L’intelligenza artificiale è l’argomento del giorno nelle economie e nei mercati di tutto il mondo. E a ragione, visto che questa tecnologia in rapida accelerazione è destinata a produrre cambiamenti vertiginosi in svariati ambiti, come produttività del lavoro, salari e prezzi, strutture industriali, istruzione, ricerca e sviluppo, distruzione e creazione di posti di lavoro a livello globale.
Ma questa non è l’intera storia. Dal mio punto di vista, l’aspetto più rilevante della rivoluzione dell’IA riguarda la fredda e dura realtà della sicurezza nazionale. Pianificatori militari e decisori politici hanno paragonato il potenziale dirompente dell’IA all’avvento delle armi nucleari 80 anni fa – un confronto che solleva una domanda cruciale: i governi e gli eserciti di tutto il mondo saranno in grado di gestire pacificamente una “lotta prometeica” per il controllo di questa tecnologia in rapida evoluzione?
Con poste in gioco così elevate e un contesto geopolitico così instabile, gli investitori potrebbero trarre vantaggio da una migliore comprensione della dimensione legata alla sicurezza nazionale dell’IA e delle sue potenziali implicazioni sugli investimenti nei mercati pubblici e privati.
Delineare la posta in gioco per la sicurezza nazionale
I governi di tutto il mondo sono consapevoli del potere trasformativo dell’IA e molti sono determinati a “vincere” la proverbiale corsa agli armamenti in questo campo. Quest’estate, ad esempio, il presidente americano Donald Trump ha annunciato un “Piano d’Azione sull’IA”, con oltre 90 raccomandazioni di policy volte a rafforzare la posizione geostrategica degli Stati Uniti in questa tecnologia in rapida ascesa. Dal canto suo, il presidente cinese Xi Jinping ha ripetutamente ribadito la direttiva del Partito Comunista di affermare la leadership globale di Pechino nell’IA entro il 2030.
Le sfide per la sicurezza nazionale legate all’IA si estendono su molteplici dimensioni. Alcune delle più rilevanti includono:
- Combattimento e altri usi militari: le capacità dell’IA nei sistemi d’arma (pilotati e autonomi), nella selezione dei bersagli, nella raccolta di intelligence e in altri ambiti minacciano le norme militari esistenti
- Rafforzamento del potere statale: l’uso dell’IA nella governance – sia in sistemi autoritari che democratici – potrebbe intensificare la competizione ideologica e mettere a rischio le libertà individuali
- Bioetica: l’uso dell’IA per rivoluzionare la genomica, ad esempio nell’ingegneria genetica, nella selezione e nella modifica genetica, apre la strada a profondi progressi medici ma anche a nuove e devastanti armi biologiche
- Rischi catastrofici: la rapida integrazione dell’IA in domini prima separati – come biotecnologia, cybersicurezza, sistemi nucleari e d’arma, sistemi finanziari e bancari, e altri ancora – aumenta la probabilità di rischi sistemici a cascata, interconnessi e senza precedenti
Le due maggiori economie del mondo, USA e Cina, sono probabilmente al centro di questi sviluppi – un assetto che richiama alla mente la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia nella seconda metà del XX secolo. Tuttavia, a differenza di allora, quando Washington e Mosca collaborarono per limitare la diffusione e i rischi delle armi nucleari, oggi le possibilità di cooperazione sull’IA tra Stati Uniti e Cina restano pericolosamente ridotte.
Gli incentivi economici a “vincere nell’IA” suggeriscono inoltre più conflitto e meno cooperazione tra Washington e Pechino su norme, usi, standard e potenziali meccanismi di salvaguardia dell’IA – soprattutto considerando che entrambe le parti sfruttano la propria enorme influenza economica globale per ottenere vantaggi geostrategici.
Implicazioni per gli investimenti
Data l’enormità delle poste in gioco, è prevedibile che questi fattori legati alla sicurezza nazionale giocheranno un ruolo sproporzionato nel determinare vincitori e vinti nel panorama in rapida evoluzione dell’IA.
Ritengo che ci siano diverse implicazioni per gli investimenti che dovrebbero occupare un posto più centrale nella narrativa odierna sui mercati in relazione all’IA. Ecco quali.
- Nuove guerre, nuove forme di conflitto con l’IA: questa corsa accelerata all’IA si colloca alla fine di un lunghissimo ciclo geopolitico di relativa stabilità, oggi in fase di collasso a causa dell’ampliarsi dei conflitti militari a livello globale. All’ultimo conteggio, i conflitti nel mondo superavano quota 60 – il doppio rispetto a soli cinque anni fa e il livello più alto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tra questi figurano le guerre significative in Ucraina e in Medio Oriente, entrambe veri e propri “laboratori” dimostrativi per gli impieghi dell’IA in campo militare e di sicurezza nazionale.
- I decisori politici stanno dando priorità all’IA: proprio perché oggi i conflitti globali sono così numerosi, i responsabili delle politiche stanno ponendo sempre più l’accento sulla sicurezza nazionale. In pratica, questo significa che la difesa e le questioni legate alla sicurezza nazionale stanno acquisendo la massima priorità nelle agende, e non c’è priorità più alta che “vincere” nell’IA.
- Orientamento verso strategie di promozione dell’IA: in tale contesto, i paesi tenderanno a privilegiare strategie volte a promuovere un’adozione più ampia e rapida dell’IA, a partire dalle operazioni militari e di intelligence. Il Pentagono e la CIA sono da anni pionieri nell’impiego dell’IA in sistemi d’arma e targeting, raccolta di intelligence, strategie di offesa e difesa cibernetica, logistica e molto altro ancora. Anche Cina e Russia si collocano tra i leader in queste aree legate alla sicurezza nazionale. Nei prossimi anni possiamo dunque aspettarci un’ulteriore accelerazione di queste dinamiche.
- Una possibile manna per il settore privato: un’adozione più ampia e rapida di queste capacità da parte del settore privato e dell’economia in generale costituirà un’altra priorità politica rilevante, dati i potenziali benefici economici dell’IA. Mi aspetto inoltre una regolamentazione governativa più leggera sull’IA, poiché gli incentivi a muoversi velocemente nel campo della sicurezza nazionale finiranno per prevalere su altre preoccupazioni. Inoltre, l’attuale amministrazione Trump sottolinea con forza l’importanza del settore privato, che può essere considerato a buon diritto la “pietra miliare” dell’innovazione in ambito IA negli Stati Uniti e a livello globale.
- Più competizione, più energia: per via della posta in gioco elevatissima della sicurezza nazionale legata all’IA, unita alle tensioni della competizione tra grandi potenze, mi aspetto un aumento della competizione per i numerosi e variegati input necessari allo sviluppo dell’IA. Tra questi input rientrano semiconduttori avanzati e specializzati e i componenti critici per la loro produzione, cluster di cloud computing, supercomputer e fonti di dati di alta qualità. Con l’aumento della competizione e della domanda per queste componenti hardware e software, crescerà inevitabilmente anche la domanda di fonti energetiche in grado di alimentare questa imminente rivoluzione.
Man mano che gli investitori assimileranno le implicazioni dell’IA come componente cruciale della sicurezza nazionale nei vari paesi e valuteranno come tradurre queste considerazioni nei propri portafogli, ci saranno alcuni punti da considerare. Tariffe e restrizioni attuali e future, sia sulle esportazioni sia sugli investimenti in questi settori strategici, rischiano di produrre ulteriore attrito geopolitico. Questo non farà che rafforzare l’enfasi per gli investimenti in IA legata alla sicurezza nazionale, in particolare nelle applicazioni di difesa dove l’intelligenza artificiale mostra un potenziale particolarmente promettente, come sistemi autonomi, sistemi radar avanzati, difesa missilistica, capacità spaziali e sicurezza informatica.
Come prevedibile, alcune delle applicazioni più avanzate dell’IA stanno avvenendo a ritmi vertiginosi nella Silicon Valley, all’interno di diverse società private all’avanguardia nell’innovazione per la difesa. Di conseguenza, le opportunità di investimento in capitale di rischio in quest’area sono destinate ad accelerare nel prossimo futuro.
Perché gli investitori dovrebbero interessarsi di IA e sicurezza nazionale?
Bisogna comunque ammettere che rimangono ancora molte domande aperte sul futuro dell’IA, sulle risposte politiche e sui contorni di un quadro geopolitico in costante trasformazione. Dopotutto, stiamo vivendo un periodo in cui è fondamentale posizionare i portafogli per un ventaglio più ampio di possibili scenari, intensificando le attività di pianificazione strategica. Un punto chiave da sottolineare è che, nell’attuale e futuro scenario geopolitico e d’investimento, la sicurezza nazionale tenderà probabilmente a prevalere sull’efficienza economica. Si tratta di un cambiamento di mentalità rispetto ai tempi più recenti.
Considerata l’entità delle poste in gioco e la natura di lungo termine di questa competizione, ritengo che i fattori legati alla sicurezza nazionale saranno determinanti nel definire i futuri vincitori e vinti negli investimenti. Gli sconvolgimenti dovuti a cambiamenti politici e dinamiche geopolitiche creano opportunità continue di differenziazione per le strategie a gestione attiva, incluse quelle long-short sui mercati azionari e obbligazionari, mentre le opportunità di investimento tematico abbondano.
In sintesi, è difficile sopravvalutare il potere dirompente dell’IA sul futuro panorama degli investimenti, soprattutto nei settori e nelle applicazioni legati alla sicurezza nazionale – un aspetto che i mercati non hanno ancora pienamente incorporato.
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