Confindustria e CDP: parte da Roma il Roadshow “Insieme per il futuro delle imprese” con la firma del Protocollo d’Intesa
Un nuovo patto per rilanciare lo sviluppo economico e sociale dell’Italia. È questo il significato del Protocollo d’Intesa sottoscritto oggi nella Sala delle Colonne dell’Università Luiss Guido Carli, dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e dall’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco. L’accordo segna l’inizio di una collaborazione più stretta tra le due istituzioni, che intendono rispondere con strumenti concreti alle sfide che il sistema produttivo nazionale sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni.
La firma ha coinciso con il debutto del Roadshow “Insieme per il futuro delle imprese”, iniziativa itinerante promossa da CDP e Confindustria che, dopo la tappa inaugurale a Roma, toccherà alcune delle principali città italiane per concludersi a Milano. L’obiettivo è creare un dialogo diretto con il mondo imprenditoriale e diffondere nuove opportunità di crescita in settori cruciali per la competitività del Paese.
La giornata inaugurale del Roadshow ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. Insieme a Orsini e Scannapieco, sono intervenuti il presidente della Luiss Giorgio Fossa, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore del Centro Studi di Confindustria Alessandro Fontana, il direttore Strategie Settoriali e Impatto di CDP Andrea Montanino e il direttore del Business di CDP Andrea Nuzzi. I lavori sono poi proseguiti con due panel dedicati rispettivamente all’innovazione e all’espansione internazionale delle imprese, ai quali hanno preso parte, tra gli altri, la presidente di CDP Venture Capital Anna Lambiase, l’amministratore delegato di CDP Real Asset Giancarlo Scotti, l’amministratore delegato di Simest Regina Corradini D’Arienzo, il direttore Cooperazione Internazionale allo Sviluppo di CDP Paolo Lombardo e Ines Rocha, Regional Director for Europe dell’IFC (International Finance Corporation).
Il Protocollo individua ambiti d’intervento prioritari che spaziano dallo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla transizione energetica e all’economia circolare, al sostegno agli investimenti delle aziende in innovazione e digitalizzazione, passando per il rilancio del Mezzogiorno e il rafforzamento delle filiere strategiche legate all’aerospazio e alla difesa. Centrale sarà anche l’impegno per favorire l’imprenditoria giovanile, ridurre i divari territoriali attraverso politiche di sviluppo equilibrato e promuovere soluzioni abitative sostenibili.
Particolare attenzione verrà riservata al tema della finanza d’impresa, con l’elaborazione di nuovi strumenti di credito e finanza alternativa, basati anche sull’impiego di risorse pubbliche e comunitarie. Tra le iniziative in cantiere figurano il rafforzamento del sistema nazionale di garanzia, nuove misure per il credito agevolato e il potenziamento del mercato dell’equity, con l’obiettivo di stimolare la crescita del private equity e del venture capital. Un ulteriore fronte di azione riguarderà l’internazionalizzazione delle imprese, con il potenziamento degli strumenti dedicati all’export e alla cooperazione internazionale, in particolare nei mercati africani.
Nel suo intervento, Emanuele Orsini ha sottolineato il valore strategico dell’intesa: “Questo accordo costituisce una scelta strategica: unire le forze per dare all’Italia una crescita solida e duratura fondata sull’industria. Lavoriamo su nuovi strumenti di credito e finanza mettendo al centro innovazione, tecnologie, investimenti, filiere, soluzioni per l’abitare sostenibile e giovani. La produttività del manifatturiero, locomotiva del Paese, torna ad arretrare dopo una fase di crescita sostenuta: nel 2023 ha registrato un -2,4%, segnale che impone una svolta sugli incentivi per la crescita e sugli investimenti. Alla vigilia della manovra quello che ci preme è evitare l’assalto alla diligenza e lavorare con governo per un piano triennale da 8 miliardi l’anno per sostenere gli investimenti, a partire da quelli in innovazione e digitalizzazione, con incentivi stabili, estendendo le semplificazioni burocratiche della ZES unica a tutta Italia. È necessario sostenere la patrimonializzazione e ridurre il carico fiscale delle imprese, occorre confermare e rafforzare il Fondo di Garanzia per le PMI e prevedere misure per attivare i risparmi di famiglie e investitori istituzionali a beneficio della nostra economia”.
Sulla stessa linea, Dario Scannapieco ha evidenziato il ruolo operativo della nuova partnership: “La partnership firmata oggi non è solo un accordo tra due grandi Istituzioni, ma rappresenta un ponte operativo che consente di avvicinarci ancora di più alle imprese. L’obiettivo del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, grazie anche alla collaborazione con un partner strategico come Confindustria, è trasformare le risorse in opportunità concrete sui territori e offrire soluzioni rispondenti alle reali esigenze del tessuto produttivo. Con il nuovo Piano Strategico 2025-2027, prevediamo di destinare alle imprese oltre il 60% delle risorse a livello di Gruppo. Questo protocollo conferma la volontà di consolidare la nostra partnership con Confindustria e il nostro ruolo al fianco di un numero sempre crescente di realtà che, in Italia e all’estero, puntano su innovazione e sviluppo sostenibile per dare maggiore impulso alla competitività del Paese”.
Il Presidente della Luiss, Giorgio Fossa, ha sottolineato l’importanza di ospitare la tappa inaugurale dell’iniziativa, dichiarando: “L’università è il luogo dove formazione, ricerca e dialogo con le istituzioni e le imprese si intrecciano. Per questo, ospitare un’iniziativa che guarda al futuro delle imprese italiane significa rafforzare la nostra missione: creare ponti tra sapere, innovazione e sviluppo economico. Oggi più che mai, la competitività del nostro Paese passa dalla capacità di fare sistema: di unire risorse finanziarie, capitale umano e visione strategica. Confindustria e CDP, insieme, interpretano al meglio questo spirito di collaborazione, essenziale per affrontare le sfide della transizione digitale, energetica e sociale“.
L’intervista di Affaritaliani a Dario Scannapieco, Amministratore Delegato CDP
“Il nostro obiettivo”, ha spiegato l’amministratore delegato di CDP, “è far conoscere al mondo delle imprese italiane, che è resiliente e di grande valore, tutti gli strumenti che Cassa Depositi e Prestiti può mettere a disposizione. Con il nuovo Piano Strategico abbiamo deciso di sostenerle più da vicino, assumendoci anche maggiori rischi per accompagnare non solo le realtà più grandi ma anche quelle di dimensioni minori. Crediamo che la competitività passi dalla crescita dimensionale delle aziende e per questo vogliamo essere presenti sul territorio, non come una cassa statica ma come una cassa dinamica, che incontra le imprese insieme a Confindustria, ascolta le loro esigenze e presenta soluzioni concrete“.
“Il Roadshow, con una decina di tappe in tutta Italia, sarà l’occasione non solo per illustrare i prodotti già disponibili, ma anche per raccogliere spunti utili a svilupparne di nuovi. Oggi CDP accompagna le imprese lungo tutto il loro percorso: dal venture capital, alla fase di crescita, fino alle acquisizioni all’estero. Allo stesso tempo funge da catalizzatore di risorse europee, portando sul territorio nazionale fondi comunitari che diventano opportunità di sviluppo. L’idea è offrire strumenti finanziari sempre più diversificati e rispondenti a ogni esigenza“, ha proseguito Scannapieco.
Per quanto riguarda lo scenario internazionale l’AD Scannapieco ha aggiunto: “È vero che la situazione geopolitica resta complessa, ma allo stesso tempo osserviamo un forte desiderio di Italia sui mercati internazionali. In questo senso CDP, anche attraverso Simest e le attività di cooperazione internazionale, può diventare un ponte strategico per aiutare le imprese ad aprirsi a nuovi mercati, in particolare nel continente africano.”
L’intervista di Affaritaliani a Emanuele Orsini, Presidente Confindustria
“Abbiamo avviato un dialogo costruttivo con il Governo, un vero e proprio cantiere di confronto, perché l’accordo con Cassa Depositi e Prestiti va nella direzione giusta: crescita e competitività del Paese. Per rendere l’Italia più forte servono innovazione, ricerca, sviluppo e investimenti. Sono elementi fondamentali, perché impresa e lavoro sono la stessa cosa, due facce della stessa medaglia. Dobbiamo proteggere il nostro tessuto produttivo e i lavoratori, ma allo stesso tempo garantire che le imprese restino competitive a livello internazionale, di fronte a Paesi come Stati Uniti e Cina che cercano di attrarre anche le nostre realtà industriali. Per farlo bisogna investire e innovare”, ha dichiarato Emanuele Orsini, Presidente Confindustria.
“In questo senso, abbiamo chiesto al Governo interventi mirati su due fronti. Da un lato, le piccole e medie imprese hanno bisogno di misure semplici, automatiche e accessibili che favoriscano il percorso verso l’Industria 4.0, mettendo al centro ricerca e sviluppo. Serve anche incentivare l’aggregazione, perché solo così le PMI possono crescere in produttività e dimensioni. Dall’altro lato, le grandi imprese necessitano di strumenti come il contratto di sviluppo, che è valido ma deve essere reso più rapido ed efficace, capace di rispondere ai cambiamenti repentini dell’economia globale. Non possiamo dimenticare il Sud. La ZES ha già dimostrato la sua efficacia: 4,8 miliardi di risorse pubbliche hanno generato 28 miliardi di investimenti e 35 mila nuovi posti di lavoro. È questa la strada da seguire, perché investimenti di questo tipo si ripagano da soli, come dimostra il ritorno fiscale in termini di IVA“, ha proseguito il Presidente.
“Tuttavia, il contesto internazionale resta complesso. I dazi imposti su 144 Paesi, con una media del 12%, hanno colpito l’Europa con un peso maggiore, al 15%. A questo si aggiunge il rischio della svalutazione, che potrebbe aggravarsi con l’andamento del cambio euro-dollaro. Se si arrivasse a un differenziale del 20%, come ipotizzano alcuni analisti, l’impatto sarebbe pesante. Per questo l’Europa deve reagire con strumenti comuni, come gli eurobond, per attrarre investimenti e affrontare le transizioni in modo pragmatico, con neutralità tecnologica e tempi realistici”, ha concluso Orsini.
L’intervista di Affaritaliani a Giorgio Fossa, Presidente della Luiss
“Sono orgoglioso che questo accordo sia avvenuto in questa università perché queste devono essere un ponte per avvicinare la cultura e gli studenti alle aziende. Siamo in un momento molto difficile a livello geopolitico ma, come ci insegna la storia,è nelle difficoltà che possono nascere anche grandi opportunità. Per saperle cogliere abbiamo bisogno anche di eventi come quello di oggi che sanciscono l’unione tra il mondo della finanza e quello industriale. L’accordo tra CDP e Confindustria è una base fondamentale per la crescita delle imprese italiane”, ha dichiarato Giorgio Fossa.
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