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Il Gabbiano e Soft Living Places, cresce il business dell’hotellerie della famiglia Madonna in Versilia


Salvatore Madonna

di Ilaria Guidantoni

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Dalla costruzione di infrastrutture e opere civili nei settori ferroviario, energetico, aeroportuale ed edile alla sanità privata di eccellenza e allo sviluppo immobiliare, dalla green economy all’hotellerie e ristorazione. Il gruppo Madonna, che fa capo all’omonima famiglia toscana, attraverso la holding Savimag srl, spazia tra varie attività che nel 2024 hanno generato un valore della produzione consolidato di 139,7 milioni, ricavi netti per 126 milioni di euro e un ebitda di 16,2 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 36,6 miloni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

Sul fronte dei numeri, a fare la parte del leone nel gruppo è Cemes spa, fondata nel 1933 da Salvatore Madonna, iniziando la sua attività nel campo delle opere elettriche e civili, quando gran parte della rete ferroviaria italiana non era ancora elettrificata, per poi cimentarsi nelle prime opere di elettrificazione ferroviaria e ampliare via via il suo business anche ad altri settori, in prima battuta, sotto la guida di Roberto, figlio del fondatore, affiancando Enel nei lavori di costruzione della rete elettrica, per poi entrare anche nei settori della edilizia alberghiera, residenziale e sanitaria, delle costruzioni meccaniche e delle infrastrutture aeroportuali: la società ha chiuso il bilancio 2023 (ultimo disponibile in Camera di Commercio) con 105,8 milioni di ricavi netti, un ebitda di 6,3 milioni e un debito finanziario netto di 21,9 milioni (si veda qui il report di Leanus).

Ma l’attività più effervescente all’interno del gruppo è senza dubbio quella del settore hotellerie e ristorazione, che va sotto il brand Soft Living Places ed è concentrata per la maggior parte ne Il Gabbiano spa, partecipata al 29,95% da Savimag e controllata per il resto direttamente dai membri della famiglia Madonna. La società, che prevede 11 milioni di euro di fatturato nel 2025, dopo aver chiuso il 2024 con un valore della produzione di 10,1 milioni, un ebitda di 2,6 milioni e un debito finanziario netto di 20,1 milioni (si veda qui il report di Leanus), in Versilia sta dando risultati interessanti se non addirittura in crescita, malgrado un mercato internazionale in contrazione generale. Merito di una gestione familiare che, come detto, tiene le redini della conduzione e detiene al 100% la proprietà, con una divisione paritaria di quote e responsabilità. Un approccio questo, dal quale non si vuole discostare Salvatore Madonna, nipote del nonno omonimo fondatore del gruppo e amministratore delegato de Il Gabbiano, sebbene per crescere sia aperto all’idea di essere affiancato da qualche tipo di investitore, non però immaginato come socio: “Al momento non abbiamo necessità di investitori. Non escludo però investitori finanziari ma esclusivamente di private debt”, ha detto Madonna a BeBeez nell’intervista esclusiva che segue, rilasciata a Viareggio al Plaza Hotel de Russie.

Quest’ultimo, che ospita anche il ristorante stellato Lunasia con lo chef Luca Landi, è appunto uno dei noti hotel di proprietà del gruppo. Fa capo a Il Gabbiano, così come anche le mura dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi, che a sua volta ospita il ristorante stellato Magnolia con lo chef Marco Bernardo, che gestisce anche l’altro ristorante dell’hotel, l’Onda. Sempre parte del gruppo è anche l’hotel Green Park a Tirrenia, attualmente in affitto d’azienda.

Per il prossimo futuro obiettivo di Salvatore Madonna è puntare su un forte radicamento sul territorio con adesione alla cultura e storia di questi luoghi costieri e un’offerta sempre più esperienziale. Senza dimenticare un’offerta personalizzata possibile solo se non si crea una moltiplicazione che non rende più riconoscibile il marchio, ancora di stile sartoriale.

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Il Plaza Hotel de la Russie a Viareggio

Domanda. E’ appena tornato da Las Vegas, dall’appuntamento numero uno a livello internazionale per gli advisor del settore ricettività, B2B, la Virtuoso Travel Week. Il focus è sugli advisor USA, ma il riferimento è per tutti i continenti e siamo in un momento dell’anno che per ampie zone coincide con la conclusione di uno dei picchi della stagione turistica, in particolare per gran parte dell’Europa, segnatamente per l’Italia. Qual è lo scenario?
Risposta. In generale il 2025 sta registrando un calo dei fatturati dal 10 al 30%, a seconda delle aree che in Italia si avverte con maggior evidenza. Le ragioni sono legate a diverse situazioni e in particolare ai prezzi schizzati verso l’alto, in particolare dopo il Covid, che stanno creando una bolla in questo momento difficile da contenere. A livello contingente, per quanto riguarda l’Italia, la guerra tra Ucraina e Russia e il conflitto Israele Gaza, hanno bloccato da una parte il turismo ucraino e soprattutto russo alto spendente e stanno creando dall’altra instabilità in Israele che ha contagiato una parte della società ebraica americana, riflettendosi sul nostro Paese. Gli americani rappresentano per noi la componente più importante del segmento alto.

D. La questione dei dazi sta pesando?
R. Sulla stagione estiva si è sentita.

D. Venendo alla Versilia e in particolare all’attività di Il Gabbiano, qual è il bilancio?
R. In generale il territorio ha sofferto soprattutto per l’aumento dei prezzi in parte non giustificato. A titolo personale la realtà di Viareggio ha tenuto con un leggero incremento e Forte dei Marmi molto bene. Sono soddisfatto. Ha pagato certamente l’ubicazione che in questo momento non ha rivali; la proprietà italiana; il servizio che offriamo e una strategia di mercato che da sempre ha privilegiato la clientela statunitense più che russa nella quale io ho creduto meno perché al di là dell’abbaglio della liquidità immediata, è volubile e non facile da accontentare. Il cliente americano chiede molto, ma restituisce ed è in grado di apprezzare la qualità.

Il Lord Byron a Forte dei Marmi

D. In particolare cosa chiede la vostra clientela?
R. Una vacanza che non sia solo rilassante e di intrattenimento, ma anche esperienziale e in senso ampio, culturale. Ad esempio musica, arte, cibo con percorsi degustativi. E direi anche la nostra collezione di arte contemporanea in progress accanto alla residenza d’artista nel periodo invernale, che dà luogo ogni estate a una mostra ad hoc. Quest’anno è stata la volta di Come sopra, così sotto con le opere di Nicolas Floc’h,  apprezzata in primo luogo per l’abbellimento estetico dei locali e in secondo luogo per il radicamento che esprime nel territorio, patria della scultura in marmo dai Romani a Michelangelo fino ad artisti contemporanei di rilievo internazionale. Tra le ultime acquisizioni che sono piaciute molto alla clientela, le foto di Giuseppe Lo Schiavo, artista visivo pluripremiato, che attualmente vive e lavora tra Londra e Milano, e dell’artista Mikayel Ohanjanyan che lavora il marmo, nato a Yerevan, Armenia nel 1976, vive e lavora tra Firenze e Pietrasanta.

D. Come intendi sviluppare ulteriormente il business hôtellerie e ristorazione? Pensi di prendere in considerazione l’idea di uscire dai confini territoriali e in caso di nuovi investitori?
R. La volontà è di confermare la strategia con sempre maggior presenza sul territorio e ricerca di nuove soluzioni di offerta, mantenendo forte l’identità di un’accoglienza su misura con la presenza operativa della famiglia. Sto valutando alcune opportunità fuori dalla Versilia ma sempre in Italia e per il momento è prematuro parlarne. Al momento non abbiamo necessità di investitori. Non escludo però investitori finanziari ma esclusivamente di private debt. Lo stile deve rimanere quello dei Madonna: sono un po’ contrario alle manie di moltiplicazioni e di grandi gruppi impersonali.



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