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Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus: ipotesi proroga 50% prima casa e detrazione in 5 anni | Articoli


Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica spinge per la proroga del Bonus Ristrutturazioni al 50% per gli interventi nelle abitazioni principali anche nel 2026, mentre si sta vagliando l’ipotesi di fruire dei bonus edilizi – Ecobonus incluso – in 5 anni anziché nei 10 attuali.

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La strada verso la prossima Legge di Bilancio è ancora lunga ma la parte finale dell’anno si avvicina e iniziano a formalizzarsi le prime richieste in materia di bonus edilizi: per i Bonus Casa (quindi Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus), la vice ministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha annunciato la volontà del suo Dicastero di prorogare anche per il 2026 la detrazione del 50% per quanto riguarda le abitazioni principali, che invece, di norma, si abbasserebbe al 36% senza un intervento normativo.

Non solo: insieme al Giancarlo Giorgetti (MEF) si sta poi valutando se sarà possibile usufruire dei bonus ediliziin 5 anni anziché 10, rendendo l’ecobonus più immediato e conveniente“.

Ne sapremo sicuramente di più nei prossimi giorni, ma il fatto che alcuni Ministeri si muovano in tal senso è un primo passo verso una proroga richiesta da più parti, anche se andranno trovate le coperture per poter finanziare questo tipo di operazione.

La richiesta di proroga dovrebbe abbracciare anche l’Ecobonus e il Sismabonus, entrambi attualmente con le stesse aliquote previste dal Bonus Ristrutturazioni e anch’essi in scadenza, per quanto riguarda il 50% sulla prima abitazione, al 31/12/2025.

 

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Bonus Casa: tutte le agevolazioni in scadenza

Ricordiamo che il prossimo 31 dicembre 2025 scadrà non solo la maggiorazione del Bonus Ristrutturazioni del 50% (si passerà al 36% per le prime case e al 30% per le altre abitazioni), ma anche l’Ecobonus e il Sismabonus (con le stesse aliquote), il Bonus Barriere Architettoniche 75% e il Superbonus condomini al 65%, che sta completando l’ultimo anno del lungo ‘decalage’.

 

Bonus Ristrutturazioni: 50% per le prime case nel 2025, altrimenti 36%

Ricordiamo che il comma 54 della Manovra, modificando l’articolo 16-bis, comma 1, del TUIR, ha anticipato i termini della riduzione dal 36 al 30 per cento dell’aliquota di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, ‘spalmabile’ su 10 anni e con un massimale di spesa di 96 mila euro, proprio come prevedevano le regole vigenti fino al 31 dicembre 2024.

In pratica, a ‘regime’, la detrazione per Bonus Ristrutturazioni passa dal 36 al 30%.

Poi però ci sono le condizioni alle quali la percentuale si alza, in virtù di quanto disposto dal comma 55 lettera b), il quale dispone che per gli interventi edilizi di riqualificazione edilizia di cui all’art.16 del DL 63/2013, si può disporre di una detrazione rispettivamente:

  • del 50% per le spese sostenute nel 2025 se esse siano inerenti a prime case (titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale;
  • del 36% sulle altre case (dalla seconda casa in poi).

Attenzione: non sarà più possibile detrarre le spese sostenute per sostituire le caldaie a gas, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva Case Green. Nello specifico, vengono esclusi dal Bonus Ristrutturazioni – così come dall’Ecobonus – gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

 

Bonus Ristrutturazioni: nel 2026-2027 si passa dal 36% al 30%

Per quel che riguarda i prossimi due anni, cioè il 2026 e 2027, la detrazione scende rispettivamente al 36% se si tratta di spese sostenute per interventi eseguiti su prime case, e al 30% negli altri casi, in virtù appunto del ‘decalage’ che era già stato previsto per il Bonus Ristruttutrazione dal 2028 al 2033.

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Bonus Ristrutturazioni: quali interventi ci rientrano

Gli interventi edilizi che possono ‘prendere’ il Bonus Ristrutturazioni sono quelli previsti dall’articolo 3 del Testo Unico Edilizia:

  • ristrutturazione edilizia;
  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo.

Una condizione è che i lavori siano effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.

No agli interventi di manutenzione ordinaria, che però rientrano tra quelli detraibili se effettuati in condominio. Si tratta dei lavori di finitura, riparazione, rinnovamento, o della tinteggiatura di pareti, sostituzione di infissi e serramenti, ecc.

Ecco una lista (non completa) di interventi che possono beneficiare del Bonus Casa:

  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • realizzazione di una mansarda;
  • trasformazione della soffitta in mansarda;
  • apertura di porte o finestre;
  • rifacimento di scale o rampe;
  • interventi di efficientamento energetico (che possono beneficiare anche dell’Ecobonus, ma o uno o l’altro, non entrambi);
  • installazione di ascensori.

 

Ecobonus: i tipi di interventi agevolabili e i tetti massimi di spesa

Ecco un riepilogo di tutti i tipi di interventi edilizi – tratti dalla preziosa guida ufficiale del Consiglio nazionale del Notariatoagevolabili con l’Ecobonus:

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  • interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti volti a conseguire un risparmio del fabbisogno di energia primaria (escluse le spese per gli interventi di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili) – massimale (spesa massima sulla quale calcolare la detrazione) 100 mila euro
  • interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti); finestre comprensive di infissi – 60 mila euro;
  • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali – 60 mila euro;
  • interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A, accompagnati dalla contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti (escluse le spese per gli interventi di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili – no caldaie a gas metano) – 60 mila euro;
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore – 30 mila euro;
  • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti – 100 mila euro;
  • acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative (per interventi iniziati prima del 6 ottobre 2020 non è previsto limite di detrazione, dopo il limite è 15 mila euro);
  • acquisto e la posa in opera delle schermature solari di cui all’allegato M al decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 – 60 mila euro;
  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili – 30 mila euro;
  • interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o interventi di riqualificazione energetica relativi alle parti comuni di edifici condominiali finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva e che conseguano almeno la qualità media di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2015 – 40 mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari;
  • interventi su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, ove gli interventi determinino il passaggio ad una o due classi di rischio inferiore – 136 mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari.



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