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«Con noi 800 milioni nelle imprese»


CATANZARO Politiche industriali, crescita e sviluppo economico e sociale: si è parlato di questi temi nel dibattito organizzato da Unindustria Calabria che ha visto protagonisti i tre candidati alla presidenza della Regione. All’iniziativa, coordinata dal presidente Aldo Ferrara, hanno partecipato Pasquale Tridico, Roberto Occhiuto e Francesco Toscano, che hanno lanciato proposte e idee per il rilancio socioeconomico della Calabria. Gli industriali hanno redatto e consegnato ai candidati un manifesto programmatico contenente raccomandazione di policy, dieci priorità strategiche per il mondo confindustriale.

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Tridico: «Per la Calabria quattro poli tecnologici»

Parte citando il suo programma il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico, che sottolinea come «la grande importanza data politiche industriali. Crediamo – ha continuato – che la Calabria debba svolgere un ruolo fondamentale nell’innalzare la sua frontiera produttiva e tecnologica». Da Tridico la proposta di istituire «quattro poli tecnologici che riflettano le vocazioni industriali delle diverse aree della Calabria: nord, centro e sud. Quindi Corigliano-Rossano al nord, al centro l’area del vibonese e del crotonese e a sud il reggino con le sue peculiarità anche artigianali, di gelatieri e pasticceri. Andremo a fare – ha detto – un lavoro sulle competenze. A questo serviranno i poli tecnologici con la creazione di politiche industriali adeguate al tessuto produttivo e centri di ricerca collegati a questi poli tecnologici esattamente per sostenere l’attività produttiva». Il candidato del centrosinistra ha sottolineato poi come le infrastrutture «nel sud e nella Calabria sono assolutamente fatiscenti. Io penso che il sud debba essere collegato al suo interno tra Reggio Calabria, Bari e Napoli, penso ad un triangolo federato del sud all’interno del quale passino trasversali e collegamenti veloci. I collegamenti sono volano di sviluppo».

«Tra la gente vedo tanto entusiasmo»

L’ex presidente Inps ha poi commentato i risultati dei vari sondaggi, che vedono Occhiuto in vantaggio. «Sono sondaggi poco affidabili. Tra la gente al contrario vedo molto entusiasmo, addirittura gente che votava a destra che dice che mi sosterrà e persone che non votavano da anni che questa volta voteranno. Ovviamente la percezione non è statistica, io sono abituato a lavorare con i numeri e i sondaggi che abbiamo visto hanno problemi metodologici enormi che riguardano il tasso di risposta, il periodo in cui sono stati realizzati, il dato sull’astensionismo e l’incertezza». Tornando sul tema dello sviluppo continua: «Nelle migliori tradizioni dello sviluppo economico di un Paese liberale ed europeo qual è il nostro, al centro delle politiche di sviluppo c’è sempre la coesione sociale. Avere sviluppo senza coesione sociale vuol dire creare nel lungo periodo una maggiore frammentazione, maggiori problemi di ordine politico. Crediamo in una società e in una regione più giusta, questo vuol dire promuovere lo sviluppo economico senza lasciare nessuno indietro».

Occhiuto: «Investiti 800 milioni per le imprese»

È toccato poi al presidente uscente Roberto Occhiuto che ha esordito affermando che «mi fa un po’ strano essere qui e confrontarmi con chi ha lavorato fianco a fianco insieme a me per costruire un sistema di incentivi che effettivamente potesse essere utilizzato dalle imprese nel modo più compiuto». Il candidato del centrodestra ha sottolineato come «le politiche sugli incentivi alle imprese le abbiamo sviluppate proprio grazie ad Unindustria. Questo ci ha consentito di mettere a terra ben 800 milioni di euro andati al sistema delle imprese grazie anche all’attività di diffusione dei bandi e delle misure della Regione realizzate da Unindustria. Quindi ho poco da confrontarmi con chi già conosce il lavoro che è stato svolto in questi anni e con chi dovrà continuare questo lavoro nei prossimi cinque insieme a me». Rispondendo ai giornalisti, Occhiuto ha commentato le parole dette poco prima da Pasquale Tridico e, in particolare, sulla necessità di fare molto di più per sostenere lo sviluppo. «La regione – ha detto – farà ancora tanto e molto e lo farà con chi ha dimostrato di saper fare abbastanza ma ha coscienza del fatto che non è sufficiente. Questa è una regione che sconta un grave deficit di sviluppo, ha un sistema produttivo ancora molto fragile con imprese che non sono sufficientemente patrimonializzate, ha asset logistici che possono davvero arricchirla come Gioia Tauro e lì bisogna investire per attrarre investimenti. Ha una serie di risorse che credo che il mio governo abbia dimostrato di conoscere. Sono d’accordo con Tridico: si può fare molto e credo di aver dimostrato anche di sapere anche cosa si debba fare». Sulla Zes unica, Occhiuto ha evidenziato che «quando mi sono insediato le aree industriali erano abbandonate perché nella disponibilità di un consorzio che era di fatto fallito, il Corap. Ora questo consorzio sta uscendo dalla liquidazione coattiva e in più, recependo una proposta di Unidustria, abbiamo realizzato una specifica agenzia, Arsai, che si occupa della valorizzazione delle aree industriali. È chiaro che chi è candidato si studia qualcosa e la dice ma se avesse studiato anche ciò che è stato già fatto, non direbbe quel che dice».

Aeroporti, Alta Velocità e Porto di Gioia Tauro

Sul teme delle infrastrutture definite fatiscenti da Tridico, Occhiuto aggiunge: «Confido che il Governo nazionale trovi il miliardo che serve per arrivare a Praia a Mare». «Confido ancora nel Ponte – ha continuato- per la possibilità di trovare questo miliardo, il governo e il ministero delle Infrastrutture mi ha detto che è disponibile a farlo». Sul fronte degli investimenti sugli aeroporti, ha poi annunciato la conclusione dei lavori dello scalo di Reggio Calabria «entro dicembre e stiamo procedendo a bandire le gare per i lavori dell’aeroporto di Lamezia Terme. Stiamo investendo nelle altre compagnie aeree, ho parlato più volte con l’amministratore delegato di Ita, con il quale stiamo ragionando della possibilità di allocare a Crotone la scuola per piloti. Vorrei che Ita fosse più interessata all’aeroporto di Crotone dove paghiamo molti soldi per i collegamenti con Roma». Sul Porto di Gioia Tauro, il candidato di centrodestra ha annunciato interlocuzioni in corso con il governo nazionale, con cui ci sono «più cose in cantiere. Sapete che è in corso un dibattito sull’Ilva di Taranto, dove non vogliono la nave rigassificatrice. Io, al contrario – ha aggiunto – sono favorevole al rigassificatore terrestre perché ci consentirebbe di avere la piastra del freddo capace di surgelare i prodotti e di fare un grande distretto dell’agroindustria. Ho detto al governo che la Calabria è disponibile a prendere la nave se dopo si fa anche il rigassificatore terrestre. Ma soprattutto se il miliardo di investimento che il governo ha in animo di realizzare su Taranto lo fa a Gioia Tauro. Si tratta dell’acciaio green che sarebbe davvero uno shock per il porto di Gioia Tauro. Ci stiamo lavorando già da qualche mese insieme a Wanda Ferro e al ministro Urso, io credo che entro la fine di novembre qualche novità ci possa essere».

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