(AGENPARL) – Roma, 17 Settembre 2025
(AGENPARL) – Wed 17 September 2025 La transizione energetica nelle micro e piccole imprese italiane non è più
unipotesi, ma una necessità concreta, legata alla sicurezza energetica,
alla competitività e alla sostenibilità del sistema produttivo nazionale. È
quanto emerge dal report realizzato da CNA Milano, presentato al convegno
PMI e Transizione Energetica: quali barriere e opportunità? presso
lAuditorium di CNA Nazionale. Il tema cruciale resta lelettrificazione del
calore industriale come leva di sicurezza energetica, competitività e
decarbonizzazione per il sistema produttivo italiano.
Lappuntamento, promosso da CNA Milano con il supporto di CNA Abruzzo, CNA
Emilia-Romagna e CNA Lombardia, ha rappresentato il momento conclusivo di un
percorso che ha coinvolto 47 imprese del Paese attraverso quattro workshop
territoriali a Brescia, Bologna, Pescara e Milano, per analizzare sul campo
bisogni, difficoltà e prospettive della transizione energetica. Il convegno
ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali come lOn.
Vinicio Peluffo e lOn. Luca Squeri, insieme a esperti del settore
energetico.
Così come evidenziato dai workshop, è fondamentale sottolineare il lavoro
che parte dal basso, dalle imprese che rappresentano il grosso delleconomia
italiana ma che non vengono quasi mai prese in considerazione nei tavoli di
lavoro. Le micro e piccole imprese rappresentano il 99% delle aziende
italiane, generano il 63% del valore aggiunto e il 76% delloccupazione
privata, eppure la loro voce resta spesso marginale nei tavoli decisionali
su incentivi, regolamenti e infrastrutture per la transizione energetica.
Il cuore della ricerca CNA Milano è unanalisi approfondita delle barriere e
delle opportunità dellelettrificazione del calore industriale, tecnologia
già disponibile ma non sempre adottata per ostacoli culturali, finanziari e
normativi. Secondo il report, la sfida principale non è lassenza di
tecnologie: le pompe di calore industriali fino a 180°C, i sistemi di
accumulo elettrochimico, il fotovoltaico diffuso e le comunità energetiche
rinnovabili sono strumenti già alla portata delle PMI. Tuttavia, la loro
adozione è ostacolata da una burocrazia complessa, costi iniziali elevati,
infrastrutture insufficienti, incentivi non adeguati e da una diffusa
resistenza culturale, legata a schemi organizzativi consolidati e al
cosiddetto pensiero abitudinario.
La ricerca sottolinea la necessità di un accompagnamento a 360 gradi, che
integri formazione, supporto operativo e strumenti finanziari accessibili. I
workshop territoriali hanno permesso di far emergere criticità concrete che,
se non affrontate, rischiano di impedire alle PMI di attuare una vera just
transition.
Liniziativa odierna sullelettrificazione del calore conferma il dinamismo
e lattenzione del sistema CNA nei confronti di due temi strategici quali la
transizione green e i costi energetici – afferma Otello Gregorini,
Segretario Generale CNA -. Il processo di decarbonizzazione ha assoluto
bisogno del pieno coinvolgimento delle piccole imprese e la competitività
della manifattura passa attraverso un necessario intervento di riduzione dei
costi dellenergia. Su questo terreno CNA è impegnata con proposte e
progetti coerenti con gli ambiziosi obiettivi della doppia transizione.
Le imprese non possono essere lasciate sole in questa trasformazione
epocale – dichiara Matteo Reale, Presidente di CNA Milano -. Le tecnologie
ci sono, dalle pompe di calore al fotovoltaico, dagli accumuli alle comunità
energetiche. Ma senza regole chiare, incentivi stabili e percorsi di
accompagnamento, la transizione rischia di essere percepita come un costo e
non come unopportunità. La vera sfida è trasformare questa trasformazione
in valore condiviso, rafforzando la competitività delle imprese e
migliorando la qualità della vita nei territori.
Un elemento distintivo della ricerca riguarda i workshop territoriali, veri
laboratori di analisi sul campo:
Brescia Ecosistema energetico rigenerativo
A Brescia, le imprese hanno posto al centro del dibattito limportanza di
creare un ecosistema energetico integrato, capace di coordinare aziende,
associazioni e istituzioni locali. Tra le priorità emerse, spicca
lautoproduzione diffusa e la partecipazione a Comunità Energetiche
Rinnovabili, strumenti percepiti come leve concrete per ridurre i costi e
migliorare la resilienza energetica. Le imprese hanno sottolineato anche la
necessità di sviluppare capitale umano dedicato alla gestione energetica,
per rendere operative e sostenibili le soluzioni innovative.
Bologna Integrazione tecnologica, culturale e sociale
Il workshop di Bologna ha evidenziato come la transizione energetica non
possa prescindere da un approccio olistico che integri tecnologia, economia
circolare e consapevolezza culturale. Le imprese hanno segnalato la
resistenza al cambiamento come ostacolo significativo e hanno indicato
strumenti pratici come portali centralizzati per bandi e incentivi, oltre a
reti di collaborazione tra imprese, come mezzi per accelerare ladozione
delle soluzioni energetiche. La discussione ha anche evidenziato come le
città e i territori possano diventare laboratori sperimentali, capaci di
mettere in pratica modelli innovativi replicabili su scala nazionale.
Pescara Governance e accesso facilitato agli strumenti
A Pescara, il focus dei workshop è stato la semplificazione delle procedure
e il rafforzamento della governance territoriale. Le imprese hanno
sottolineato la necessità di un portale unico per laccesso ai bandi e di
hub di competenza locale in grado di guidare le aziende nelladozione di
tecnologie plug-and-play. Il tema centrale è stato la costruzione di reti
collaborative multilivello tra imprese, enti locali e associazioni,
finalizzate a facilitare ladozione delle tecnologie e a ridurre la
vulnerabilità ai costi energetici. Le prospettive future prevedono lo
sviluppo di comunità energetiche interconnesse e partecipative, in cui le
PMI possano condividere risorse e competenze.
Milano Innovazione radicale e frontiera tecnologica
Il workshop milanese ha avuto un approccio più orientato allinnovazione
dirompente. Le imprese hanno analizzato scenari di lungo periodo, esplorando
tecnologie emergenti come mini-reattori modulari, fusione e accumulo
avanzato. Al centro del dibattito cè stata la priorità economica:
ottimizzare il ritorno sugli investimenti e creare modelli finanziari
innovativi in grado di supportare ladozione di tecnologie ad alta
efficienza. Il workshop ha anche evidenziato il ruolo fondamentale della
ricerca e delle partnership pubblico-privato per accelerare la diffusione
delle soluzioni innovative e trasformare Milano in un hub energetico
resiliente e integrato nei sistemi energetici nazionali e internazionali.
Le PMI italiane, diversamente da quello che a volte si sente dire, sono
decisamente favorevoli alla transizione energetica ed ecologica – afferma
Andrea Barbabella, coordinatore e responsabile scientifico di Italy for
Climate -. In un sondaggio realizzato lo scorso anno con CNA nazionale il
73% degli artigiani intervistati si è dichiarata daccordo con
laffermazione che AllItalia conviene accelerare sulla via della
transizione energetica perché è unopportunità di sviluppo. Mancano, però,
strumenti di sostegno efficaci specificamente pensati per le piccole e
piccolissime imprese, senza le quali nessuna transizione sarà possibile.
La ricerca mette inoltre in evidenza il ruolo fondamentale della formazione
e dello sviluppo del capitale umano. Per sostenere lelettrificazione del
calore e ladozione di tecnologie pulite, le PMI hanno bisogno di figure
ibride, capaci di integrare competenze tecnico-energetiche, capacità di
analisi dei dati e conoscenze di governance partecipativa. Esperti
termo-energetici, facilitatori di comunità energetiche, data analyst
energetici e specialisti ESG sono professionalità indicate come prioritarie
per rendere concreti i percorsi di decarbonizzazione e aumentare la
resilienza delle aziende.
Anche il quadro normativo e politico è fondamentale: le imprese devono
allinearsi agli obiettivi europei e nazionali, dal REPowerEU al Clean
Industrial Deal, fino ai Piani Nazionali Integrati Energia Clima (PNIEC),
per beneficiare degli incentivi e ridurre la vulnerabilità ai costi
energetici. In questo contesto, CNA Milano propone un framework nazionale
coerente, che semplifichi le procedure, renda strutturali gli incentivi,
sostenga le comunità energetiche e promuova investimenti in ricerca e
formazione. Importante è il ruolo dei territori come laboratori sperimentali
in grado di sperimentare e replicare soluzioni integrate, creando
un modello energetico partecipativo e adattivo.
Lazione deve partire oggi – conclude Reale – portando la transizione
allinterno dei processi produttivi delle micro e piccole imprese. Solo così
vincoli e ostacoli possono trasformarsi in opportunità concrete, capaci di
generare valore condiviso, rafforzare la competitività e favorire lo
sviluppo dei territori.
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