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Iia, gli highlights dall’evento 2025 sulle competenze nell’ecosistema insurtech. Brandimarte: “Logica industriale, piano quinquennale per attrarre talenti”


In Italia non c’è un problema tecnologico. Non c’è un problema digitale. Non c’è neanche un problema di consapevolezza. C’è un problema di competenze. La ricerca condotta da Ey che abbiamo presentato oggi alla Camera dei deputati attesta che il 67% dei manager della filiera assicurativa, che impiega 420.000 persone, ha riscontrato un gap tra le competenze esistenti e quelle che sarebbero necessarie all’interno della propria società. Tanto che 8 tra i 10 big del settore punterà sulla formazione delle risorse interne nei prossimi 5 anni”. Con queste parole Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association (Iia) ha aperto la sessione pomeridiana dell’evento dedicato a “Le nuove competenze nell’ecosistema insurtech e fintech italiano: un nuovo paradigma da indirizzare”, tenutasi ieri a Palazzo Ripetta a Roma.

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La giornata, densa di appuntamenti, si è aperta con una sessione istituzionale al mattino, presso la Camera dei deputati, e un incontro pomeridiano con i partner dell’Associazione.

L’evento è stato promosso e organizzato da Iia, Assofintech, Italian Proptech Network e I.C.E. Sda Bocconi nell’ambito di cta – Call tech action, in partnership con Share e con il supporto di Ey, InSalute Servizi, Toyota Insurance, Sara, Liferay, Sogesa, Humans.Tech e Prima.

Logica industriale, piano quinquennale. Il progetto di Iia

Simone Ranucci Brandimarte ha poi esposto i concetti chiave emersi nella sessione mattutina e il progetto e le proposte lanciate al mondo associativo e istituzionale, rappresentato dall’onorevole Giulio Centemero (Camera dei Deputati), Pietro Franchini, deputy head of research and data department dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici).

I dati elaborati da Ey parlano chiaro: l’insurance è poco attrattivo per i neolaureati. Il 54% delle compagnie segnala il basso appeal dei profili digitali e la metà individua nel mondo big tech e fintech dei concorrenti molto forti. È necessario trasformare il comparto per conferirgli maggiore appeal.

Per colmare la lacuna di competenze nel settore assicurativo occorre una logica industriale di medio periodo. Per questo motivo abbiamo proposto una logica di sistema di durata quinquennale, in collaborazione con il mondo assicurativo e istituzionale. Bisogna puntare innanzitutto sui corsi di formazione per le risorse già impiegate nel sistema, con incentivi sui corsi e occorre una campagna informativo finanziaria che si rivolga, da un lato, ai clienti e, dall’altro, alle imprese. Perché il 92% delle aziende, in particolare le più piccole, non sa praticamente nulla delle polizze catastrofali che sarà chiamato a sottoscrivere obbligatoriamente. Tutto questo percorso potremo farlo con estremo ottimismo, in un contesto nel quale è prevista una crescita tra il 10% e il 12% per il mercato di riferimento”, ha affermato Simone Ranucci Brandimarte.

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Tra le proposte dell’Associazione anche quelle di introdurre un’ora strutturale di educazione finanziaria e assicurativa nelle scuole superiori, così da dotare tutti gli studenti delle conoscenze di base per scelte economiche consapevoli; il lancio di roadshow universitari estesi non solo alle facoltà economiche, ma anche a quelle scientifiche e umanistiche, per avvicinare competenze diverse al settore; e l’attivazione di stage e tirocini qualificati in compagnie, broker e start up, capaci di creare un ponte tra formazione e lavoro.

Focus sul welfare integrato

Nel corso del pomeriggio si è parlato di welfare integrato, sottolineando la necessità di esplorare un settore che si sta evolvendo. In particolare, Caterina Miscia, responsabile network di InSalute Servizi, ha illustrato il passaggio da un approccio tradizionale a un’offerta di servizi innovativi. E si è soffermata sui driver di questo cambiamento, l’impatto della tecnologia nell’abilitare nuove soluzioni e le competenze necessarie per costruire un modello di salute più accessibile e personalizzato per i beneficiari.

La tavola rotonda sul capitale umano

Durante la tavola rotonda su “Il capitale umano nell’era digitale: competenze e trasformazione organizzativa del settore assicurativo”, moderata dalla giornalista di Milano Finanza Anna Messia, si è parlato del modo in cui l’integrazione della tecnologia stia ridefinendo il ruolo del capitale umano nell’ecosistema assicurativo. In particolare, si è avuto modo di approfondire:

  • l’impatto dell’AI e dell’automazione sulle skill tradizionali e l’emergere di nuove professionalità nel settore;
  • le strategie per la reskilling e upskilling del personale interno nelle compagnie assicurative;
  • come attrarre e trattenere i talenti digitali e tecnologici nel comparto assicurativo;
  • il ruolo della leadership nel promuovere una cultura aziendale orientata all’innovazione e al cambiamento,
  • la sfida della collaborazione tra generazioni diverse e con diverse competenze digitali.

Mario La Femina, ceo di Toyota Insurance Management Italy, ha illustrato il modo in cui vengono utilizzate le competenze digitali in azienda e ha evidenziato quelle di cui si sente in particolar modo necessità in questo momento.

Accelerare l’integrazione

Matteo Mangiacavalli, sales manager di Liferay, ha sottolineato l’importanza della tecnologia come abilitatore del mercato e spiegato come la dxp (digital experience platform) dell’azienda stia supportando il comparto.

Come sta cambiando l’offerta assicurativa

La seconda tavola rotonda del pomeriggio ha affrontato il tema de “L’offerta assicurativa nell’era digitale: nuovi prodotti e modelli tecnologici”. Rappresentanti del mondo assicurativo (Sara, Net Insurance), un player di data analytics (Crif) e un gestore di servizi (Sogesa),si sono confrontati su:

  • come i dati e l’AI stanno ridefinendo il pricing e la personalizzazione dei prodotti assicurativi;
  • lo sviluppo di prodotti on demand e usage based grazie alla tecnologia;
    l’integrazione di servizi a valore aggiunto (prevenzione, assistenza) nelle offerte assicurative tradizionali;
  • le sfide nella progettazione di prodotti assicurativi agili e scalabili;
  • il ruolo delle partnership tecnologiche nella creazione di nuove offerte;
  • come le nuove tecnologie migliorano l’efficienza nella gestione del ciclo di vita del prodotto, dalla sottoscrizione al sinistro.

Massimiliano Mascoli, head of insurtech, business execution & international business di Sara Assicurazioni, ha raccontato il modo in cui la compagnia ha integrato l’intelligenza artificiale e quali obiettivi si pone in questo ambito.

 

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