Un intervento denso di spunti e di moniti quello del presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e della Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli, ospite al Teatro Bonci di Cesena alla nona edizione di Fattore R, il forum economico promosso da Unioncamere e aperto dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale.
Parlando a una platea gremita, Patuelli ha tracciato un quadro dello scenario internazionale e nazionale, passando dai conflitti in corso alle tensioni commerciali, fino alle prospettive economiche per l’Italia e per la Romagna.
L’allarme: “Il rischio di recessione non può essere escluso”
Il presidente Abi ha dedicato ampio spazio al tema dei dazi commerciali. “Da 80 anni la linea dell’Occidente era quella dell’apertura dei commerci – ha ricordato –. Gli effetti dei nuovi dazi non li vediamo ancora, ma finché non sono stati applicati c’è stato un naturale incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti. L’Europa e l’Italia stanno cercando nuovi sbocchi commerciali: ci si riuscirà, ma ci vorrà tempo. Il rischio di una recessione non può essere escluso”.
Preoccupazioni per i conflitti e il quadro internazionale
Non meno duro il giudizio sui conflitti in corso. “Mi preoccupano e mi angosciano le guerre in atto – ha detto –: da tre anni quella russo-ucraina, da due anni quella in Medio Oriente che dal 1948 è la più lunga e sanguinosa. Cerco di capire il presidente Trump ma faccio grande fatica: prima accoglieva Putin in Alaska, ora incoraggia ad abbattere aerei oltre confine. Ma ci sono regole Nato precise e invocare abbattimenti può portare solo a nuovi conflitti”.
Tassazione delle banche: “Abbiamo già un carico fiscale del 55%”
Sul dibattito politico relativo a possibili nuove imposte per gli istituti di credito, Patuelli ha preferito mantenere prudenza in piena campagna elettorale, richiamandosi alla Costituzione. Ha però sottolineato: “Noi paghiamo già il 3,5% in più di Ires e lo 0,75% in più di Irap. Sommando anche la tassazione sui dividendi, arriviamo a circa il 55%”.
Il ruolo delle banche per le imprese
A chi chiedeva quale sostegno possa arrivare dagli istituti di credito al tessuto produttivo, Patuelli ha risposto: “Oggi c’è più offerta di prestiti che domanda da parte delle imprese, mentre per le famiglie cresce la richiesta di mutui. Negli ultimi due mesi si registra anche un incremento dei finanziamenti alle aziende. Ma con l’incertezza dei dazi è difficile investire: la leva deve essere la pressione fiscale, che deve incentivare a produrre”.
L’economia della Romagna, “California d’Europa”
Il finale è stato dedicato alla Romagna, cuore del forum. “La Romagna è fatta di gente che ha gran voglia di lavorare, con entusiasmo e divertimento – ha detto Patuelli –. La trasformazione dagli anni ’50 in poi è stata un miracolo economico: siamo diventati la California d’Italia e d’Europa. Ora quel modello va aggiornato, ma la volontà e l’entusiasmo ci sono tutti”.
Presente anche il presidente de Pascale
“Noi ci troviamo di fronte ad una congiuntura che in termini di difficoltà per il sistema produttivo regionale è assolutamente inedita: 29 mesi consecutivi di calo della produzione industriale. E quando se ne parla c’è un atteggiamento a voler minimizzare i problemi o a buttarla in caciara politica”. Lo ha affermato il presidente della regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, intervenendo a Cesena al convegno Fattore R. “La situazione è veramente preoccupante, occorrono scelte di cambiamento radicale a livello europeo – ha aggiunto -, il nostro Paese deve poi decidere se mettere la manifattura al primo posto, ricordando che siamo la seconda manifattura d’Europa. Come regione – ha argomentato – stiamo lavorando su due versanti: il costo dell’energia, favorendo l’auto produzione da parte delle imprese, e gli investimenti sulla logistica”. A tale riguardo, ha sottolineato ancora De Pascale, “abbiamo a Ravenna uno dei porti più importanti d’Italia e abbiamo lavorato tanto per rilanciarlo. Non siamo stati, invece, eccellenti negli anni passati sul sistema aeroportuale”.
(foto archivio)
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