Nasce in Puglia la “Consulta Regionale per le Attività Estrattive”. È quanto deliberato dalla Giunta pugliese su proposta dell’assessora all’Ambiente, Serena Triggiani, come previsto dalla legge regionale n.22/2019 in materia di attività estrattive.
La Consulta, nell’ambito della redistribuzione delle competenze in materia di attività estrattiva, svolge attività di osservazione, raccolta, monitoraggio e analisi di dati relativi al settore, nonché supporto per la redazione e aggiornamento, anche al fine di definire gli obiettivi e verificare lo stato di attuazione del Piano Regionale Attività Estrattive, strumento di indirizzo e pianificazione territoriale che disciplina le attività estrattive nel territorio regionale.
L’obiettivo è valorizzare i giacimenti di materiali di cava presenti in Puglia, assicurando la compatibilità con la salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici.
“Un importante organo consultivo – fa sapere l’assessora Triggiani – di supporto per l’esercizio delle funzioni, che sono competenza regionale come da normativa, di programmazione, pianificazione e aggiornamento della normativa e dei regolamenti in materia di attività estrattive.
Ringrazio sinceramente gli ordini professionali e le associazioni di categoria, così come quelle di protezione ambientale, che hanno messo a disposizione della Regione Puglia i loro esponenti qualificati. Il loro contributo sarà fondamentale ed è un segno tangibile di collaborazione e impegno verso un obiettivo comune: il supporto alle attività nelle fasi di aggiornamento e implementazione delle disposizioni normative e regolamentari relative alle attività di cava”.
“La Consulta contribuirà all’esercizio di una corretta gestione di un settore cruciale per la nostra regione, quello estrattivo, e in un’ottica sostenibile e responsabile per l’ambiente.
A tal proposito è fondamentale fornire il massimo sostegno alle imprese estrattive, accompagnandole in questo percorso con chiarezza e consapevolezza, ribandendo con forza – sottolinea Triggiani – l’importanza dei principi dello sviluppo sostenibile, che si fondano su un delicato equilibrio tra le dimensioni ambientale, sociale ed economica.
La Consulta regionale per le attività estrattive, presieduta dall’Assessore regionale all’Ambiente, è composta dal dirigente della struttura regionale competente, da cinque tecnici qualificati nella materia mineraria, designati dagli ordini professionali (economica, giuridica, urbanistico-ambientale e geologica), cinque esperti nelle medesime materie designati dalle associazioni di categoria e da un rappresentante delle associazioni di tutela ambientale.
Ha, inoltre, una specifica funzione di supporto consultivo alla Giunta regionale nell’elaborazione del Piano Regionale per le Attività estrattive (PRAE) nonché di monitoraggio degli indicatori di mercato e produzione di settore.
“Oggi – sottolinea l’assessora Triggiani – siamo chiamati a una decisione importante che riguarda l’aggiornamento del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE). Approvato nel 2010, questo strumento strategico ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse e nella pianificazione delle attività estrattive.
Tuttavia, l’evoluzione del quadro normativo e pianificatorio regionale ci impone di affrontare un’importante fase di revisione. Il rinnovo, l’aggiornamento e l’adeguamento del PRAE sono utili non solo per mantenere la sua efficacia, ma anche per garantire che le nostre pratiche siano allineate con i principi di sostenibilità e responsabilità sociale.
La chiave per un aggiornamento efficace del PRAE risiede nella collaborazione di istituzioni, operatori del settore, ambientalisti e comunità locali devono unirsi in un dialogo costruttivo. Solo attraverso il confronto e la condivisione delle idee potremo definire un equilibrio giusto tra esigenze economiche e tutela dell’ambiente.
Immaginiamo un PRAE in grado di promuovere pratiche estrattive che rispettino il nostro patrimonio naturale, minimizzando l’impatto ambientale e garantendo un uso responsabile delle risorse. Un piano che non solo regoli le attività, ma che contribuisca attivamente alla crescita sostenibile della nostra regione”.
Piano Particolareggiato dei bacini estrattivi
Sempre nel settore estrattivo la Giunta regionale ha altresì stanziato € 700.000,00 per supportare i comuni delegati nell’attività di redazione della proposta di Piano Particolareggiato dei bacini estrattivi individuati del Piano Regionale delle Attività Estrattive.
I Piani Particolareggiati risultano strumenti volti a regolamentare e razionalizzare l’attività estrattiva, nonché il recupero e la riqualificazione delle aree degradate, rispondendo alla necessità di un’opportuna programmazione che tenga conto delle criticità tipiche del settore nonché del contesto territoriale dei comprensori estrattivi.
“L’approvazione dei Piani Particolareggiati dei comprensori estrattivi si configura come un autentico strumento strategico – ribadisce l’assessora Triggiani -. Questi piani non sono semplicemente documenti di programmazione o disciplina dell’attività mineraria, ma rappresentano una vera e propria opportunità per la riqualificazione di territori e paesaggi che, a causa di pregressi sfruttamenti, versano in uno stato di degrado.
La sfida che ci troviamo di fronte oggi è quella di trasformare questi segni di degrado in spazi riconquistati. I Piani Particolareggiati sono la chiave per attuare questo ambizioso programma di recupero, per una pianificazione mirata e integrata, tenendo conto delle specificità ecologiche e paesaggistiche di ogni area.
Anche il recupero ambientale e paesaggistico dei bacini estrattivi è fondamentale: questi luoghi non possono essere ricordati solo come siti di sfruttamento, ma devono diventare esempi di come l’uomo possa interagire in modo rispettoso con la natura. I Piani Particolareggiati rappresentano, pertanto, un passo fondamentale verso un equilibrio tra sviluppo economico e responsabilità ecologica”.
Saranno 7 i comuni beneficiari della somma di 100.000,00 €, che la Regione destina a ciascun dei comprensori estrattivi per i quali è stata presentata manifestazione di interesse:
Comune di Apricena (Giacimento marmifero di Apricena -FG);
Comune di Bisceglie (Giacimento marmifero di Bisceglie -BAT);
Comune di Cursi (Giacimento di Pietra Leccese di Cursi-Melpignano – LE);
Comune di Cutrofiano (Giacimento della calcarenite e argilla di Cutrofiano – LE);
Comune di Gallipoli (Giacimento del Carparo di Gallipoli – LE)”;
Comune di Mottola (Giacimento della calcarenite di Mottola – TA);
Comune di Trani (Giacimento marmifero di Trani – BAT).
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ATTIVITÀ ESTRATTIVE IN PUGLIA: NASCE LA CONSULTA REGIONALE
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