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A Doha il vertice arabo d’emergenza. “Accordi di Abramo a rischio”. Al Thani: “Israele sia punito”


Ad arrivare per primi già ieri sera il primo ministro della Malesia, Anwar Ibrahim e il presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud. Poi oggi gli altri tra cui spiccano il re di Giordania Abdallah II, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen.

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50 le delegazioni dei paesi arabo-islamici che hanno accolto la richiesta d’emergenza qatarina di un vertice d’emergenza da tenersi a Doha per aprire non solo una discussione, ma trovare anche soluzioni concrete dopo l’attacco israeliano della scorsa settimana.  A riceverli le massime autorità del piccolo e ricco paese affacciato sul Golfo Persico.

La bozza sul tavolo intorno alle 11 (le 13 ore italiane) consegnata ai media arabi in anteprima, contiene alcune misure concrete da adottare in risposta al raid condotto la scorsa settimana da Israele sul Qatar, che aveva come obiettivo i leader di Hamas. Al-Arabiya e Al-Jazeera battono le agenzie minuto dopo minuto, precisando che il vertice si è aperto con un intervento dell’emiro.

Nulla si sa dei vertici della milizia armata palestinese che in quell’attacco avrebbero perso la vita, di certo si sa che persone del loro cerchio magico sono stati feriti, compresi i familiari. 

Quel che emerge finora è la condanna unanime dell’azione israeliana e che mai come ora siano seriamente a rischio gli Accordi di Abramo tanto cari agli alleati occidentali. Quegli accordi su cui si sono giocate le speranze di pace e normalità nella Regione e che – secondo molti –  sarebbero stati la causa del massacro del 7 ottobre, fatto che ha cambiato per sempre la storia del Medioriente.  

 

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Summit Doha, lo sceicco Saud bin Abdulrahman al-Thani accoglie il presidente della leadership presidenziale dello Yemen, Rashad Muhammad al-Alimi (Afp)

Dalla capitale affacciata sul Golfo, fanno sapere i leader arabo-islamici “Israele con le sue azioni ha minacciato tutto ciò che è stato realizzato sulla via della normalizzazione dei rapporti, compresi gli accordi esistenti e futuri”, che hanno conferito all’unanimità “pieno sostegno” politico e diplomatico al Qatar.

Nella bozza pochi ma chiari messaggi: non solo “serve rafforzare l’unità arabo-islamica nelle organizzazioni internazionali”, ma anche condannare “il proseguimento delle pratiche aggressive di Israele, in particolare i crimini di genocidio, la pulizia etnica, l’assedio che provoca carestia, così come le attività di colonizzazione ed espansione, che minano le prospettive di pace e coesistenza pacifica nella Regione”. 

“Israele voleva far deragliare i negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza con il raid aereo che ha condotto su Doha, con i capi negoziatori di Hamas nel mirino, ha detto l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani in apertura del  vertice. Avete mai sentito parlare di un’aggressione del genere?”, ha detto  l’emiro definendo ”un unicum” l’attacco israeliano su un team di  negoziatori. Non è mai successo, ha proseguito, che ”uno Stato che  lavora in modo coerente per i negoziati, uno Stato che è parte dei  negoziati e aggredisce la sede in cui i negoziati hanno luogo”.        

Al Thani poi si domanda: “se Israele vuole assassinare i leader di  Hamas, perché allora impegnarsi in negoziati? Se vuole insistere sulla liberazione degli ostaggi, perché allora assassina tutti i negoziatori? Come possiamo ospitare nel nostro Paese delegazioni negoziali israeliane mentre loro inviano droni e aerei per un raid  aereo contro il nostro Paese?”. Quindi, ”questa è solo  un’aggressione codarda, e non c’è spazio per trattare con una parte  del genere”, ha aggiunto. Poi c’è la missiva rivolta alla comunità internazionale: “Questa deve cessare di applicare due pesi e due misure e deve punire Israele per tutti i crimini che ha commesso”, ha detto il premier qatarino Muhammad Al Thani, aprendo il summit. 

Ieri il presidente americano Donald Trump aveva commento l’attacco ai media: “Il Qatar è stato un nostro grande alleato, molti non lo sanno, quindi Israele e tutti gli altri devono stare attenti”.  Oggi poi a Gerusalemme Netanyahu davanti a Rubio ha smarcato l’alleato usa affermando apertamente che “colpire Hamas a Doha è stata una decisione autonoma”. Dopo il voto a favore dei due-Stati avvenuto pochi giorni fa a Palazzo di vetro Israele appare dunque sempre più isolato.

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Summit Doha, lo sceicco Saud bin Abdulrahman al-Thani dà il benvenuto al re Abdullah II di Giordania

Summit Doha, lo sceicco Saud bin Abdulrahman al-Thani dà il benvenuto al re Abdullah II di Giordania (afp)

L’incontro avviene allo Sheraton Hotel dove ci sono anche il presidente di Gibuti, Ismail Omar Guelleh e Mohamed al-Menfi, presidente del consiglio presidenziale libico. 

Il governo di Benjamin Netanyahu è guidato da una “mentalità avida e assetata di sangue che vuole trascinare la regione nel caos”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha Doha è arrivato con la moglie Emine, sottolineando la necessità di “consegnare Israele alla giustizia legale internazionale”. 

“Raggiungere l’autosufficienza e intensificare la cooperazione” tra i paesi arabi-islamici “esercitando pressione economica su Israele” è l’appello lanciato al mondo arabo e islamico dal leader turco Erdogan che ha aggiunto: “Non possiamo accettare lo sfollamento del popolo  palestinese, il loro genocidio o la loro spartizione”.

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Abu mazen a Doha per il summit, 14 09 2025

Abu mazen a Doha per il summit, 14 09 2025 (Afp)

Servirebbe peraltro una Nato araba da opporre: è la proposta in sintesi del premier iracheno Muhammad Sudani. “Un attacco nemico equivale a un’aggressione contro tutti noi”. “Un attacco a un fratello è un attacco a noi”, ha concordato il presidente libanese Joseph Aoun.

“Attacchi israeliani sono conseguenza dell’impunità di cui ha goduto Israele, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a ciò che sta accadendo ora a Gaza o a ciò che è accaduto a Beirut o in Yemen“, ha detto il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian facendo riferimento agli attacchi lanciati da Israele contro Hezbollah e Houthi.

Secondo il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen),  il governo di estrema destra israeliano non può essere un partner nel garantire la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente. L’aggressione contro il Qatar dimostra che Israele è andato oltre ogni logica politica e militare e ha oltrepassato ogni “linea rossa”, ha denunciato il presidente egiziano Abdel Fattah Sisi.

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