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«Le Pmi hanno bisogno di certezze»


24 settembre 2025 | 13.57

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«Le imprese chiedono stabilità e di un unico riferimento normativo per pianificare i propri investimenti in modo efficace» ha dichiarato Morello Ritter, consigliere nazionale Confapi e CEO di Ambico S.r.l. intervenendo di fronte alla X Commissione della Camera e la IX Commissione del Senato.

Roma, 24.09.2025 – Confapi in audizione congiunta davanti alla X Commissione della Camera dei Deputati (Attività produttive, commercio e turismo) e alla IX Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) sullo schema di decreto legislativo relativo al nuovo Codice degli incentivi. A rappresentare la Confederazione il consigliere nazionale Jonathan Morello Ritter, CEO di Ambico S.r.l. nonché vicepresidente di Confapi Padova, insieme a Stefania Multari, responsabile legislativo di Confapi.

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Nell’occasione è stato espresso apprezzamento per il progetto, ritenuto un passo strategico per le Pmi industriali e un primo intervento significativo per la revisione del sistema di incentivi, in linea con gli obiettivi del PNRR di semplificazione e razionalizzazione. Pur valutando positivamente l’assetto del decreto, Confapi ha sottolineato la necessità di apportare alcune modifiche cruciali per rendere il Codice realmente efficace, partendo principalmente dal rafforzamento del ruolo delle associazioni di categoria in tutte le fasi del ciclo di vita dell’incentivo, dalla programmazione alla valutazione dei risultati.

Nello specifico è stato sottolineato, infatti, che l’efficacia del nuovo Codice degli incentivi dipenderà dalla capacità di valorizzare tutte le fasi del percorso dell’incentivo, dalla pianificazione iniziale fino al monitoraggio dei risultati. Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile che le associazioni di categoria siano coinvolte in maniera stabile e attiva lungo l’intero processo. In questa prospettiva, rappresentano strumenti utili sia il Programma Incentivi sia il Tavolo permanente degli incentivi istituito presso il Mimit, che tuttavia dovrà prevedere non solo una presenza più ampia delle Regioni rispetto all’attuale unico rappresentante, ma anche una partecipazione concreta e non solo consultiva delle Associazioni. L’intento è trasformare il Tavolo in una vera e propria Cabina di regia nazionale, in grado di guidare le politiche industriali con coerenza e spirito di condivisione.

La piena valorizzazione degli strumenti digitali, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato e la piattaforma Incentivi.gov.it, è ritenuta decisiva per facilitare l’accesso delle imprese alle misure disponibili. «È indispensabile, però – ha evidenziato Morello Ritter – che l’attivazione dei nuovi servizi digitali, in particolare l’integrazione tra Incentivi.gov.it e Rna, avvenga secondo tempistiche vincolanti. Allo stesso modo, accogliamo favorevolmente l’introduzione del bando-tipo, perché risponde alla forte esigenza delle imprese di avere procedure uniformi e standardizzate. Chiediamo che diventi una prassi stabile, sviluppata con il contributo diretto delle associazioni imprenditoriali, così da modellare gli strumenti pubblici sulle reali necessità delle aziende».

Un altro elemento molto apprezzato è la definizione di un quadro unitario per i sistemi di premialità e riserve, che punta a incentivare i comportamenti virtuosi. In particolare, è stata sottolineata la conferma della riserva di risorse a favore delle Pmi, fissata in misura non inferiore al 60% del totale degli incentivi, con almeno il 25% destinato a micro e piccole imprese. Confapi ha proposto di rendere questa quota vincolante attraverso un monitoraggio costante e una rendicontazione trasparente basata su open data.

Per rendere il meccanismo ancora più funzionale, la Confederazione ha suggerito di introdurre un principio generale che permetta di adattare i criteri di premialità in base alla tipologia del bando. Tra gli aspetti da valorizzare rientrano le certificazioni volontarie già conseguite dalle imprese, così come le iniziative legate ai criteri ESG e agli standard di salute e sicurezza sul lavoro.

Un ulteriore elemento positivo messo in evidenza riguarda la standardizzazione dei processi e l’applicazione uniforme del Codice a livello centrale e territoriale. Resta però importante consentire alle Regioni di sviluppare misure tarate sulle proprie specificità locali, evitando però un ricorso eccessivo alle deroghe che rischierebbe di generare incertezza e disomogeneità nell’applicazione delle norme.

«Le Pmi industriali hanno bisogno di certezze, stabilità e un unico riferimento normativo per pianificare i propri investimenti in modo efficace – ha concluso Morello Ritter –. È, inoltre, necessario integrare in modo strutturale le Associazioni di categoria nel Tavolo Istituzionale permanente degli Incentivi istituito presso il Mimit, prevedendo un ruolo proattivo nelle attività e non solo una facoltà di essere consultate; garantire la trasparenza e la tempestività da parte delle amministrazioni riguardo ai plafond disponibili, anche durante la fruizione dell’incentivo; garantire termini certi per gli atti attuativi del decreto; creare le condizioni affinché il bando tipo diventi una “prassi consolidata”, limitandone le deroghe e coinvolgendo le Associazioni nella sua predisposizione; assicurare certezza nei tempi di istruttoria e di erogazione delle risorse».

Fonte: Ufficio Stampa Confapi Padova

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