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incentivi in arrivo, cosa cambia per privati e PA — idealista/news


Il Conto Termico 3.0 rappresenta il nuovo incentivo gestito ed erogato dal GSE che mira a promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo delle energie rinnovabili mediante il rimborso diretto delle spese fino al 65%. Lo schema di decreto approvato dalla Conferenza Unificata il 5 agosto 2025 introduce novità significative, soprattutto per l’ampliamento della platea dei beneficiari (tra i quali gli enti del Terzo Settore) e la possibilità di installare congiuntamente il fotovoltaico con accumulo e le colonnine di ricarica. 

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In tutto, privati e PA possono contare su risorse per 900 milioni di euro all’anno. Le domande si presentano sul portale del GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Ecco, quindi, cosa cambia con il Conto termico 3.0 e quando entra in vigore.

Come funziona il Conto Termico 3.0 2025

Il Conto Termico rappresenta una misura alternativa alla detrazione fiscale assicurata dai bonus edilizi. Rispetto all’ecobonus, che rappresenta il principale punto di riferimento nel panorama delle agevolazioni per l’efficientamento energetico degli edifici, il Conto Termico consente di ottenere un contributo a fondo perduto che costituisce il rimborso immediato, o suddiviso per annualità, della spesa sostenuta per gli interventi oggetto di incentivo. 

Le aliquote di rimborso variano a seconda dell’intervento effettuato. La versione 3.0 concerne gli interventi di piccole dimensioni per:

  • l’incremento dell’efficienza energetica negli edifici;
  • la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Quali sono i requisiti per accedere al conto termico

Per la prima tipologia di lavori, sono ammessi al fondo perduto sia le amministrazioni pubbliche che i soggetti privati, esclusivamente per gli interventi effettuati su edifici appartenenti all’ambito terziario

In base alla definizione data dalla lettera b), dell’articolo 2, del decreto del 5 agosto 2025, vi rientrano gli edifici e le unità immobiliari di categoria catastale A/10, gruppo B, gruppo C a esclusione di C/6 e C/7, gruppo D a esclusione di D9, gruppo E a esclusione di E2, E4 ed E6.

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Concorrono alla seconda tipologia i lavori eseguiti dalle PA, dai soggetti privati, esclusivamente per gli interventi effettuati su edifici appartenenti all’ambito terziario, e dai privati per interventi eseguiti su edifici in ambito residenziale. Per entrambe le tipologie di intervento, sono assimilate alle amministrazioni gli Enti del Terzo Settore (ETS), definiti alla lettera n), dell’articolo 2, del decreto.

Quando parte il Conto Termico 3.0

L’approvazione della Conferenza Unificata non rende ancora operativa la nuova versione dell’incentivo sull’efficientamento energetico. Per la sua entrata in vigore l’iter prevede, come successivo passaggio, la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto approvato il 5 agosto 2025. Tuttavia, occorre attendere la firma del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), Gilberto Pichetto Fratin, e la registrazione della Corte dei Conti.

Dopo la pubblicazione, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) avrà 60 giorni di tempo per aggiornare la piattaforma telematica del Conto Termico 3.0 che privati, imprese e PA utilizzano per inviare la domanda dei contributi. 

Il nuovo decreto sul Conto Termico 3.0 potenzia gli interventi ammissibili in ambito di terziario, di edifici non residenziali privati e di Enti del Terzo Settore, semplificando l’accesso al meccanismo.

Quali novità nell’accesso al Conto Termico 3.0

Inoltre, il provvedimento aggiorna le tipologie di interventi che si possono finanziare e le spese ammissibili, nonché i massimali di spesa. Tra i nuovi lavori permessi si ricordano il Conto Termico 3.0 su impianti del solare fotovoltaico con sistemi di accumulo e i lavori sulle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, purché l’installazione avvenga congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con pompe elettriche di calore. 

Infine, tra le novità della nuova versione, si prevede che i soggetti pubblici e privati possano avere la possibilità di accedere agli incentivi anche mediante le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o le configurazioni di autoconsumo collettivo.

Quali sono gli interventi incentivati nel decreto del conto termico 3.0

Gli interventi, il massimale e la durata dell’incentivo si possono classificare per l’incremento dell’efficienza energetica negli edifici e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Nel primo gruppo di lavori rientrano:

  • l’isolamento termico delle superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
  • la sostituzione delle chiusure trasparenti, ovvero il Conto Termico 3.0 sugli infissi che delimitano il volume climatizzato;
  • l’installazione di schermature e ombreggiamenti, nonché di sistemi di filtrazione solare esterni;
  • la trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” (NZEB);
  • la sostituzione dei sistemi di illuminazione degli interni e delle pertinenze esterne;
  • l’installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (Building Automation and Control Systems – BACS);
  • l’installazione di colonnine di ricarica per le vetture elettriche;
  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici, relativi sistemi di accumulo e opere di allacciamento alla rete.

Conto Termico 3.0 per la produzione di energia termica

L’altro gruppo di interventi di piccole dimensioni ammessi ai contributi a fondo perduto del Conto Termico 3.0 concerne la produzione dell’energia termica da fonti rinnovabili e da sistemi ad alta efficienza in edifici esistenti, in parti di edifici esistenti e nelle unità immobiliari esistenti, dotati di un impianto di climatizzatore. 

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L’articolo 8 del decreto elenca gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili dotati di:

  • pompe di calore;
  • sistemi ibridi factory made o bivalenti a pompa di calore;
  • generatori a biomasse, come stufe, caldaie e termocamini a biomassa legnosa;
  • impianto solare termico e solar cooling;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti;
  • microgeneratori alimentati da fonti rinnovabili.

Conto Termico 3.0: massimali e durata degli incentivi

In conclusione, si allega la seguente tabella che confronta le tipologie di interventi con il massimale dell’incentivo concesso dal GSE per il Conto Termico 3.0, nonché la durata stessa dell’incentivo, intesa quest’ultima come la rateizzazione per quote costanti annuali del contributo spettante per importi superiori a 15.000 euro, altrimenti pagati dal GSE in un’unica soluzione.

INTERVENTO MASSIMALE INCENTIVO DURATA INCENTIVO
Isolamento termico fino a 200 euro al metro quadro 5 anni
Serramenti fino a 180 euro al metro quadro 5 anni
Schermature solari fino a 230 euro al metro quadro 5 anni
Trasformazione edifici NZEB fino al 65% dei costi 5 anni
Relamping fino a 40 euro per punto luce 5 anni
Tecnologie di gestione e controllo automatico fino al 40% dei costi 5 anni
Colonnine di ricarica delle auto elettriche Fino a 3.000 euro per punto di ricarica 2 anni per Pn fino a 35 kW; 5 anni per Pn fino a 2 MW
Pompe di calore fino a 35 kW fino a 700 euro per kW 2 anni per Pn fino a 35 kW
Pompe di calore fino a 2 MW  fino a 400 euro per k” 5 anni
Sistemi ibridi Fino a 1.000 euro per kW 2 anni per Pn fino a 35 kW; 5 anni per Pn fino a 2 MW
Biomasse fino a 35 kW fino a 5.000 euro 2 anni per Pn fino a 35 kW
Biomasse fino a 2 MW fino a 1.500 euro per kW 5 anni per Pn fino a 2 MW
Solare termico fino a 50 metri quadri fino a 700 euro per metro quadro 2 anni per S fino a 50 metri quadri
Solare termico fino a 2.500 metri quadri fino a 400 euro per metro quadro 5 anni per S fino a 2.550 metri quadri
Scaldacqua fino a 700 euro per unità 2 anni
Teleriscaldamento fino al 65% dei costi 5 anni
Microgenerazione fino a 1.200 euro per kW 5 anni



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