Nella terza giornata del campionato di serie A è già tempo di derby. Juventus e Inter si sfidano alle ore 18 in quella che da sempre non è una partita come le altre. Le due storiche rivali vivono un periodo decisamente differente con percorsi molto diversi dal punto di vista economico e gestionale. Da una parte i nerazzurri, che dopo anni di difficoltà sia sportive che finanziarie hanno ritrovato continuità sul campo e stanno riportando i conti in ordine presentandosi alla stagione 2025-2026 con una rosa rivalutata e più sostenibile. Dall’altra i bianconeri che hanno dovuto fare i conti con i vincoli imposti dall’Uefa e con una fase di ridimensionamento dopo stagioni caratterizzate da costi molto elevati.
Il valore complessivo delle due squadre, le strategie di mercato dell’ultima sessione estiva e gli stipendi dei giocatori offrono una fotografia chiara delle differenze tra i due club prima della sfida sul campo.
Il valore dei club secondo Football Benchmark
Secondo l’ultima analisi di Football Benchmark, basata sui bilanci 2022-23 e 2023-24, l’Inter ha superato la Juventus in termini di enterprise value. Il dato tiene conto di diversi parametri: profittabilità (rapporto stipendi-fatturato ed Ebit), popolarità (anche sui social media), potenziale sportivo (valore della rosa), gestione dei diritti televisivi ed eventuali stadi di proprietà.
L’Inter oggi è valutata 1.715 milioni di euro, mentre la Juventus si attesta a 1.651 milioni. Si tratta di un sorpasso significativo, se si considera che nel 2016 i bianconeri valevano due volte e mezzo l’Inter: un miliardo contro 400 milioni. L’anno successivo il divario si era ulteriormente ampliato, con un rapporto quasi di 3 a 1 (1,2 miliardi contro 400 milioni). Oggi, invece, il trend si è invertito.
I nerazzurri hanno registrato una crescita del 20% rispetto al 2024, mentre la Juventus ha perso il 3%. Andrea Sartori, CEO di Football Benchmark, ha spiegato che “un fattore determinante per l’Inter è stato l’aumento dei ricavi da stadio, cresciuti del 45% dal 2018-19, con il Meazza spesso esaurito e capace di registrare record di incassi e presenze”. Inoltre, il passaggio di proprietà da Suning a Oaktree ha favorito una ristrutturazione del debito e la riduzione degli oneri finanziari. Per la Juventus, invece, nonostante gli interventi di razionalizzazione in corso, la forbice rischia di ampliarsi ancora nel breve periodo.
Il valore delle rose
Guardando al valore complessivo delle rose, secondo Transfermarkt l’Inter parte in vantaggio. La squadra nerazzurra è valutata 707,8 milioni di euro, contro i 582,7 milioni della Juventus. Un dato che riflette non solo la rivalutazione dei giocatori in rosa, ma anche le strategie di investimento portate avanti dal club negli ultimi anni. L’Inter, negli anni, ha speso complessivamente 286,9 milioni di euro per costruire la squadra attuale, con un incremento di valore molto significativo. La Juventus, invece, ha sostenuto un costo di acquisto di 489,15 milioni di euro, con una rivalutazione minore rispetto ai rivali. La differenza supera i 200 milioni ed evidenzia un rendimento più elevato degli investimenti nerazzurri.
I nuovi acquisti di Inter e Juventus
Il mercato estivo 2025 ha visto strategie diverse da parte dei due club. La Juventus ha investito di più, arrivando a 137,3 milioni di euro in entrata. Questa cifra comprende anche i riscatti di giocatori arrivati nella stagione precedente, come Nico Gonzalez, Kalulu, Kelly e Di Gregorio. A questi si aggiungono i 40,6 milioni legati al riscatto di Lois Openda, che diventerà obbligatorio a condizioni accessibili. In uscita, i bianconeri hanno incassato complessivamente 84,5 milioni, più altri 14,4 milioni per il riscatto obbligatorio di Timothy Weah. Il saldo negativo finale è quindi di circa 52,8 milioni.
L’Inter ha speso meno: le operazioni in entrata si sono fermate a 92,7 milioni di euro, comprendendo anche eventuali riscatti della stagione precedente. Dalle cessioni, invece, sono arrivati 48 milioni. Il disavanzo interista si è quindi fermato a 44,7 milioni, inferiore a quello juventino. Alcune operazioni, come il riscatto di Akanji, restano subordinate a condizioni non semplici da raggiungere.
Il comportamento sul mercato riflette l’assetto finanziario e societario delle due squadre. La Juventus, con un nuovo direttore generale come Damien Comolli, ha puntato a rafforzarsi immediatamente, mentre l’Inter ha scelto una linea di maggiore equilibrio tra entrate e uscite.
Il monte ingaggi delle due squadre
Il tema degli stipendi rappresenta un altro elemento centrale del confronto. La gestione salariale ha inciso pesantemente sui bilanci di entrambe le società negli ultimi anni, ma con approcci diversi.
La Juventus ha storicamente mantenuto un monte ingaggi elevato, tanto da attirare l’attenzione dell’Uefa, che ha imposto al club una revisione dei costi. Questa situazione ha portato a un ridimensionamento progressivo, anche se il livello degli stipendi resta più alto rispetto a quello dell’Inter. Le cifre complessive non solo gravano sul bilancio, ma incidono anche sul rapporto stipendi-fatturato, uno dei parametri considerati da Football Benchmark per valutare l’enterprise value.
L’Inter, invece, ha ridotto progressivamente i costi legati agli ingaggi, allineandoli ai ricavi. La ristrutturazione finanziaria avviata con l’arrivo di Oaktree ha avuto un impatto anche su questo fronte, consentendo al club di riequilibrare i conti e presentarsi con una situazione più sostenibile. La crescita dei ricavi da stadio e dai diritti televisivi ha ulteriormente rafforzato la capacità di sostenere gli stipendi senza ricorrere a sacrifici eccessivi sul mercato.
I bilanci e la gestione societaria
Il confronto tra Inter e Juventus non può prescindere dalla situazione societaria. Entrambi i club hanno alle spalle anni di perdite importanti: dal 2020 al 2024 i bianconeri hanno accumulato passivi per 861 milioni di euro, mentre i nerazzurri hanno registrato 609 milioni di rosso. L’Inter però ha avviato prima un percorso di razionalizzazione dei costi, riducendo le perdite a 261 milioni nell’ultimo triennio, contro i 562 milioni della Juventus nello stesso periodo.
Il bilancio nerazzurro al 30 giugno 2025 dovrebbe chiudersi con un utile di circa 30 milioni di euro, un risultato storico per il club. A Torino, invece, il passivo sarà ancora consistente, seppur in calo rispetto ai 199 milioni dell’anno precedente. Il peso della gestione societaria sulla proprietà è evidente: Exor e la famiglia Elkann devono fare i conti con una fase complicata che sperano di superare con Comolli dopo il fallimento di Giuntoli, mentre Oaktree a Milano ha portato stabilità finanziaria.
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