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Rome Future Week, la Regione Lazio mette in rete bandi e talenti


Una platea eterogenea ha popolato gli spazi dell’università degli studi Link per “Generazione di Opportunità”, cuore pulsante della Rome Future Week. Tra startup, istituzioni e cittadini, la Regione Lazio ha trasformato l’innovazione in racconto, presentando fondi europei, progetti tecnologici e bandi dedicati a chi immagina il domani.

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La forza della partecipazione

La sala dell’università degli studi Link, alle porte di Roma, ha vibrato di entusiasmo mentre studenti, imprenditori, amministratori e cittadini seguivano i lavori di “Generazione di Opportunità”, appuntamento che la Regione Lazio ha voluto al centro della Rome Future Week. Sin dalle prime battute è emerso un filo conduttore: mettere in rete competenze diverse per trasformare la teoria dello sviluppo in esperienze reali. A ogni intervento sul palco è corrisposta una storia concreta, dal neolaureato che costruisce sensori intelligenti all’impresa matura che rientra in un mercato globale grazie alla digitalizzazione, segno di una partecipazione che non si limita all’ascolto ma diventa azione condivisa.

Nel corso della mattinata, moderatori e relatori hanno evitato linguaggi eccessivamente tecnici, preferendo spiegazioni alla portata di chiunque volesse comprendere come i fondi europei possano incidere sul quotidiano. La scelta di intrecciare dati, numeri e testimonianze ha permesso al pubblico di riconoscersi in un racconto collettivo, non in un elenco di sigle. Quando un progetto si traduce nell’ampliamento di un laboratorio di quartiere o nell’assunzione di un giovane programmatore, la percezione di vantaggio diventa palpabile e avvicina le istituzioni ai cittadini. È questo il valore aggiunto di un evento che si propone di trasformare la fiducia in partecipazione attiva.

Politiche di coesione: numeri, volti e prospettive

Tra le misure illustrate spicca il PR Fesr Lazio 2021-2027, strumento che convoglia risorse comunitarie in ricerca, digitalizzazione, sostenibilità e inclusione. Le cifre distribuite durante l’incontro sono impressionanti: milioni di euro già assegnati a start-up, microimprese, enti locali e associazioni, con ulteriori call in fase di apertura. Ma ciò che ha colpito maggiormente non è stata la quantità di fondi, bensì il metodo: ogni euro viene legato a obiettivi verificabili e a ricadute misurabili sul territorio. La finanza pubblica, in questo contesto, assume i contorni di un patto tra generazioni, dove chi investe oggi chiede risultati condivisi domani.

Particolarmente intense le testimonianze dei beneficiari chiamati a raccontare il dietro le quinte dei loro progetti. Una giovane realtà del viterbese ha mostrato come la transizione ecologica possa concretizzarsi in serre a impatto zero, mentre una start-up romana ha presentato un software in grado di ottimizzare i flussi nei pronto soccorso. Imprenditori e ricercatori hanno evidenziato quanto sia cruciale il supporto della Regione nelle prime fasi, quando l’idea è ancora fragile. Dal palco è emersa la certezza che l’innovazione non nasce in solitudine: è il risultato di reti, mentorship e coraggio condiviso.

Giovani, cultura e parità di genere come motori di crescita

Il tema delle competenze femminili e giovanili nell’high-tech ha attraversato l’intera giornata come un fil rouge. L’assessore Simona Renata Baldassarre ha insistito sul fatto che cultura e innovazione si alimentano a vicenda: per questo la Regione apre bandi dedicati a arte, musica e creatività, riconoscendo punteggi aggiuntivi a progetti guidati da donne. La logica della competizione sana è accompagnata da attività formative pensate per chi non ottiene subito il finanziamento, affinché ogni partecipante sviluppi pensiero critico e visione. Il messaggio è chiaro: anche un’esclusione temporanea può diventare occasione di crescita personale e professionale.

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Sulla stessa linea si è espresso l’assessore Giuseppe Schiboni, che ha posto l’accento sul ruolo dei talenti in un mercato del lavoro in continuo mutamento. Secondo la sua visione, le opportunità offerte dalla Regione non si rivolgono unicamente ai giovani, ma anche a chi, uscito dall’attività professionale o in situazioni di fragilità, necessita di nuovi percorsi formativi. L’obiettivo è creare un sistema in cui rientrare, ricollocarsi e innovare siano parte di un unico processo. Solo intrecciando le aspirazioni individuali in una trama collettiva la crescita economica si traduce in autentico progresso sociale.

Tra università e imprese: la strategia Rome Technopole

La location scelta non è casuale. Il rettore Carlo Alberto Giusti ha ricordato che l’università resta il primo varco verso il lavoro, purché si intensifichino le connessioni con il tessuto produttivo. Ha invitato a superare la didattica meramente nozionistica, promuovendo percorsi capaci di allenare spirito critico e apertura mentale. L’incertezza sulle competenze richieste fra dieci anni, l’irruzione dell’intelligenza artificiale e le instabilità geopolitiche impongono un apprendimento perenne, alimentato dal dialogo tra accademia e industria. Alla platea non è sfuggito il parallelismo tra questa visione e l’approccio dei finanziamenti regionali, basato su flessibilità e collaborazione.

Nell’ambito della stessa strategia, la Regione ha illustrato il progetto Rome Technopole, polo ad alta intensità tecnologica destinato a posizionare il Lazio tra i territori europei più attrattivi per investimenti e talenti. L’annuncio più atteso riguarda un nuovo bando da tre milioni di euro dedicato a startup e PMI, con premialità per la leadership al femminile. Si tratta di un passo concreto verso l’equilibrio di genere nei ruoli chiave della tecnologia, ma anche di uno stimolo ad ampliare l’ecosistema locale. Per molti giovani, quel bando rappresenta la prima porta che si apre sull’imprenditorialità innovativa.

Dai giorni dell’evento a un impegno quotidiano

A chiusura dei lavori, il fondatore della Rome Future Week, Michele Franzese, ha sottolineato che il futuro non è soltanto un tema da convegno, ma un percorso che inizia dalla capacità di trasformare idee in investimenti e investimenti in opportunità diffuse. Durante il suo intervento ha invitato istituzioni, imprese e cittadini a vivere l’innovazione ogni giorno, senza relegarla ai momenti celebrativi. L’auspicio è che lo spirito condiviso in questi spazi continui a contaminare scuole, laboratori e uffici, rendendo la ricerca di soluzioni un’abitudine collettiva.

Guardando oltre il calendario degli eventi, la Regione Lazio ribadisce la volontà di fare dell’inclusione e dell’aggiornamento costante i pilastri dello sviluppo locale. Dal potenziamento delle filiere produttive al sostegno alle competenze digitali, dalle politiche per la cultura alle misure di reinserimento nel mondo del lavoro, il messaggio emerso da “Generazione di Opportunità” è univoco: la crescita economica è indissolubilmente legata alla crescita delle persone. Solo continuando a investire nella curiosità, nel coraggio e nella collaborazione il Lazio potrà trasformare la settimana del futuro in una quotidiana festa dell’innovazione.



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