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Confartigianato: al via l’1/10 convention ‘Energies and Transition High School’


Il caro-energia pesa sulla competitività del nostro sistema produttivo. Lo afferma Confartigianato, secondo le cui rilevazioni, lo scorso anno, nei settori a maggiore prevalenza di micro e piccole imprese, il costo dell’elettricità è stato di 8,8 miliardi, con 1,6 miliardi di maggiori oneri rispetto alla media europea. Tra il 2023 e il 2024 è inoltre diminuita, sottolinea l’associazione, la quota di imprese italiane che investono in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e minor impatto ambientale: dal 25,2% si è passati al 24,7%. Un calo causato dalla stretta monetaria che ha ridotto le disponibilità finanziarie delle aziende. Saranno questi i temi al centro della 21esima edizione della convention annuale ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, organizzata da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia: Caem, CEnPI, Multienergia. L’evento si svolge dall’1 al 3 ottobre a Domus de Maria (Cagliari) e riunisce il management delle Associazioni territoriali del Sistema Confartigianato e i vertici nazionali della Confederazione (circa 150 persone). Si farà il punto sui nuovi scenari geopolitici e gli effetti sull’approvvigionamento energetico, sull’impatto economico dei cambiamenti climatici, su fonti rinnovabili e nucleare, sulle strategie per accompagnare artigiani e piccole imprese nella transizione green, nel risparmio sui costi delle bollette, nell’uso efficiente e sostenibile dell’energia.  In occasione della convention, Confartigianato presenterà analisi e rilevazioni curate dall’Ufficio studi sui costi dell’energia per imprese e famiglie, sulla tassazione ambientale, sul boom di consumi elettrici per alimentare l’intelligenza artificiale, sulla carenza di personale con competenze green. Durante i tre giorni di convention, Confartigianato si confronterà su temi come il futuro e la competitività delle aziende e del made in Italy con esperti, rappresentanti delle istituzioni (tra questi, il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin alle ore 11.15 del 2 ottobre, il Presidente della Commissione Attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli alle ore 13 del 2 ottobre, il senatore Matteo Renzi alle ore 15.15 dell’1 ottobre), docenti universitari, esponenti del mondo produttivo. La convention in Sardegna è una tappa dell’impegno che la Confederazione, con il brand Confartigianato Imprese Sostenibili, nel corso dell’anno dedica al tema della sostenibilità: dal Forum svoltosi a giugno fino alla Settimana per l’Energia e la Sostenibilità in programma dal 20 al 25 ottobre con iniziative in tutta Italia per coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni sui temi della transizione energetica e con un evento di apertura a Milano il 13 ottobre.

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Il presidente Granelli: “Micro imprese e PMI penalizzate da costi energetici”

Durante la Convention, il presidente di Confartigianato Marco Granelli lancerà un appello al Governo e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ovvero che le micro e piccole imprese italiane sono penalizzate da costi energetici sproporzionati rispetto alle grandi aziende. Granelli evidenzierà, sottolinea Confartigianato, come le PMI paghino fino a dieci volte di più in oneri di sistema in bolletta, una distorsione che mina la competitività delle imprese artigiane – pilastri del Made in Italy nei settori come moda, legno, meccanica e alimentare. Un’anomalia già sollevata in più sedi istituzionali e solo parzialmente corretta con il DL Bollette, che ha previsto l’azzeramento temporaneo degli oneri per le piccole imprese energivore.Ma, avverte Granelli, “non basta: bisogna fare di più”. I dati dell’ARERA confermano lo squilibrio: le microimprese pagano tra 44 e 53 euro/MWh di oneri per le rinnovabili, contro i 3-5 euro/MWh delle grandi aziende. Inoltre, l’imminente trasferimento sulle tariffe energetiche degli oneri di concessione per la distribuzione elettrica aggraverà ulteriormente il peso sulle PMI, che già oggi sostengono il 33% degli oneri di distribuzione, mentre le grandi imprese solo lo 0,5%. Confartigianato denuncia anche comportamenti speculativi da parte di alcuni venditori di energia che manterrebbero i prezzi artificialmente alti, distorcendo il mercato.Le richieste di Confartigianato al Governo sono: fiscalizzare gli oneri di sistema, eliminando i sussidi incrociati; maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi; rafforzare i poteri di controllo dell’Arera; cancellare gli oneri impropri dalle bollette; istituire un Tavolo permanente sul caro energia con le associazioni d’impresa. “Il nostro obiettivo – sottolinea Granelli – consiste nell’aiutare le imprese a spendere meno e a consumare meglio. Sostenibilità, economia circolare, trasparenza dei mercati e accesso all’energia a costi equi: sono questi i driver per costruire un modello di transizione accessibile agli artigiani e alle micro e piccole imprese, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano”. Durante la Convention, il presidente di Confartigianato Marco Granelli lancerà un appello al Governo e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ovvero che le micro e piccole imprese italiane sono penalizzate da costi energetici sproporzionati rispetto alle grandi aziende. Granelli evidenzierà, sottolinea Confartigianato, come le PMI paghino fino a dieci volte di più in oneri di sistema in bolletta, una distorsione che mina la competitività delle imprese artigiane – pilastri del Made in Italy nei settori come moda, legno, meccanica e alimentare. Un’anomalia già sollevata in più sedi istituzionali e solo parzialmente corretta con il DL Bollette, che ha previsto l’azzeramento temporaneo degli oneri per le piccole imprese energivore.Ma, avverte Granelli, “non basta: bisogna fare di più”. I dati dell’ARERA confermano lo squilibrio: le microimprese pagano tra 44 e 53 euro/MWh di oneri per le rinnovabili, contro i 3-5 euro/MWh delle grandi aziende. Inoltre, l’imminente trasferimento sulle tariffe energetiche degli oneri di concessione per la distribuzione elettrica aggraverà ulteriormente il peso sulle PMI, che già oggi sostengono il 33% degli oneri di distribuzione, mentre le grandi imprese solo lo 0,5%. Confartigianato denuncia anche comportamenti speculativi da parte di alcuni venditori di energia che manterrebbero i prezzi artificialmente alti, distorcendo il mercato.Le richieste di Confartigianato al Governo sono: fiscalizzare gli oneri di sistema, eliminando i sussidi incrociati; maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi; rafforzare i poteri di controllo dell’Arera; cancellare gli oneri impropri dalle bollette; istituire un Tavolo permanente sul caro energia con le associazioni d’impresa. “Il nostro obiettivo – sottolinea Granelli – consiste nell’aiutare le imprese a spendere meno e a consumare meglio. Sostenibilità, economia circolare, trasparenza dei mercati e accesso all’energia a costi equi: sono questi i driver per costruire un modello di transizione accessibile agli artigiani e alle micro e piccole imprese, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano”.



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