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Oscar Green 2025: ecco i vincitori marchigiani


Cellulosa dagli scarti del vino, Pecorino alla Mela Rosa e fantasia

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Trasformare gli scarti della produzione vitivinicola in pellicola vegetale adatta per medicazioni, sperimentare l’agricoltura rigenerativa in aree montane a rischio abbandono, collaborazioni con le università e i social come arma per promuoversi.

Sono queste alcune delle idee vincenti della 19esima edizione degli Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa che nel pomeriggio del 16 settembre ha acceso i riflettori sulle Marche, premiando la creatività, il coraggio e la visione delle nuove generazioni di agricoltori. Con 41 partecipanti e una giuria impegnata in una selezione difficile, la fase regionale marchigiana, organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche, ha dimostrato come l’“Intelligenza Naturale” – tema di quest’anno – possa tradursi in progetti concreti e innovativi.

A precedere la premiazione il talk al quale hanno preso parte Sara Paraluppi, capo dell’area tecnica di Coldiretti nazionale, Enrico Parisi e Stefano Leporati, rispettivamente delegato nazionale e segretario di Coldiretti Giovani Impresa, Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Arianna Bottin, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Marche, Massimo Fileni, vicepresidente della holding Fileni, e Francesco Broccolo, insegnante di agraria molto seguito sui social network.

“L’Oscar Green – ha detto la presidente Gardoniè un appuntamento che evidenzia la visione di agricoltura delle nuove generazioni, giovani che hanno deciso di investire in un settore che per tanti anni era stato considerato superato e ormai fuori dal tempo. I partecipanti ogni anno ci dimostrano come l’agricoltura sia stato il settore economico che più e meglio di ogni altro ha saputo trasformarsi in questi anni e soprattutto ha saputo in qualche modo accogliere le sfide di un cambiamento continuo. Questo è stato reso possibile da una maggiore conoscenza, preparazione e formazione, responsabilità, sensibilità e anche consapevolezza di chi vi opera. Con la legge sulla multifunzionalità Coldiretti ha aperto la strada a una nuova generazione capace di innovare senza perdere il legame con il territorio. Oggi le Marche puntano su agricoltura, paesaggio, turismo rurale e welfare: i giovani dimostrano che anche in tempi di crisi si possono costruire progetti concreti e visioni di futuro”.

Cinque vincitori e una menzione speciale. “Con Oscar Green – ha detto la Bottincelebriamo la forza e la visione delle nuove generazioni che hanno scelto di costruire il proprio futuro in agricoltura. I numeri ci dicono che oltre il 6% delle aziende agricole marchigiane è guidato da under 35 e che quasi un terzo degli occupati ha meno di 40 anni. Ma più dei numeri contano i volti, le idee, la determinazione di chi non ha paura di sperimentare e di chi sa trasformare le sfide in opportunità. Vedere ancora una volta così tanti progetti candidati e di una qualità sempre più crescente ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta: l’agricoltura marchigiana è viva, dinamica e pronta a costruire futuro”.

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Oscar Green 2025 - I partecipantiNella categoria +Impresa, aziende che si sono distinte per tenacia e capacità in un contesto particolarmente sfidante, il riconoscimento è andato alla Frasassi Forest Farm di Marco Pignocchi, che a Genga ha trasformato le terre selvagge della Gola della Rossa in un laboratorio di agricoltura rigenerativa, dando vita a gin alla lavanda e liquori all’olivo.

Per la sezione Agri-Influencer, per l’utilizzo virtuoso dei social network, la vincitrice è stata Aurora Ceccarelli, con il progetto “Vita da Pacos”: un agriturismo di nuova concezione in quel di Fano, amplificato con responsabilità sui social, dove natura ed esperienze didattiche si intrecciano.

La categoria Campagna Amica, che promuove il Made in Italy, lo stile di vita consapevole e sostenibile, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità, ha premiato la passione dei fratelli Marica e Mauro Tidei, agricoltori di Sarnano, che hanno conquistato la giuria con il loro Pecorino alla mela rosa dei Sibillini, simbolo di biodiversità e legame con il territorio.

Nel filone Coltiviamo insieme, che riguarda appunto le partnership, il traguardo è stato raggiunto da Federico Mencaroni, capace di trasformare a Corinaldo il vino invenduto in cellulosa vegetale adatta per medicamenti e cosmesi, grazie alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, capace di unire sostenibilità e ricerca.

Infine, per la sezione Impresa digitale e sostenibile, che tratta Ambiente, energia e digitalizzazione, il riconoscimento è andato a Roberto Di Rosa da Sant’Elpidio a Mare, ideatore di cialde da infuso già dolcificate con il miele delle proprie api: un prodotto che coniuga tradizione e innovazione ecologica.

Non è mancata una menzione speciale a Mattia Morbidoni, che con il suo “Cuore di seta” a Chiaravalle ha riportato in vita la bachicoltura marchigiana, simbolo di resilienza e di recupero delle radici storiche. La cerimonia, arricchita dagli interventi di istituzioni e imprenditori, ha confermato come i giovani delle Marche – regione che vanta un tasso di laureati al timone di un’azienda agricola tra i più alti d’Italia – stiano scrivendo il futuro dell’agricoltura italiana: con idee, entusiasmo e la capacità di trasformare i sogni in impresa.

Tutti i progetti premiati

categoria +IMPRESA
MARCO PIGNOCCHI, Genga (AN), Frasassi Forest Farm
Marco Pignocchi da assicuratore decide di aprire una piccola azienda agricola in zona montana. La sua azienda, che conduce con metodo biologico e con l’utilizzo di agricoltura rigenerativa, si trova in una piccola frazione di Genga. Marco è andato controcorrente, investendo in un territorio caratterizzato da spopolamento giovanile. La coltivazione di piante di olivo, aromatiche/officinali e consociazione con piante arboree hanno permesso di valorizzare questo territorio. Dalla semplice produzione di olio d’oliva si è passati alla produzione di liquore a base di foglie di olivo che è stato accompagnato anche da Gin alla Lavanda. I suoi prodotti possono far scoprire il vero sapore del territorio.

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categoria AGRI INFLUENCER
AURORA CECCARELLI, Fano (PU), Vita da Pacos
Vita da Pacos è molto più di un agriturismo: è un agricampeggio, una fattoria didattica e un luogo dove la natura incontra l’educazione. Con oltre 60 animali e un team di educatori qualificati, accogliamo scuole e famiglie per visite guidate e laboratori all’aria aperta. Negli anni si sono condivise esperienze uniche con bambini, insegnanti e famiglie, scoprendo insieme che imparare all’aperto, esplorando e giocando nella natura, rende la conoscenza ancora più speciale. Grazie ai social, Vita da Pacos ha fatto conoscere il suo mondo a un pubblico sempre più ampio, raccontando attività, eventi e iniziative. Uno strumento prezioso che aiuta a crescere e a creare una comunità sempre più vicina alla natura.

categoria CAMPAGNA AMICA
MARICA E MAURO TIDEI, Sarnano (MC), Società agricola Il tesoro dei Sibillini
Il Pecorino alla Mela Rosa dei Sibillini, biodiversità e resilienza in Appennino. Marica Tidei aveva appena 20 anni quando, insieme al fratello Mauro, di 22, ha rilevato l’attività di allevamento pecore di nonna Maria. Oggi gestiscono insieme la società agricola “Il Tesoro dei Sibillini” situata a Sarnano (3053 abitanti) ai piedi dei Monti Sibillini, in provincia di Macerata, nel cuore delle Marche. Marica e Mauro coltivano granelle e foraggi per i propri animali adottando i criteri di produzione biologica, con l’intento di ottenere un formaggio genuino che rispecchi al massimo i sapori del territorio. Nel caseificio aziendale producono diversi tipi di formaggio speziato, legandoli sempre a prodotti km0 del territorio, come nel caso della nuova linea di formaggio pecorino alla Mela Rosa dei Monti Sibillini: morbido con un profumo delicato che ricorda una rosa grazie alla presenza della mela. Questa varietà di mela è un Presidio Slow Food e Sigillo di Biodiversità.

categoria COLTIVIAMO INSIEME
FEDERICO MENCARONI, Corinaldo (AN)
Dal vino invenduto nasce la cellulosa: un modello di economia circolare per la transizione ecologica. L’idea è venuta a Federico Mencaroni, viticoltore molto sensibile alla transizione ecologica. Grazie ad alcuni batteri si riesce a produrre un biofilm di cellulosa dagli zuccheri del vino che, una volta pulito dalle impurità, può essere trasformato in carta, bioplastica o gel biomedicale. Questo approccio offre un’alternativa ecologica alla produzione tradizionale di carta e bioplastiche. La cellulosa batterica è un biopolimero naturale con caratteristiche simili alla cellulosa vegetale, ma con una struttura più pura e resistente e non contiene lignina. La cellulosa batterica può trovare impiego anche in campo medicale, in cosmetica e rappresenta un’opportunità concreta per combinare innovazione, economia circolare e sostenibilità ambientale.

categoria IMPRESA DIGITALE E SOSTENIBILE
ROBERTO DI ROSA, azienda Agricola “Di Rosa”, Sant’Elpidio a Mare (FM)
Roberto ha brevettato un sistema innovativo di confezionamento di cialde o capsule compostabili/riciclabili per prodotti alimentari quotidiani come tè, caffè, orzo e tisane sfruttando le caratteristiche del miele. L’innovazione di questo sistema, il cui brevetto è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico, riduce l’impiego di materiali inquinanti e l’utilizzo di conservanti chimici grazie alle capacità naturali del miele.

menzione speciale per
MATTIA MORBIDONI, Chiaravalle (AN), Cuore di Seta
Sul filo della memoria, il ritorno del baco da seta nelle Marche. Cuore di Seta nasce dalla volontà di Mattia Morbidoni di recuperare un’antica tradizione di famiglia: l’allevamento dei bachi da seta e la lavorazione dei bozzoli. Mattia è un dipendente di Poste italiane, ma ha da sempre sentito un legame indissolubile con la campagna, dove è cresciuto ed ha imparato l’amore per l’agricoltura dai suoi nonni. Una sua prozia (morta a 105 anni) gli raccontava come i gelsi fossero le piante utilizzate per alimentare i bachi da seta e tante famiglie di mezzadri marchigiani allevavano i bachi per arrotondare il reddito familiare. Adesso che la sua prozia ed i suoi nonni non ci sono più, Mattia ha deciso di valorizzare i suoi gelsi e di riprendere e raccontare una storia incredibile. Le sfumature della sua seta hanno anche catturato l’attenzione di due importanti case dell’alta moda, per le quali è stato spedito il prodotto lavorato negli Emirati Arabi Uniti e con le quali la collaborazione continua.



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