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Giovani, imprese e territorio: la nuova frontiera dello sviluppo in Campania


In un’epoca segnata da profondi cambiamenti economici e sociali, e dalla crescente pervasività delle nuove tecnologie, il ruolo dei giovani assume una rilevanza sempre più centrale nei processi di sviluppo dei territori. In Campania, come in altre regioni del Sud, si sta facendo avanti una nuova generazione di giovani imprenditori che, con competenza e spirito di iniziativa, è pronta a cogliere le nuove sfide di un mercato sempre più complesso e incerto.

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Una forza dinamica e propositiva, capace di coniugare visione strategica, innovazione, sostenibilità e radicamento territoriale e trasformarla in un motore di crescita economica. Ne parliamo con Fabio Del Prete, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Campania, in uno stimolante confronto che mette in luce il ruolo strategico dell’imprenditoria giovanile nei processi di sviluppo economico e le sfide di una generazione di nuovi talenti pronti a mettersi in gioco, tra vincoli e opportunità, per ridisegnare il futuro della propria regione.

Da circa 3 anni alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Campania, durante questo periodo ha avuto modo di analizzare le principali dinamiche economico-sociali del nostro territorio. Qual è lo stato di salute del tessuto imprenditoriale campano, con particolare riferimento alle nuove generazioni? Negli ultimi anni ritiene ci siano settori nei quali i giovani imprenditori stiano emergendo con maggiore forza?
“In questi ultimi anni l’economia campana ha mostrato segnali molto positivi, con una crescita cumulata del PIL del 5.6%, quasi doppia rispetto alla media delle regioni del Centro-Nord.

Pur rimanendo tra le regioni con capacità produttiva più bassa, stiamo comunque assistendo ad una svolta importante, e questo anche grazie ai giovani imprenditori del nostro territorio: la Campania è seconda in Italia per aziende under 30 e terza per startup innovative con titolari giovani. Il tessuto imprenditoriale regionale si è vivacizzato notevolmente, trainato soprattutto dall’impegno delle nuove generazioni focalizzate su innovazione, sostenibilità e valorizzazione del territorio. I settori dove si affermano con maggiore vigore riguardano i servizi innovativi, food, agroalimentare, cultura e creatività, che rappresentano la spina dorsale di un’economia giovane, dinamica, orientata all’export e alla digitalizzazione”.

Rispetto al passato lo scenario economico mondiale è caratterizzato sempre più da elementi di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità che rendono complessa la stessa evoluzione e sopravvivenza delle imprese.

In un contesto così imprevedibile, quali sono le principali sfide che i giovani imprenditori campani si trovano oggi ad affrontare?
“Ci stiamo confrontando con un contesto globale in rapida trasformazione, segnato da dinamiche instabili, tensioni crescenti e difficoltà interpretative, che richiedono un grande spirito di adattamento e apertura a nuove opportunità. La crescente competitività richiede non solo capacità imprenditoriali e manageriali, ma anche competenze digitali avanzate e un’attenzione costante alla sostenibilità.

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A rendere il tutto ancora più complesso è il fatto che i nostri imprenditori, rispetto a quelli di altre regioni, partono già fortemente penalizzati, affrontando criticità strutturali, come ad esempio l’accesso ai finanziamenti e la disuguaglianza nel costo del denaro, il cosiddetto ‘dazio del credito’: nel III trimestre 2025 un’impresa in Campania paga all’anno circa 8.300 euro in più, rispetto a un’impresa nel Lazio per un prestito di 100mila euro. Un’altra problematica è la carenza di una rete di supporto efficace e la capacità di creare sinergie tra imprese, istituzioni e centri di ricerca seppur, devo ammettere, che qualche segnale positivo in tale direzione inizia ad intravedersi”.

Alla luce degli attuali scenari evolutivi, quali ritiene siano le competenze che un giovane imprenditore deve possedere? E quali sono i percorsi formativi più adatti per preparare i futuri giovani imprenditori alle sfide del mercato attuale?
“In un mondo in rapido cambiamento, l’aggiornamento costante delle proprie competenze resta un fattore essenziale per restare competitivi. Indispensabili sono sicuramente le competenze trasversali come leadership, pensiero critico (oggi purtroppo minacciato dall’uso eccessivo dell’IA) e pensiero strategico, utile per pianificare a lungo termine e adattarsi ai mercati in evoluzione.

Importanti anche le capacità collaborative e le global mindset skills, necessarie per operare in contesti internazionali. Parallelamente, la formazione continua con un approccio lifelong learning diventa centrale. Sul fronte delle hard skills, l’Italia mostra purtroppo ancora un reale gap digitale, solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali di base, sotto la media UE. È necessario un impegno maggiore, a livello individuale ed istituzionale, per colmare questo divario”.

Tra le diverse iniziative messe in campo in questi anni da Confcommercio Campania ce n’è una che ha voluto fortemente fin dal suo insediamento: il Premio ‘Giovani Imprenditori’. Può illustrarci come nasce e quali sono le sue finalità?
“Il Premio ‘Giovani Imprenditori’ nasce dalla volontà di valorizzare l’intraprendenza, la creatività e la determinazione delle nuove generazioni che stanno trasformando il tessuto economico e sociale della nostra regione. L’obiettivo principale è celebrare il talento delle startup e delle imprese emergenti under 42 che si sono distinte in settori chiave quali food, retail, e-commerce e tecnologie innovative, riconoscendo i loro straordinari risultati e l’impegno profuso.

Questa iniziativa vuole dare visibilità a chi, con coraggio e visione, contribuisce a trasformare il futuro della Campania, promuovendo una cultura imprenditoriale sana, responsabile e orientata alla sostenibilità. Oltre a essere un riconoscimento, il Premio rappresenta un momento di riflessione e confronto, capace di ispirare altri giovani, diffondere le best practice e rafforzare il senso di comunità tra i giovani imprenditori”.

Secondo il rapporto Svimez, negli ultimi 10 anni circa 200.000 giovani laureati hanno lasciato il Mezzogiorno in cerca di opportunità altrove. Quali sono le misure che andrebbero messe in campo per trattenere i talenti e creare un ambiente favorevole all’imprenditoria giovanile?
“Trattenere i talenti rappresenta una sfida cruciale per il futuro del Mezzogiorno e della nostra regione. La Campania, oltre al rischio immediato che i giovani emigrino per cercare opportunità di lavoro altrove, si trova ad affrontare un’altra sfida non meno importante: quella demografica.

La costante uscita delle nuove generazioni contribuisce all’invecchiamento della popolazione e al calo demografico che, nel medio-lungo periodo, rischia di compromettere la tenuta stessa del sistema economico e sociale regionale. Per invertire tale tendenza, e favorire così la retention e l’attraction e dei nostri talenti, è indispensabile creare le condizioni per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, come anche quelle professionali e personali, promuovendo un sistema, educativo, formativo ed organizzativo funzionale più vicino alle esigenze del mercato del lavoro”.
Luca Genovese
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