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Nuove disposizioni su Terzo settore, crisi d’impresa, sport e IVA: prospettive e criticità


È stato trasmesso alle Commissioni parlamentari lo schema di Decreto Legislativo AG 295, contenente disposizioni che riguardano il Terzo Settore, lo sport, la crisi d’impresa e l’imposta sul valore aggiunto. 

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Lo schema si colloca nel contesto della riforma fiscale derivante dalla legge delega e punta a razionalizzare, aggiornare e semplificare norme che frequentemente si intrecciano con questioni di crisi aziendale, esposizione fiscale e rapporti con contribuenti e stakeholder. 

Alcune novità già emerse:

  • nel Terzo Settore, possibili modifiche alla disciplina fiscale di APS/ODV, e soglie per esenzioni o regimi agevolati.
  • per lo sport, estensione di regimi IVA agevolati o speciali per società sportive dilettantistiche (SSD), regolazioni più chiare circa attività commerciali connesse.
  • norme specifiche relative alla crisi d’impresa, volte a intervenire su procedure preventive, adempimenti fiscali in periodi di difficoltà, revisione del regime IVA nel caso di insolvenza o procedure concorsuali.

Tra queste novità, quelle che impattano più concretamente chi è già in crisi sono soprattutto:

  1. IVA in situazioni concorsuali: possibili semplificazioni o differimenti per IVA dovuta da imprese in fallimento o liquidazione.
  2. Tempistiche e condizioni per l’accesso a regimi agevolati o esenzioni per Terzo Settore e Sport, utili per quelle strutture a forte impatto sociale ma esposte a carichi fiscali.
  3. Obblighi dichiarativi e trasparenza: lo schema AG 295 appare orientato a incrementare gli obblighi informativi, potenzialmente aumentando la pressione su imprese che già stanno gestendo crisi di liquidità o organizzazione interna debole.

1) Implicazioni specifiche per imprese in crisi: cosa cambiare subito

Per una azienda già in difficoltà (liquidazione, concordato, composizione negoziata, o anche solo segnali forti di crisi: perdita di fatturato, difficoltà di cassa, debiti fiscali) lo schema del decreto richiede di attivare subito alcune azioni preventive per non restare scoperti.

2.1. Verificare lo stato IVA e passività correlate

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  • Controllare quali partite IVA sono sospese, aperte, e identificare l’esposizione fiscale (IVA a debito, IVA non riscossa, IVA su attività cessate).
  • Valutare se ci sono regimi speciali IVA che possono essere applicati per sport o Terzo Settore che consentono riduzioni o esenzioni.

2.2. Organizzare informazioni finanziarie e contabili in vista delle nuove regole

  • Predisporre rendiconti aggiornati su crediti/debiti, flussi di cassa attesi, costi fissi: utili per valutare se vi sono i presupposti per procedure di crisi preventiva.
  • Verificare le anomalie contabili o fiscali che potrebbero diventare oggetto di contestazione in sede normativa o amministrativa.

2.3. Adeguare modelli organizzativi se operi nel Terzo settore o settore sportivo

  • Per SSD/APS: verifica dei requisiti per l’accesso agli incentivi o alle agevolazioni che lo schema potrebbe riconoscere.
  • Controllare come sono gestite le attività commerciali svolte in seno a organizzazioni che allo stesso tempo fanno attività sociale/solidale: i confini IVA possono cambiare e richiedere separazione contabile.

2) Casi pratici: come applicare le novità nella gestione della crisi

Per rendere più concreto il discorso, ecco due scenari realistici con esempi di passi operativi che un professionista può suggerire.

Esempio A: PMI manifatturiera in fase di liquidazione

Immaginiamo una PMI che produce componenti meccanici. Ha subìto un calo di ordini, ha uno stock invenduto, esposizione fiscale per IVA e contributi non versati, ed è stata ammessa alla liquidazione giudiziale.

Con lo schema AG 295:

  • Il consulente verifica se l’IVA a debito può essere rateizzata o sospesa per via della procedura concorsuale.
  • Controlla se per la parte commerciale esportata o per fornitori esteri vi è imposta IVA non applicata/liquidata.
  • Verifica se alcune attività possono essere inquadrate come attività sociali (se ad esempio la società offre servizi collaterali non profit) per riduzioni o regimi agevolati.
  • Predispone una relazione con il piano di liquidazione che includa le novità dello schema, per presentare un’istanza più robusta al tribunale/curatore, evidenziando le agevolazioni potenziali come elementi di sostenibilità del piano.

Esempio B: Associazione sportiva dilettantistica (SSD) in difficoltà finanziaria

Una SSD che gestisce impianti sportivi, corsi, attività aggregative. Ha costi fissi elevati, utenze e manutenzione, poco reddito da attività commerciale, debiti IVA.

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Con lo schema:

  • Si controlla se il nuovo decreto offre una prerogativa di IVA ridotta o esenzione per corsi o attività associative specifiche.
  • Si prepara un documento che separi i ricavi e i costi dell’attività commerciale da quelli dell’attività associativa, per evitare che l’intera forma legale venga trattata con un regime fiscale gravoso.
  • Si valuta la compatibilità con regimi minori previsti per APS/ODV (soglie di fatturato, soglie reddituali) che potrebbero essere modificati dallo schema.
  • Il consulente imposta un modello operativo: individuare aree non essenziali da tagliare, negoziare accordi con fornitori, verificare possibili incentivi locali per sport–attività sociale.

 

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3) Strategie difensive e gestione del rischio

Dal punto di vista del professionista, lavorare in modo rigido e ben documentato è fondamentale per evitare sorprese.

  • Prima di tutto, valutare preventivamente quanto le nuove norme modificate dallo schema potrebbero incidere sul carico fiscale e sui flussi di cassa. Non è solo una questione di risparmio immediato, ma di sostenibilità del piano di gestione della crisi.
  • È opportuno aggiornare i modelli contrattuali, le dichiarazioni IVA, le comunicazioni al fisco, tenendo conto delle possibili deroghe o agevolazioni previste per Terzo settore / Sport.
  • Comunicare con il curatore o l’organo della procedura concorsuale: ogni decisione, specie legale o fiscale, va condivisa e coordinata, per evitare che appaia come azione isolata che può essere giudicata come malafede o temerarietà normativa.
  • Mantenere una documentazione puntuale: flussi previsionali, delibere, verbali, corrispondenza, ogni elemento utile a dimostrare che le decisioni sono state prese in funzione di una strategia reale di superamento della crisi, non solo per evitare sanzioni.

4) Conclusione

Lo schema AG 295 del decreto legislativo su Terzo settore, sport, IVA e crisi d’impresa introduce elementi di novità che devono essere valutati con attenzione da chi si trova già in difficoltà: non basta più “gestire i debiti” ma occorre anticipare gli effetti fiscali, organizzativi e legali delle nuove regole. Per le imprese in crisi la versione operativa è: valutare subito lo stato fiscale (specialmente IVA), rivedere la struttura della rendicontazione e delle attività accessorie, coordinarsi con consulenti esperti e curatori, aggiornare ogni processo su rischi e costi impliciti.

Il vero vantaggio sarà per chi saprà trasformare queste novità in opportunità di ristrutturazione credibile, in cui gli stakeholder possano percepire un percorso chiaro, ben documentato e sostenibile.



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