Sono 70 famiglie italiane clienti di UniCredit ad aver investito nel club deal al fianco da Edoardo Lanzavecchia e Riccardo Monti che nei giorni scorsi ha acquisto il controllo del Gruppo Casagrande, società di Pordenone che fornisce macchine da pali, perforatrici cingolate per micropali, ancoraggi e jet grouting, attrezzature per diaframmi e soluzioni per il consolidamento di gallerie, con la famiglia Casagrande che ha reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).
Al momento dell’annuncio dell’operazione il coinvolgimento di Unicredit non era stato comunicato, ma era stato accennato soltanto a un club deal di investitori privati. Nella transazione UniCredit ha agito in qualità di referral agent esclusivo nel contesto del fundraising, secondo un modello già ben rodato dalla divisione Wealth & Large Corporates guidata da Massimiliano Mastalia e grazie all’azione integrata dei team UHNW (Ultra-High-Net-Worth-individuals) e Alternative Capital Market.
Gennaro Del Sorbo, responsabile UHNW di UniCredit, ha confermato a BeBeez: “L’operazione sul gruppo Casagrande ha tutti gli elementi che cerchiamo, con estrema selettività, nelle operazioni che proponiamo ai nostri clienti: il track record dei promotori con pochi eguali in Italia, il posizionamento competitivo della società e la sua reputazione tecnologica in un mercato in forte crescita. A complemento di tutto questo un piano industriale ben definito e molto lucido che consentirà al Gruppo Casagrande di posizionarsi tra i leader globali di settore. Questo è stato il fattore più convincente per i nostri clienti: famiglie imprenditoriali italiane che apportano i loro capitali su progetti con caratura fortemente industriale. L’attività di placement di operazioni di co-investimento richiede una meticolosa attività di selezione. Negli ultimi dodici mesi sono pervenute sul tavolo della nostra banca oltre 100 operazioni. Privilegiamo settori anti-ciclici o società la cui leadership indiscussa è capace di attraversare con grande resilienza i cicli economici, come è il caso di Casagrande”.
Il team di Del Sorbo propone coinvestimenti in club deal per la clientela con grandi patrimoni, in operazioni con le quali i club deal affiancano di norma sponsor di private equity. Nel caso di Casagrande il deal è stato un po’ diverso, perché i promotori non sono fondi bensì nomi noti della finanza. Da un lato, Lanzavecchia è stato co-fondatore di Carlyle Europe oltre che fondatore e managing partner di Alpha Private Equity, che ha lasciato nel 2024(si veda altro articolo di BeBeez). Mentre Monti è senior partner emeritus di Boston Consulting Group, dopo esserne stato per anni managing director e senior partner.
In precedenza, il team di Del Sorbo ha strutturato per suoi clienti operazioni su Gruppo Florence al fianco di VAM Investments in occasione del buyout da parte di Permira (si veda altro articolo di BeBeez ); su DSA Chateclair con Azzurra Capital (si veda altro articolo di BeBeez); su Autry con Style Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez); su IMA al fianco della merchant bank statunitense BDT & MSD Partners (si veda altro articolo di BeBeez); e sulla tedesca RAD-X insieme a Vesper Infrastructure e Swiss Life Asset Management (si veda altro articolo di BeBeez).
Il modello di co-investimento sta ora anche ampliandosi al real estate. UniCredit, infatti, ha fatto sapere ancora la banca poco prima dell’estate, “sta analizzando, insieme ad alcuni sponsor di caratura internazionale, anche alcune operazioni in real estate, sempre con approccio estremamente selettivo, con l’obiettivo di allargare ulteriormente le possibilità di investimento da portare ai clienti con un progetto di creazione di valore in grado di proiettare ritorni a doppia cifra in termini di IRR”. In particolare si tratta di asset iconici a Milano e Roma del valore di oltre 200 milioni di euro. Le operazioni di co-investimento verranno strutturare attraverso veicoli di cartolarizzazione immobiliare. Si parla non a caso di cartolarizzazione dato che l’annuncio dell’ampliamento dell’attività di club deal al real estate era stato dato in concomitanza del lancio della prima piattaforma di cartolarizzazione di finanziamenti strutturati ad aziende corporate e infrastrutture di quella che sarà una serie dedicata sempre ai clienti UHNWI e che li metterà in grado di entrare in sindacazione al fianco di banche e fondi di private debt (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, sempre in tema di club deal, ricordiamo che, congiuntamente, al fianco dei coinvestimenti, Unicredit sempre per il tramite del team UHNWI, ha promosso a inizio anno la nascita di Quant>ICO Investment Club Opportunities srl, la piattaforma di investimento in club deal fondata dal ceo Antonio Da Ros, già head of Mid Corporate & Sponsor Solutions Italy di Mediobanca, dal presidente Paolo Langè, amministratore delegato e direttore generale di Cordusio sim, e da Angelo Busani, fondatore dello studio Notarile Busani e teaching fellow dell’Università Bocconi. La piattaforma ha avviato il fundraising a metà maggio per raggiungere l’obiettivo di raccolta di 750 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Quant>ICO sta lavorando in esclusiva con Unicredit sulla raccolta e in partnership per l’origination e la gestione degli investimenti. La banca in sostanza offre ai clienti wealth, che sono tradizionalmente imprenditori, holding familiari e family office, l’accesso a club deal esclusivi proposti da Quant>ICO. Tutti gli investitori di Quant>ICO diventeranno soci della management company, garantendosi l’accesso alle opportunità selezionate dal team ma riservandosi comunque la facoltà di investire solo sulle operazioni di loro interesse, senza alcun hard commitment a investire. Esiste invece un soft comittment in base al quale viene pagata una membership fee annuale, che consente di vedere i dossier allo studio e partecipare al processo fino alla fase finale. Il team di Quant>ICO è inoltre già al lavoro per selezionare i primi deal. L’obiettivo è investire in 12-15 operazioni nei prossimi cinque anni.
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