’aumento degli Npe è dovuto soprattutto al segmento imprese con il settore immobiliare che contribuisce per l’89% in Germania. Anche in Francia il segmento corporate è prevalente al 63%, ma risulta significativa anche l’incidenza delle famiglie che valgono il 37%. Il Npe ratio delle banche significative UE si conferma comunque stabile, a 1,84% nel ’2Q 2025.
  • L’andamento del credito deteriorato in Italia: in Italia, il tasso di deterioramento del credito si mantiene basso: nello scenario peggiore previsto dalla BCE in caso di inasprimento dei dazi americani, questo si attesterebbe all’1,25% nel 2027, ovvero solo 10 punti base superiore allo scenario base ma sempre su livelli ai minimi storici. A incidere maggiormente sul deterioramento del credito contribuisce soprattutto il peggioramento delle previsioni nel comparto imprese. Tra queste, l’edilizia presenta il tasso di deterioramento maggiore (3,0%), seguita da servizi di alloggio e ristorazione (2,6%) e commercio (2,4%). Notizie positive, invece, sul fronte delle famiglie il cui tasso di deterioramento si mantiene stabile intorno allo 0,6%, in linea coi livelli degli ultimi 5 anni. In generale, si conferma il trend di riduzione dello stock di credito deteriorato in Italia (banche+investitori) che si è ridotto di -86 miliardi di euro nel decennio 2015-2025.
  • L’incidenza delle garanzie pubbliche: in Italia, si registrano circa 155 miliardi di euro di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche in essere per le imprese, di cui ben 61 miliardi di euro legate a MCC. Si tratta quasi esclusivamente di residui di garanzie erogate in epoca Covid, che nel 2021 avevano toccato il picco di 174 miliardi di euro. Sul fronte delle famiglie, invece, lo scenario è migliore. Lo stock totale di garanzie pubbliche per l’acquisto di prima casa si attestava a 29 miliardi di euro a fine 2024, mentre il finanziamento di garanzie legate al periodo pandemico è stato interamente rimborsato.
  • Il mercato delle transazioni Npl in Italia: l’analisi dell’Ufficio Studi di Banca Ifis stima che nel triennio 2025-2027 in Italia saranno transati volumi di Npe pari a circa 22 miliardi di euro annui, in linea con i livelli del 2024. Di questi, circa il 50% dei volumi sarà transato sul mercato secondario, a conferma della vivacità degli scambi di flussi meno freschi. Inoltre, nel periodo 2025-27 si stima che le cessioni sul mercato primario rappresenteranno l’81% dei flussi di nuovo deteriorato, a conferma della virtuosa collaborazione tra originator e operatori del comparto degli Npl che è fondamentale per continuare a ridurre l’Npe ratio del Paese.
  • Il consolidamento dell’industria italiana degli Npl: il livello di maturità raggiunto dall’industria italiana degli Npl ha generato una accelerata nel percorso di consolidamento tra operatori. Dal 2018, il mercato del servicing ha registrato 59 operazioni di M&A e joint venture finalizzata a ottimizzare strutture e processi di recupero. Questo efficientamento si traduce anche nei numeri, come evidenziato dal fatto che l’AUM pro capite nel periodo è salito del 39% pur con 4 operatori in meno attivi sul mercato.
  • L’incidenza del recupero giudiziale: lo studio di Banca Ifis ha analizzato anche gli incassi su 44 portafogli con rating Scope dal 2017 ad oggi. Da questa analisi emerge una diminuzione del tasso di recupero correlata all’aumento dell’incidenza del recupero giudiziale che assume una rilevanza maggiore a partire dal 2023. A pesare maggiormente sui rallentamenti sono soprattutto i ritardi del sistema giudiziario italiano dovuti a carichi di lavoro, ferie giudiziarie o scioperi, oltre ai tanti progetti di digitalizzazione dei tribunali non ancora completati. Per questo, le cartolarizzazioni analizzate registrano lavorazioni più complesse per le posizioni che richiedono maggiori tempi di esecuzione.
  • L’Intelligenza Artificiale come leva per accelerare lo sviluppo: la capacità di ridurre i costi ed efficientare i processi risulta cruciale nello sviluppo degli operatori del credito deteriorato europeo, che guardano quindi all’AI come leva strategica di sviluppo. Secondo l’analisi di Banca Ifis, ad oggi sono stati annunciati una cinquantina di progetti di implementazione dell’AI da parte degli operatori europei dell’Npl. Tra le aree di applicazione, si evidenziano soprattutto l’analisi predittiva, la ricerca di segnali precoci di rischio, l’automatizzazione di processi complessi e lo snellimento della gestione documentale.



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