Mancano ormai pochi giorni all’appuntamento del 28 settembre per il rinnovo del consiglio regionale della Valle d’Aosta.
Una data attesa anche per provare a ipotizzare le sorti del casinò di Saint Vincent, in base alle visioni espresse dai candidati su questo tema.
Dopo la prima – con i programmi di Alleanza Verdi Sinistra, Union Valdôtaine e Federalisti progressisti Valle d’Aosta – Partito democratico e Autonomisti di centro – ecco la seconda parte dello speciale di GiocoNews.it sulle elezioni della Valle d’Aosta, con le posizioni di Fratelli d’Italia Vda, Forza Italia/La Renaissance Valdôtaine, Lega Vda, Valle d’Aosta Aperta e Aosta Futura.
FRATELLI D’ITALIA VALLE D’AOSTA – Fratelli d’Italia Valle d’Aosta schiera 35 candidati, e ha fra i suoi obiettivi proprio il “rilancio del Casinò di Saint-Vincent come attrattore e fonte di sviluppo”, dedicando a questo tema una pagina del suo programma.
In esso si legge: La Casa da gioco di Saint-Vincent rappresenta da decenni un punto strategico per l’economia e l’immagine della Valle d’Aosta. Non è soltanto un luogo di intrattenimento, ma un vero e proprio motore di crescita economica, di attrattività turistica e di occupazione. La sua gestione moderna e responsabile può generare benefici diretti e indiretti che vanno ben oltre i confini della cittadina che la ospita, sostenendo ristoranti, alberghi, centri benessere, attività commerciali e culturali, con un indotto diffuso che porta valore a tutta la comunità valdostana. La vera sfida è trasformare il Casinò e l’Hotel Billia in un polo integrato di lusso, cultura e sviluppo sostenibile, capace di rafforzare l’identità del territorio e aumentare la competitività turistica internazionale della Valle. Un obiettivo che, realisticamente, può essere raggiunto solo attraverso un modello imprenditoriale privato, perché il settore pubblico – appesantito da vincoli, lentezze e limiti gestionali – non potrà mai esprimere la flessibilità e la capacità di investimento richieste da un mercato altamente competitivo. La sostenibilità economica è la condizione necessaria per qualsiasi rilancio. Occorre avviare una revisione completa dei conti attraverso audit indipendenti, eliminare sprechi e inefficienze, e garantire la pubblicazione periodica di bilanci chiari e accessibili a cittadini e istituzioni. Parallelamente, è indispensabile valutare nuove forme di governance, fino alla privatizzazione parziale o totale della Casa da Gioco e dell’Hotel Billia, o comunque a partnership strategiche con operatori internazionali specializzati nel settore dell’intrattenimento e dell’hotellerie di lusso. Solo così sarà possibile aumentare la competitività e la redditività delle strutture, garantendo al tempo stesso entrate certe ai bilanci comunali e regionali. La gestione privata, liberata dai vincoli della macchina pubblica, può assicurare non solo il rilancio immediato, ma soprattutto la prospettiva di lungo periodo, con investimenti, innovazione e strategie di mercato che il pubblico, per natura, non è in grado di sviluppare. La competitività del Casinò dipende dalla capacità di rinnovare costantemente la propria offerta. Un soggetto privato può muoversi con rapidità e introdurre giochi moderni, tornei internazionali, eventi esclusivi e tecnologie digitali per il gioco online, ampliando il bacino d’utenza ben oltre i confini regionali. Il modello da perseguire è quello di un resort alpino di lusso, in grado di integrare gioco, ospitalità, benessere, cultura, enogastronomia e intrattenimento, trasformando SaintVincent in una destinazione internazionale di riferimento, in concorrenza con le più rinomate località europee. La privatizzazione non significa smantellamento, ma rilancio. Al contrario, una gestione imprenditoriale efficiente può garantire maggiore stabilità occupazionale, formazione continua per i dipendenti e un forte indotto per le imprese locali, chiamate a collaborare con forniture, servizi ed eventi. Il Casinò e l’Hotel Billia, se gestiti con logiche di mercato e non come aziende pubbliche in perdita, possono tornare a essere un volano di sviluppo economico, turistico e occupazionale per tutta la Valle d’Aosta”.
FORZA ITALIA – In lista per Forza Italia Valle d’Aosta ci sono ad esempio i consiglieri regionali uscenti Mauro Baccega, Christian Ganis e Pierluigi Marquis. Proprio loro, nella passata consiliatura, si sono espressi più volte in tema di casinò, ad esempio chiedendo il rilancio di Saint Vincent, dopo la fine del concordato della Casa da gioco. Nonostante questo, nel programma elettorale per le elezioni regionali, non viene menzionato nulla in riferimento al casinò.
LEGA VDA – Per la Lega Vda sono in lizza i consiglieri regionali uscenti Luca Distort, Simone Perron, Andrea Manfrin, Paolo Sammaritani, Erik Lavy e Raffaella Foudraz e gli attuali consiglieri comunali di Aosta Sergio Togni e Sylvie Spirli (in corsa anche per la riconferma in piazza Chanoux).
Nel programma si cita anche il Casinò de la Vallée, assicurando il “pieno sostegno alla procedura concordataria funzionale alla sua ristrutturazione attraverso ogni necessaria azione che l’azionista Regione può mettere in campo per scongiurare qualsiasi rischio di fallimento dell’Azienda”.
VALLE D’AOSTA APERTA – Fra i candidati di Valle d’Aosta Aperta – coalizione che riunisce Adu VdA, Area democratica – Gauche autonomiste, Movimento 5 Stelle, Rifondazione comunista e Risorgimento socialista -, figurano Vincenzo Caminiti, che da consigliere comunale di Aosta chiese una modifica della legge regionale sul gioco con “limiti orari uguali per tutti“, e Erika Guichardaz, che da consigliera regionale ha espresso posizioni molto critiche sull’operato della maggioranza in tema di casinò.
Per i candidati, “la gestione delle strutture come il Casinò e il Saint-Vincent Resort & Casinò non dovrà più gravare sui bilanci pubblici: i contribuenti valdostani devono essere tutelati da ulteriori esborsi. Per questo intendiamo sostenere l’avvio di una gara pubblica che affidi la gestione a operatori privati qualificati, nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale introdurre un principio di buona amministrazione che valga non solo per il Casinò e il Saint-Vincent Resort & Casinò, ma anche per le società degli impianti a fune: una quota degli utili dovrà essere obbligatoriamente accantonata e destinata a futuri investimenti, così da garantire stabilità finanziaria, innovazione e sviluppo sostenibile nel tempo”.
VALLE D’AOSTA FUTURA – Anche Valle d’Aosta Futura si occupa del Casinò Saint Vincent nel suo programma. In esso si legge: “È necessario pensare ad una Casa da gioco che, oltre alla mera offerta del gioco d’azzardo, sappia collocarsi nell’ambito di una proposta turistica più ampia riproponendosi come polo d’attrazione di eventi di prestigio già sponsorizzati in passato (es. Grolle d’oro, festival della Magia, competizioni canore, sportive, ecc.). Infatti la chiusura del concordato, con la copertura dei debiti in anticipo rispetto alla scadenza prevista, ha rivelato una notevole capacità di ripresa e di resilienza da parte della Casa da gioco. Gli obiettivi raggiunti non devono però essere vanificati da un’amministrazione del Casinò che tenda esclusivamente a mantenere una sorta di status quo senza impegnarsi in prospettive di rilancio e riqualificazione”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link