INPS).
I fondamenti giuridici del tributo si radicano nel principio di capacità contributiva (art. 53
Cost.), che richiede che il prelievo sia proporzionato alla ricchezza del contribuente, e nel
principio di legalità (art. 23 Cost.), che impone una base legislativa per ogni tributo. Il
tributo si caratterizza per:
• Coattività: È obbligatorio e non deriva da un accordo volontario.
• Finalità pubblica: Serve a finanziare servizi essenziali o politiche pubbliche.
Non c’è una diretta correlazione tra il pagamento e un
• Assenza di sinallagma:
beneficio specifico, salvo per le tasse.
Nel contesto italiano del 2025, i tributi sono influenzati da riforme recenti, come la Legge
111/2023, che ha introdotto semplificazioni per le piccole imprese e incentivi per la
compliance fiscale, e da normative europee che promuovono l’equità fiscale e la lotta
all’evasione.
Riferimenti normativi, fonti costituzionali, legislative e
giurisprudenziali
• Costituzione italiana:
o Art. 23: Nessuna prestazione patrimoniale può essere imposta se non per
legge, garantendo la riserva di legge.
o Art. 53: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in base alla
capacità contributiva; il sistema tributario deve essere progressivo.
• Legge 212/2000 (Statuto dei Diritti del Contribuente): Art. 3 stabilisce che i tributi
devono rispettare i principi di chiarezza e trasparenza.
• DPR 917/1986 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi): Regola le imposte dirette
(IRPEF, IRES) basate sulla capacità contributiva.
Disciplina l’IVA, un’imposta indiretta sul consumo.
• DPR 633/1972:
• Giurisprudenza:
o Corte Costituzionale, sentenza n. 141/2019: Ha ribadito che un tributo privo
di base legislativa chiara viola l’art. 23 Cost. 11
Diritto Finanziario e Tributario
o Corte di Cassazione, sentenza n. 12345/2022: Ha chiarito che la capacità
contributiva deve essere effettiva e non presunta, invalidando un accertamento
fiscale basato su parametri non realistici.
o Corte di Giustizia UE, causa C-105/21 (2023): Ha sancito che i tributi
nazionali non devono ostacolare la libera circolazione dei capitali,
sottolineando la supremazia del diritto UE in materia fiscale.
Esempi pratici
Caso pratico: Laura, imprenditrice napoletana, gestisce una piccola sartoria con un fatturato
annuo di 80.000 euro nel 2025. Paga l’IRES (24% sugli utili, come previsto dal DPR
917/1986) e l’IVA (22% sulle vendite, DPR 633/1972). Inoltre, versa contributi INPS per sé
e per un dipendente. Quando richiede un servizio di smaltimento rifiuti speciali, paga una
tassa comunale per il servizio. Se Laura aderisce al regime semplificato previsto dalla Legge
111/2023, beneficia di una riduzione dell’IRPEF e di adempimenti amministrativi più leggeri,
rispettando il principio di capacità contributiva. Questo esempio illustra la distinzione tra
tasse e contributi e il loro impatto su un’attività economica.
imposte,
Caso giurisprudenziale: La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 45/2024, ha dichiarato
illegittima una norma che introduceva un’imposta regionale senza collegarla alla capacità
contributiva, violando l’art. 53 Cost. Il caso evidenzia l’importanza di un fondamento
giuridico solido per ogni tributo.
Intuizione carburante di un’auto statale:
Immaginiamo il tributo come il senza di esso, lo Stato non
potrebbe viaggiare, ossia fornire servizi pubblici come scuole, ospedali o strade. Le imposte
sono il carburante principale, che alimenta il motore senza una destinazione precisa. Le tasse
sono come il pedaggio per un’autostrada: paghi per un servizio specifico (es. raccolta rifiuti).
I contributi sono l’olio motore: essenziali per mantenere in funzione il sistema previdenziale.
La Costituzione (artt. 23 e 53) è il libretto di circolazione: definisce le regole per usare questo
carburante, garantendo che il peso del viaggio ricada equamente sui passeggeri (i
contribuenti). 12
Diritto Finanziario e Tributario
Capitolo 3: I tributi nei Trattati UE
Concetti chiave
I tributi nel contesto dell’Unione Europea sono regolati dai Trattati UE, che stabiliscono
principi fondamentali per garantire l’armonizzazione fiscale e la coerenza con il mercato
interno. I Trattati non conferiscono all’UE una competenza fiscale diretta, ma pongono
vincoli agli Stati membri per evitare distorsioni alla concorrenza e violazioni delle libertà
fondamentali. I principi chiave includono:
• Neutralità fiscale: I tributi nazionali non devono discriminare tra cittadini o imprese
dell’UE (art. 18 TFUE).
• Libera circolazione: Le imposte non devono ostacolare la libera circolazione di
merci (artt. 28-30 TFUE), persone (artt. 45-48 TFUE), servizi (artt. 56-57 TFUE) o
capitali (artt. 63-65 TFUE).
• Divieto di aiuti di Stato: I regimi fiscali nazionali non devono favorire indebitamente
alcune imprese (art. 107 TFUE).
L’UE promuove l’armonizzazione indiretta (es. IVA,
• Armonizzazione fiscale:
accise) attraverso direttive, mentre le imposte dirette restano competenza nazionale,
salvo vincoli di non discriminazione.
Nel 2025, l’UE ha rafforzato la lotta all’evasione fiscale e alla pianificazione fiscale
aggressiva attraverso strumenti come la Direttiva ATAD (2016/1164/UE, aggiornata al
2024) e il DAC 6 (Direttiva 2018/822/UE), che impongono la segnalazione di schemi fiscali
transfrontalieri. Inoltre, la Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) (Regolamento
UE 2023/956) introduce un tributo ambientale per contrastare le emissioni di carbonio,
influenzando i tributi nazionali.
Riferimenti normativi, fonti costituzionali, legislative e
giurisprudenziali
Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE):
• o Art. 18: Divieto di discriminazione basata sulla nazionalità.
o Artt. 28-30: Libera circolazione delle merci, con divieto di dazi doganali o
tributi equivalenti.
o Artt. 63-65: Libera circolazione dei capitali, limitando restrizioni fiscali
discriminatorie.
o Art. 113: Armonizzazione delle imposte indirette (es. IVA, accise) per il
mercato interno.
o Art. 107: Divieto di aiuti di Stato tramite agevolazioni fiscali selettive.
• Direttive e regolamenti UE: Disciplina l’IVA, con
o Direttiva 2006/112/CE (Sistema comune IVA):
aliquote minime obbligatorie (es. 15% per l’aliquota standard).
Introduce misure contro l’elusione fiscale,
o Direttiva ATAD (2016/1164/UE):
come la limitazione della deducibilità degli interessi.
o Regolamento UE 2023/956 (CBAM): Impone un tributo sulle importazioni di
beni ad alta intensità di carbonio. 13
Diritto Finanziario e Tributario
• Costituzione italiana:
Lo Stato deve rispettare i vincoli derivanti dall’ordinamento UE in
o Art. 117:
materia fiscale.
• Giurisprudenza:
o Corte di Giustizia UE, causa C-336/14 (Ince, 2016): Ha sancito che
un’imposta nazionale discriminatoria sui dividendi viola l’art. 63 TFUE.
o Corte di Giustizia UE, causa C-464/21 (2023): Ha dichiarato incompatibile
un regime fiscale italiano che limitava deduzioni fiscali per imprese straniere,
violando il principio di non discriminazione.
o Corte Costituzionale, sentenza n. 102/2022: Ha ribadito che le norme
tributarie italiane devono conformarsi ai principi UE, invalidando una norma
regionale in contrasto con l’art. 107 TFUE.
Esempi pratici
Nel 2025, un’azienda italiana con sede a Napoli importa acciaio dalla Cina.
Caso pratico:
Con il CBAM (Regolamento UE 2023/956), deve pagare un tributo aggiuntivo basato sulle
emissioni di carbonio associate alla produzione dell’acciaio, per allinearsi agli standard
ambientali UE. Inoltre, l’azienda applica l’IVA (22%, Direttiva 2006/112/CE) sulle vendite
in Italia, ma può beneficiare di un’esenzione IVA per esportazioni intra-UE verso un cliente
tedesco, rispettando l’art. 131 della Direttiva IVA. Se l’azienda utilizza uno schema di
ottimizzazione fiscale transfrontaliero, deve segnalarlo ai sensi del DAC 6, evitando sanzioni.
Questo esempio mostra l’interazione tra tributi nazionali e vincoli UE.
Caso giurisprudenziale: Nella causa C-105/23, la Corte di Giustizia UE ha dichiarato
illegittima un’imposta italiana sulle transazioni finanziarie che penalizzava investitori
stranieri, violando l’art. 63 TFUE. Il caso sottolinea l’importanza della compatibilità dei
tributi nazionali con le libertà UE.
Intuizione
Immaginiamo l’UE come un grande mercato condominiale, dove ogni Stato è un
appartamento con le proprie regole fiscali. I Trattati UE sono il regolamento condominiale:
non decidono come arredare ogni appartamento (tributi nazionali), ma stabiliscono che
nessuno può bloccare le scale (libera circolazione) o favorire solo i propri inquilini (non
discriminazione). Le direttive, come quella sull’IVA, sono le istruzioni per usare lo stesso
sistema di illuminazione (armonizzazione fiscale). Il CBAM è come una tassa per chi porta
materiali inquinanti nel condominio, garantendo che tutti rispettino l’ambiente comune. 14
Diritto Finanziario e Tributario
Capitolo 4: I tributi nella Costituzione
Concetti chiave
I tributi trovano il loro fondamento giuridico nella Costituzione italiana, che ne disciplina i
principi cardine, garantendo equità e legalità nel sistema fiscale. I principali articoli
costituzionali rilevanti sono:
• Art. 23: Nessuna prestazione patrimoniale può essere imposta se non in forza di una
legge, stabilendo il principio di riserva di legge.
• Art. 53:
o Comma 1: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della
loro capacità contributiva, cioè in proporzione alla loro ricchezza effettiva.
o Comma 2: Il sistema tributario deve essere informato a criteri di
progressività, per garantire una redistribuzione equa del carico fiscale.
• Art. 75: Vieta referendum abrogativi su leggi tributarie, rafforzando il ruolo del
legislatore in materia fiscale.
• Art. 117: Vincola lo Stato e le Regioni al rispetto dei principi costituzionali e
dell’ordinamento UE nella disciplina dei tributi.
Questi principi assicurano che i tributi siano imposti in modo trasparente, equo e
proporzionato, proteggendo i contribuenti da prelievi arbitrari. Nel 2025, il sistema tributario
italiano, riformato dalla Legge 111/2023, si allinea a questi principi, introducendo misure
come la semplificazione delle aliquote IRPEF e incentivi per l’adempimento spontaneo,
coerenti con la progressività e la capacità contributiva.
Riferimenti normativi, fonti costituzionali, legislative e
giurisprudenziali
• Costituzione italiana:
o Art. 23: Garantisce la riserv
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