La 38esima settimana delle Borse del 2025 si è chiusa con venerdì 19, il giorno delle tre streghe. I venerdì di scadenza di ogni trimestre portano sempre a porre riflessioni più ampie. I temi sul piatto macroeconomico sono davvero molti.
Il primo è quello delle crisi belliche-geopolitiche che sono molto lontane dal risolversi e questo potrebbe avere effetti di medio periodo più pesanti di quelli stimati. Se le Borse ne accorgessero, potrebbero innescare ritorni importanti di volatilità.
Il secondo è quello del cambio mondiale in atto della centralità del dollaro quale valuta di riferimento a favore del metallo più nobile, l’oro: tornare a un mondo in cui le riserve auree determinano la forza delle Banche centrali e dei sistemi bancari mondiali, significa contrazione del credito e instabilità in arrivo e anche questo è un fattore che potrebbe portare a picchi inattesi di volatilità, soprattutto se nel contempo l’unica Banca centrale ancora a tassi zero come la BoJ (Bank of Japan) iniziasse a dare vita al ciclo rialzista dei tassi dello yen, innescando il veloce “smontaggio” delle posizioni di miliardi e miliardi di “carry trade” tra dollaro americano e yen giapponese.
Infine, terzo e ultimo tema è quello del debito americano, che più di un analista, non ultimo Ray Dalio mitico gestore di hedge fund e saggista di fama internazionale, sottolineano sia, nonostante i dazi, del tutto insostenibile nel lungo periodo.
Quindi, se dal punto di vista macro, i fattori di probabile innalzamento della volatilità dei mercati sono molto presenti, dal punto di vista tecnico, assistiamo a una primo inizio di divergenza tra classi di investimento. Gli indici americani a Wall Street, così come l’oro, restano e corrono nella propria “bull run“, rompendo massimi su massimi, mentre l’Europa fa marcia indietro e il Ftse Mib disegna uno swing per ora ancora rialzista ma pieno di elementi di debolezza tecnica, accompagnato da un Dax davvero debolissimo da due mesi a questa parte. Stasi senza direzione e con volatilità ai minimi anche per il petrolio.
In questo quadro, purtroppo, l’Italia su cui abbiamo puntato nello scorso Report non disegna lo swing come da attese ma, speriamo, lo rimandi. Anche le posizioni sull’oro nero non danno soddisfazione. Puntiamo su una ulteriore crescita di Wall Street e in particolare del Nasdaq, tornato fortemente rialzista come evidenzia figura 1, e proteggiamo i diversi Call acquistando Put sul tedesco Dax, che evidenzia invece tutta la sua debolezza relativa in figura 2.
Figura 2. Grafico giornaliero a candele giapponesi e indicatori di trend e volatilità dell’indice DAX40 al 19 settembre 2025 – Fonte Pro Real Time
Primo trade, strategia rialzista: buy CW Call su Nasdaq100
Data l’analisi di cui sopra, si acquista CW Call su Nasdaq100: si passa a scadenze lunghe, meglio marzo 2026, e sulla base OTM 25.000 punti per una leva finanziaria di 16,50.
Ecco qui il CW così selezionato:
- Covered warrant su Nasdaq-100® Index | DE000UG7CM70
- Strike 25.000 punti
- Scadenza 20.03.2026
- Codice di negoziazione UG7CM7
- Isin DE000UG7CM70
Il miglior risk management della posizione:
- Acquisto dei CW entro il giorno della pubblicazione del report
- Target profit: rivendita delle due gambe CW della strategia in caso di guadagni uguali o superiori al 20% del premio pagato
- Stop temporale: il CW andrà in ogni caso rivenduto, anche in perdita, entro due settimane dal suo acquisto se non dovesse raggiungere prima il target profit
(es. compro il CW questo lunedì, se nelle due settimane successive non arriva al target profit si chiude e rivende il CW al secondo venerdì dopo l’acquisto)
Secondo trade, strategia ribassista: buy CW Put su Dax
Dall’analisi di cui sopra, in portafoglio a livello difensivo inseriamo CW Put sull’indice Dax: si passa appunto a scadenze lunghe, marzo 2026, e sulla base ATM 23.500 punti per una leva finanziaria di 25 per proteggere le tre posizioni al rialzo.
Ecco qui il CW così selezionato:
- Covered Warrant su Dax (Performance) Index
- Strike 23.500 punti
- Scadenza 20.03.2026
- Codice di negoziazione UG829F
- Isin DE000UG7YBR4
Il miglior risk management della posizione:
- Acquisto dei CW entro il giorno della pubblicazione del report
- Target profit: rivendita delle due gambe CW della strategia in caso di guadagni uguali o superiori al 20% del premio pagato
- Stop temporale: il CW andrà in ogni caso rivenduto, anche in perdita, entro due settimane dal suo acquisto se non dovesse raggiungere prima il target profit
(es. compro il CW questo lunedì, se nelle due settimane successive non arriva al target profit si chiude e rivende il CW al secondo venerdì dopo l’acquisto).
Conclusioni e money management consigliato
Il Report torna decisamente indietro. I CW Call sono ancora aperti sull’Italia, ma il timing di ingresso di lunedì non è stato ottimale rispetto ai successivi movimenti di swing di mercato e dall’azione di Poste Italiane. Entrambi segnano da lunedì circa un -25%, ma nulla è ancora definitivo. Se in settimana lo swing rialzista sull’Italia si ri-manifesterà come da attese, ritorneremo in pareggio o in gain. L’effetto sull’equity line è di un drawdown di circa 8 punti percentuali, in considerazione del fatto che anche le posizioni strangle sul petrolio di venerdì non sono andate a target: l’oro nero sempre a bassa volatilità e baricentrico sui 62 dollari al barile ha deprezzato i CW comprati due settimane orsono. La combinazione Call su Nasdaq e Put su Dax mi auguro ci permetta subito di recuperare, avendo anche una parte di protezione.
Per i nuovi lettori di questa analisi settimanale: il Money Management del processo di selezione dei CW prevede la parcellizzazione del capitale di trading in dieci parti e un’allocazione di un 10% del capitale ad ogni operazione.
Il rilevamento della performance del Report avviene segnando come prezzi di carico i prezzi di riferimento sui CW alla chiusura del mercato del lunedì, mentre in caso di mancato raggiungimento del target di profitto indicato, si rilevano come prezzi parziali e prezzi finali di chiusura quelli di riferimento del venerdì.
Covered warrant weekly, puntata dell’8 settembre 2025
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