La guida al Decreto 18/2025 illustra l’obbligo di polizza catastrofi per le imprese: beni assicurabili secondo art. 2424 c.c., eventi coperti (sisma, alluvione/esondazione, frana) e principi di franchigie/limiti previsti dagli schemi standard. Utile per la lettura delle clausole.
Con la Legge di Bilancio 213/2023, l’Italia ha riformato la gestione del rischio da eventi catastrofali, obbligando le aziende iscritte al Registro delle Imprese a stipulare polizze assicurative contro calamità naturali.
Questa misura punta a rafforzare la resilienza produttiva, trasferendo l’onere della ricostruzione dal settore pubblico a quello privato. Il Decreto Interministeriale n. 18/2025 specifica gli eventi coperti e le modalità di attuazione. L’articolo approfondirà le disposizioni del decreto, esaminando obblighi e coperture per le imprese.
L’Inquadramento Normativo: dalla Legge 213/2023 al Decreto Attuativo
Il percorso che ha portato all’obbligatorietà della polizza catastrofi naturali è iniziato con la Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023), ma la sua piena operatività era subordinata all’emanazione di un decreto attuativo.
Questo decreto, redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ha il compito di definire le modalità e i criteri per le coperture assicurative. L’analisi del decreto mostra un’evoluzione normativa con l’obiettivo di tutelare economicamente le aziende colpite da calamità naturali, spostando l’onere economico della ricostruzione su assicurazioni e imprese.
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Beni e Soggetti Obbligati: chi deve assicurarsi e cosa
L’obbligo di assicurazione ricade su tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia e iscritte al Registro delle Imprese.
Le polizze devono coprire i danni a beni come terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, come indicato nell’articolo 2424 del Codice civile.
Tuttavia, sono previste delle esclusioni, come ad esempio gli immobili non conformi alle normative urbanistiche e edilizie, i cui abusi non siano stati oggetto di sanatoria.
È fondamentale che le imprese verifichino che i beni oggetto di copertura siano regolarmente iscritti a bilancio.
La Copertura Assicurativa: Eventi, Franchigie e Massimali
Il Decreto n. 18/2025 ha chiarito quali sono gli eventi catastrofali oggetto di copertura. Si intendono per tali:
- Sisma: inteso come sommovimento brusco della crosta terrestre dovuto a cause endogene.
- Alluvione, inondazione ed esondazione: fuoriuscita d’acqua dai corsi d’acqua e bacini naturali o artificiali.
- Frana: movimento di una massa di terreno e roccia, o di detriti, lungo un versante.
La polizza non copre i danni causati da eventi verificatisi prima dell’entrata in vigore dell’obbligo. La determinazione del premio assicurativo è proporzionale al rischio, tenendo conto dell’ubicazione geografica e della vulnerabilità dei beni. Le polizze standard prevedono:
- franchigia non superiore al 15% del danno indennizzabile fino a 30 milioni di € di somma assicurata per tutte le ubicazioni, per somme superiori il limite è lasciato alla contrattazione tra le parti.
- Limite di indennizzo pari alla somma assicurata fino a 1 milione di euro, non inferiore al 70% per somma tra 1 e 30 milioni, lasciato alla negoziazione per importi superiori.
Misure di mitigazione: oltre la polizza, verso la resilienza operativa
La polizza obbligatoria rappresenta una risposta finanziaria, in pratica l’impresa trasferisce le perdite economiche derivanti da eventi calamitosi o catastrofali all’assicuratore, ma non può e non deve sostituire la cultura della gestione del rischio. La vera protezione per un’impresa risiede nell’adozione di misure concrete di mitigazione intese come protezione e prevenzione che riducano i danni e le interruzioni dell’attività, migliorando la capacità di ripresa (continuità operativa) anche in caso di evento avverso.
Prevenzione Sismica: il ruolo cruciale di ingegneri e architetti
Ingegneri e architetti non sono solo progettisti, ma figure chiave nella sensibilizzazione degli imprenditori sui rischi strutturali. La loro consulenza è essenziale per implementare misure di mitigazione come:
- Interventi strutturali: adeguamento o miglioramento sismico di un edificio.
- Protezione degli impianti: La messa in sicurezza degli impianti elettrici, idraulici e di produzione ad attraverso il loro ancoraggio alle strutture portanti e l’adozione di connessioni flessibili che possano sopportare gli spostamenti sismici senza rompersi.
Prevenzione Idrogeologica: la progettazione a prova di alluvione
Contro il rischio idrogeologico, la strategia di mitigazione si focalizza sulla gestione dell’acqua e sulla protezione dei beni aziendali. Ingegneri e geologi giocano un ruolo fondamentale nella valutazione del rischio locale e nella progettazione di soluzioni su misura:
- Elevazione e delocalizzazione: Sollevare le strutture e gli impianti al di sopra del livello di piena storica o spostare gli asset critici in zone meno a rischio.
- Impermeabilizzazione: Installare barriere passive, come muri di contenimento, barriere gonfiabili o valvole di non ritorno negli scarichi, per impedire l’ingresso dell’acqua negli edifici.
- Gestione interna degli spazi: Non posizionare macchinari, quadri elettrici CED e altri beni di valore nei piani interrati, dove il rischio di allagamento è maggiore.
Conclusioni: la prevenzione come strategia d’impresa
L’obbligo assicurativo non è un semplice adempimento, ma un’opportunità per avviare una riflessione più ampia sulla gestione del rischio d’impresa. Ingegneri e architetti hanno il compito di guidare gli imprenditori in questo processo, trasformando un onere normativo in un investimento strategico. Adottare misure di mitigazione significa proteggere, vite umane, capitale aziendale, salvaguardare la continuità operativa e costruire un’impresa più resiliente, riducendo al contempo il costo del premio assicurativo e le possibili perdite non coperte dalla polizza. È altrettanto importante che clienti, fornitori, banche e collaboratori vengano adeguatamente informati, ciò consente di aumentare la fiducia verso l’impresa. La prevenzione non è un costo, ma la migliore garanzia di stabilità nel lungo periodo.
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