Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Fotovoltaico e BESS, incentivi e sfide per il futuro


Fotovoltaico e BESS: sfide e opportunità per chi decide di investire

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

È un momento dinamico quello che vive il settore delle rinnovabili, in primis fotovoltaico e BESS. I segnali giunti dal mondo finanziario dicono di un periodo favorevole, già a livello globale. Ma anche in Italia il quadro complessivo è ragionevolmente lusinghiero. Per il solo FER X Transitorio le richieste per il fotovoltaico superano i 10 GW, ovvero più di 2 GW in più rispetto al contingente a disposizione. Invece, per l’accumulo si è in attesa della prima asta del MACSE.

Un momento dell’evento Solar Finance organizzato da Italia SolareUn momento dell’evento Solar Finance organizzato da Italia Solare
Un momento dell’evento Solar Finance organizzato da Italia Solare

Ora vanno superati i traguardi posti. La sfida è nota: al 2030 l’obiettivo è raggiungere gli 80 GW di potenza aggiuntiva, un traguardo difficile da tagliare, considerando che nel 2025 si sono raggiunti solo 21,5 GW, ha ricordato Maria Sabella, co-coordinatrice del gruppo di lavoro Finanza di Italia Solare, in occasione dell’evento Solar Finance, organizzato dalla stessa associazione dedicata al fotovoltaico e alle integrazioni tecnologiche per la gestione intelligente dell’energia.

Il contesto favorevole per fotovoltaico e BESS

La stessa relatrice ha posto in rilievo il contesto favorevole, a partire dall’ammontare di capitale investito in asset rinnovabili (di cui sono parte integrante fotovoltaico e BESS), che è sempre più allineato a quello allocato su asset fossili. il contesto macroeconomico favorevole lo si nota anche in Europa, a partire dall’Euribor, che mostra una tendenza alla flessione.

Un calo dei tassi Euribor può rendere più convenienti i finanziamenti per gli investimenti in energie rinnovabili, abbassando i costi per progetti che spesso richiedono capitali ingenti. A questo si aggiunge la decisione, a partire dal secondo semestre 2026, della BCE (Banca Centrale Europea), che applicherà un nuovo “fattore clima” che modificherà il valore riconosciuto a strumenti come le obbligazioni societarie emesse da imprese non finanziarie e usate dalle banche commerciali come collaterale per richiedere finanziamenti alla BCE.

«Le banche avranno maggiori interessi ad andare a finanziare le aziende invece che rispettano i principi ESG», ha spiegato la co-coordinatrice del GdL Finanza di Italia Solare. Allo scenario favorevole per le tecnologie energetiche “verdi” si aggiunge anche la tassonomia europea, sistema di classificazione che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

In Italia operazioni di project finance per 650 MW

Nel contesto italiano, il momento dinamico lo si nota dalle operazioni di Project Finance registrate nell’anno in corso. «Considerando le sole operazioni pubbliche, da informazioni di mercato abbiamo identificato operazioni di Project Finance su oltre 650 MW di progetti fotovoltaici», oltre a due transazioni a supporto del piano industriale del gruppo EF Solare Italia (2,2 miliardi di euro) e Undo (114 milioni di euro), ha ricordato Sabella.

Oltre al fotovoltaico, il BESS potrebbe conoscere uno sviluppo importante anche in vista della prima asta di Terna per il MACSE (mercato a termine degli stoccaggi) meccanismo introdotto in Italia per incentivare lo sviluppo dei sistemi di accumulo. Malgrado alcune criticità, segnalate nel corso del convegno, le potenzialità della misura sono notevoli, tanto che c’è chi lo considera lo strumento più importante in Europa dedicato allo storage.

Autoconsumo e CER: all’appello mancano i C&I

Oltre a mettere in rilievo le opportunità per fotovoltaico e BESS, il convegno è stato l’occasione per fare il punto su autoconsumo e comunità energetiche, in particolare sulle soluzioni per il segmento Commerciale e Industriale. A questo proposito, Andrea Brumgnach, vice presidente di Italia Solare, ha ricordato  i dati elencati dal presidente GSE Paolo Arrigoni pochi giorni fa, che hanno rilevato le oltre 2000 comunità energetiche raggiunte.

Tuttavia, ha annotato lo stesso Brumgnach come sia ancora poco significativo il contributo del settore C&I in tema CACER. Su questo si è discusso per delineare quali siano gli elementi di ostacolo che vanno affrontati (tra questi la semplificazione delle regole) per ampliare il contributo dei soggetti commerciali e industriali nell’espansione delle comunità energetiche.

Bancabilità dei progetti utility scale: dal FER X al futuro FER Z

In tema di sviluppo delle rinnovabili c’è stato anche modo di fare un approfondimento sulla bancabilità dei progetti utility scale. A tale riguardo è intervenuto Emilio Sani, avvocato e Consigliere di Italia Solare, a illustrare i vari meccanismi di sostegno.

FER X

L’esperto legale è partito dal FER X Transitorio, mettendo in luce alcuni passaggi che hanno creato qualche difficoltà agli operatori (tra queste, la richiesta di riportare la potenza nominale scritta negli atti dell’autorizzazione). «Sicuramente dopo questa fase di preparazione al FER X sarà molto più facile per gli operatori affrontare le future aste. Il FER X a regime sarà diverso, anche se contiene due punti che sono incognite».

Sani ha fatto riferimento ai coefficienti locazionali, che potrebbero incidere sulla convenienza degli incentivi a seconda che l’impianto sia previsto al Sud piuttosto che al Nord Italia. «L’effetto che avranno i coefficienti locazionali per gli impianti del Sud Italia saranno da scoprire quando usciranno le regole».

C’è un altro punto interrogativo: saranno confermate le ipotesi di pagamento in caso di prezzi negativi o di interruzione nella produzione nel FER X a regime?  «Speriamo che sia confermata questa impostazione, importante per la bancabilità dei progetti».

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

FER Z

Sani ha poi trattato anche degli altri strumenti regolati che possono aiutare la bancabilità dei progetti. Ha citato il futuro FER Z, che si caratterizza in modo diverso rispetto agli altri, cambiando le regole per incentivare le rinnovabili: non più singoli impianti, ma profili di produzione multipli.

«Il FER Z oggi viene pensato nella proposta del Governo sul profilo baseload. Quindi, probabilmente serviranno gli stoccaggi per riuscire a garantire questo profilo. La domanda che ci si pone è: si potranno usare soltanto impianti di stoccaggio in corrente continua o saranno previste, all’interno delle regole di attuazione, degli strumenti utili per riuscire a valorizzare lo scambio di energia anche attraverso lo stoccaggio?»

Energy Release e PPE

Sani ha citato anche l’Energy Release, «uno strumento interessante», che prevedeva una fornitura di elettricità a prezzo calmierato (65 euro al MWh) ma che, dopo le osservazioni della Commissione Europea, è stato sottoposto a una revisione che di fatto ha ridotto l’attrattiva iniziale.

Infine, ha fatto cenno a uno strumento semi regolato destinato a far parlare di sé: il PPA (Power Purchase Agreement) con garanzie GSE. Esso si riferisce a un contratto di compravendita di energia rinnovabile a lungo termine in cui Gestore dei Servizi Energetici svolge il ruolo di garante di ultima istanza in caso di inadempimento di una delle parti contrattuali.

«Anche questi sono strumenti baseload, quindi sarà fondamentale capire quanto le batterie possono intervenire su questo», ha concluso Sani.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.