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focus dell’Aula sui Decreti. Ok a sconti temporanei sui costi a favore di imprese energivore


Sganciata dai consueti schemi politici l’analisi delle due Istanze d’Arengo più attese. Questa mattina il via libera alla richiesta di introdurre il reato universale di surrogazione di maternità; con l’emergere di linee di faglia trasversali. Copione simile quando si è passati all’Istanza – poi respinta – che chiedeva la sospensione dell’iter legislativo volto ad eliminare l’obbligo di rinuncia alla cittadinanza d’origine per il naturalizzato. A fronte di un tema così basilare, in termini identitari, l’Aula si è espressa senza vincoli di appartenenza. Paradigmatico il caso di Marino Albani, in casa DC; che per la cronaca ha stimato la presenza di circa 11.000 persone in territorio con almeno due cittadinanze. Nel confronto riferimenti alla questione del giuramento, dell’elettorato passivo, ai possibili conflitti di interesse.

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Il Segretario Belluzzi, dal canto suo, ha aperto ad una riflessione senza fretta in Commissione. Esaurito il Comma si è tornati a quello dei Decreti, in stand-by da giorni. Ratificata l’autorizzazione alla realizzazione di strutture sanitarie; all’esito di un confronto focalizzato sulla vexata quaestio del nuovo OspedalePrioritario – ad avviso del Segretario Ciacci – ragionare però sul contenuto anziché il contenitore. Fra i provvedimenti quello sulla copertura dei profili di ruolo dei docenti; con il temporaneo congelamento di prospettive concorsuali, in attesa della prevista normativa speciale. Ad oggi manca infatti un’intesa con gli insegnanti.

Alla ripresa pomeridiana dei lavori l’intervento di commiato della Reggenza in carica; poi – come da OdG -, si è passati al Comma sulle permute. All’attenzione dell’Aula quella di una porzione di immobile dell’ex garage Masi. Una parte del piano terra, di proprietà della Giochi San Marino, andrebbe all’Eccellentissima Camera – ha spiegato il Segretario Ciacci -.

Al piano superiore invece si andrebbe a cedere alla Giochi San Marino una porzione di immobile dello Stato per ragioni logistiche e di buon senso. Si tratterebbe insomma di uno scambio “alla pari”. Richiesta per l’ok una maggioranza qualificata. Tra le fila di Motus chi ha denunciato una situazione di abbandono, in quell’edificio, da almeno 20 anni. Si è chiesto quali siano le intenzioni, in futuro, sull’utilizzo dello stabile. Stimolo “interessante” ha concordato il Segretario al Territorio; ipotizzando iniziative pubblico-private al piano terra, pur rilevando, al momento, mancanza di interesse da parte di potenziali investitori.

La permuta è stata quindi posta in votazione e approvata all’unanimità. A questo punto si è ripreso dall’esame dei Decreti, in particolare quello sui docenti, con la replica del Segretario Lonfernini ad alcune precedenti domande di RF. Ha confidato nella possibilità di intervenire sulle forme di reclutamento entro il 31 dicembre, senza ulteriori proroghe.

Ha inoltre sottolineato di ritenere le forme concorsuali come le più opportune per l’accesso alla professione; mantenendo al contempo un “riguardo particolare” per tutti coloro che hanno già svolto l’attività di docente. Il Decreto è stato infine ratificato con 30 voti favorevoli su 30 presenti. Ad essere esaminato, poi, il Decreto contenente misure straordinarie per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas a favore di imprese energivore; per salvaguardarne la competitività.

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RF d’accordo in linea di principio; ma vi è un problema di fondo: come Paese dovremmo inaugurare una politica energetica che porti ad una competitività a livello sistemico. Denunciato anche un gap di condivisione da parte del Governo. E poi un’osservazione: agevolare coloro che consumano di più è un controsenso rispetto agli indirizzi europei. Secondo il PSD il tema della competitività è fra i più rilevanti; richiamata anche l’importanza della questione della ecocompatibilità nel quadro europeo. Sottolineato come l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture di edifici pubblici sia la strada giusta. Poi DML, che contesta il decreto sui temi della mancata condivisione e della riferita assenza di una strategia; oltre alla scelta dell’investimento in rinnovabili fuori territorio.

È stato chiesto inoltre se si stia ragionando su una attrazione di investimenti con lo schema pubblico-privato. Posto l’accento anche sulla possibilità di termovalorizzatori, sulla scia di esperienze nel Nord Europa. RETE ha chiesto quanto costi alle casse dell’AASS questo intervento. Prendiamo i soldi dai cittadini con l’IGR e poi facciamo “regali”, è stato detto. Si vanno a favorire certi interessi. Dai banchi di Libera si è rimarcato come sia ragionevole per il Governo mantenere la competitività delle imprese; sarebbe forse opportuno, però, affidare simili valutazioni, nell’ordinario, ad una realtà indipendente e terza come l’Autorità per l’energia.

In replica il Segretario Bevitori ha ricordato come nel caso di specie si intervenga in maniera spot per un trimestre, a fronte delle oscillazioni del mercato. Sui costi per le famiglie siamo nettamente più bassi rispetto alla vicina Italia; ma a livello economico “non siamo più competitivi”. Ha ricordato poi come anche per l’emissione di questo decreto sia stata interpellata l’Autorità per l’energia.L’Azienda per i Servizi non è in perdita ma produce utili significativi. Ha rigettato inoltre le accuse di mancanza di confronto sulla progettualità, ponendo l’accento sull’operato dei tecnici. L’investimento in Lombardia dovrà raggiungere il 7-8% del fabbisogno. Il Decreto è stato poi ratificato con 35 voti favorevoli ed uno contrario. Portato in ratifica anche il Decreto che modifica le disposizioni in materia di attività economiche ed intermediazione commerciale. Ok unanime.

Via libera anche al provvedimento che modifica la normativa dell’Autorità di Regolazione dei Servizi Pubblici, ampliandone strumenti e ambito operativo. Quindi il Decreto sul calendario venatorio. Per le tempistiche si è fatto riferimento al calendario della Provincia di Pesaro Urbino, riproponendo in sostanza lo schema della scorsa stagione.

Presentati in questa occasione 2 emendamenti. Uno di questi, di AR, partiva dal segnalato avvicinamento alle aree abitate dei lupi; con i connessi rischi per animali d’affezione come cani e gatti, e preoccupazioni – è stato detto – anche per i bambini. Anni fa questa specie aveva scarsa incidenza; non adesso.Da qui la proposta di eliminare il lupo dalla lista delle specie particolarmente protette, e di consentirne l’abbattimento qualora si avvicinino troppo alle abitazioni. Il luogo deputato a compiere queste scelte è l’Osservatorio, ha replicato il Segretario Ciacci. Quanto al lupo il Centro naturalistico dice che vi sono 13 esemplari sul territorio; che per conformità può ospitare 2-3 famiglie di lupi.

Le prede elettive – ha continuato, citando queste informazioni – sono cinghiali e caprioli. Dire che i lupi hanno attaccato i gatti non è al momento un’”informazione scientificamente adeguata e corretta”. Inappropriato, “osceno”, per RETE, l’emendamento. “Se si vuole sparare ci sono i poligoni”. Il PDCS ha osservato come sia necessario l’intervento degli organismi preposti, pur essendo opportuno monitorare il fenomeno. Netta la contrarietà del PSD. Abbiamo appena impedito che avvengano mattanze di cinghiali.

Apertura alle ragioni della proposta invece da Matteo Casali, RF; “la caccia di gestione è il futuro anche per la specie lupo”. Ma vi è un problema di metodo: non si possono scavalcare gli organismi preposti. D’accordo sul punto Motus; intervenire da un punto di vista politico, senza avere i necessari pareri, rischia di farci prendere misure affrettate e non razionali.

Contraria anche l’Indipendente Giovanna Cecchetti. È importante sia stata colta la “prevenzione” che ho voluto portare, ha dichiarato il proponente in replica; sostenendo come la politica debba avere la capacità di prevenire. Da rilevare un aspro botta e risposta con Matteo Zeppa. Gli emendamenti sono stati poi ritirati dalla votazione. Ratificato invece il Decreto. Poi quello – approvato senza indugi – sulla disciplina del commercio dell’oro e degli altri metalli preziosi da investimento.

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Ultimo Decreto all’attenzione dell’Aula le modifiche al “Codice della Strada”, per disciplinare l’utilizzo di luci lampeggianti e segnalatori acustici su determinati veicoli istituzionali e di servizio. Si troverà anche una modalità di applicazione a livello di rapporti internazionali, ha rimarcato il Segretario Belluzzi. Con la ratifica il Comma è stato chiuso.

Passando dunque alla seconda lettura del PdL Costituzionale, presentato dalla Segreteria Esteri, sull’Inno Ufficiale della Repubblica. Nella relazione della Segreteria Esteri si sottolinea come svolga un ruolo fondamentale nella sfera simbolica e culturale del Paese; assumendo una funzione unificante. La composizione musicale del Titano – risalente al 1894 ad opera del Maestro Federico Consolo, su indicazione di Giuseppe Verdi – non è tuttavia mai stata ufficialmente adottata tramite atto normativo.

Di recente una Commissione tecnica ha infine stabilito una versione ufficiale che riflette l’identità, i valori e la storia della Repubblica; standardizzando l’Inno.





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