Una delle principali novità del 2025 è l’introduzione in Italia del Documento di Finanza Pubblica (DFP).
Il DFP ha ufficialmente preso il posto del Documento di Economia e Finanza (DEF), dopo che il governo ha dovuto aggiornare il sistema di programmazione economica e finanziaria, adeguandosi alle nuove regole europee.
Questo cambiamento segna l’inizio di un nuovo ciclo di pianificazione, fondamentale e propedeutico alla pubblicazione della Legge di Bilancio, poiché il DFP è, a tutti gli effetti, il nuovo pilastro della programmazione economica nazionale.
In questa guida spieghiamo nel dettaglio cos’è, cosa contiene e perché è stato introdotto il DFP, per capire come verranno prese in futuro le decisioni economiche che toccano cittadini, imprese e conti dello Stato.
COS’È IL DOCUMENTO DI FINANZA PUBBLICA DFP
Il DFP è il nuovo strumento con cui il Governo italiano definisce la strategia di finanza pubblica, gli obiettivi di crescita economica e le misure di politica fiscale. Raccoglie analisi macroeconomiche, previsioni tendenziali e programmatiche, nonché gli interventi previsti per sostenere investimenti, occupazione e stabilità dei conti.
Rappresenta quindi il documento centrale con cui si comunica all’Unione Europea e al Parlamento nazionale la traiettoria delle finanze pubbliche italiane, sia nel breve che nel medio periodo.
DA QUANDO E PERCHÈ HA SOSTITUITO IL DEF
Il DEF è stato sostituito ufficialmente a partire dal 2025, in seguito all’entrata in vigore delle nuove regole europee di governance economica.
Con la nuova governance economica, l’Unione Europea ha abbandonato il vecchio Patto di Stabilità e Crescita, basato su rigidi parametri come il rapporto deficit/PIL al 3% e debito/PIL al 60%, introducendo invece un approccio più flessibile ma anche più stringente nella pianificazione. In particolare, i governi sono ora chiamati a:
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presentare un Piano strutturale di bilancio a medio termine, che indichi con chiarezza le strategie di finanza pubblica per almeno quattro anni, comprese le riforme e gli investimenti previsti;
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rispettare un nuovo parametro, l’indicatore europeo della spesa netta, che misura l’andamento della spesa pubblica al netto di interessi e misure straordinarie, diventando così il criterio centrale per valutare la sostenibilità delle politiche di bilancio.
In questo contesto il DEF, concepito per funzionare con le vecchie regole, risultava ormai superato. Il DFP nasce quindi per integrare le nuove richieste europee, fornendo un quadro aggiornato e coerente con i vincoli comunitari, ma anche più trasparente e leggibile per il Parlamento e i cittadini.
Per questo può essere considerato lo strumento che permette all’Italia di parlare lo stesso linguaggio contabile ed economico dell’Unione Europea, evitando discrepanze e garantendo coerenza nella programmazione.
QUANDO VIENE PUBBLICATO E AGGIORNATO
L’approvazione e pubblicazione del DFP segue una scansione temporale precisa, collegata al nuovo DPFP – Documento Programmatico di Finanza Pubblica. In particolare:
- entro il 30 aprile di ogni anno il Governo presenta il DFP, che delinea lo scenario macroeconomico e gli obiettivi programmatici di medio periodo;
- entro il 27 settembre viene presentato l’aggiornamento (ovvero il DPFP), che tiene conto dell’andamento dei conti, delle previsioni aggiornate e delle scelte di politica economica in vista della legge di bilancio.
Solo in caso di shock economici rilevanti o variazioni significative, il DFP può essere rivisto anche fuori da queste scadenze ordinarie.
COSA CONTIENE IL DFP
Il DFP è articolato in diverse sezioni, tra cui:
- scenario macroeconomico: andamento del PIL, inflazione, occupazione e commercio estero;
- finanza pubblica: andamento delle entrate, spese, deficit e debito;
- obiettivi programmatici: target di crescita, di spesa e di riduzione del debito, coerenti con le regole UE;
- riforme e priorità del Governo: misure fiscali, investimenti strategici, piani per sostenibilità, digitalizzazione e competitività;
- relazioni con l’Europa: coerenza del piano nazionale con gli impegni comunitari.
PERCHÈ È IMPORTANTE
Il Documento di Finanza Pubblica (DFP) non è solo una fotografia dello stato dell’economia, ma rappresenta la cornice strategica dentro cui prende forma la Legge di Bilancio, il principale atto con cui ogni anno vengono decise entrate e spese dello Stato.
Il DFP, infatti:
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fornisce le previsioni macroeconomiche (crescita del PIL, inflazione, occupazione) che servono come base tecnica per stimare quante risorse potranno essere disponibili;
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individua le priorità politiche ed economiche (ad esempio fisco, pensioni, incentivi alle imprese, welfare, investimenti pubblici) che verranno poi tradotte in norme concrete all’interno della manovra;
Senza il DFP non potrebbe esistere la Legge di Bilancio, perché è proprio da lì che si stabiliscono i limiti di spesa e le scelte di politica economica da inserire nella manovra. È come se il DFP fosse la mappa e la Legge di Bilancio il percorso tracciato: la manovra può cambiare dettagli e misure, ma deve restare all’interno dei binari fissati dal documento programmatico.
GUIDA AL DPFP 2026 2028
Il 17 Settembre 2025, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato all’unanimità la risoluzione sul nuovo Documento programmatico di finanza pubblica DPFP 2026 2028 che ha aggiornato il DFP approvato ad aprile. In questo articolo mettiamo vi spieghiamo cosa è stato deciso, quali sono gli obiettivi del Governo e cosa prevede.
Interessante anche la guida al DPFP, per approfondire nel dettaglio cos’è, come funziona e cosa cambia rispetto al passato.
ALTRI UTILI AGGIORNAMENTI
Per approfondire l’argomento, mettiamo a vostra disposizione la guida che spiega che cos’è la Legge di Bilancio e quali sono i passaggi che portano alla sua approvazione. E vi ricordiamo che potete sempre leggere le nostre guide sul DEF e la NADEF, per capire meglio cosa è cambiato con la loro sostituzione.
Per restare informati sulle novità legislative, invece, vi consigliamo di seguire la sezione leggi, dove sono presenti tutte le news legislative.
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