È in arrivo il nuovo decreto legge sulla sicurezza sul lavoro che promette di rafforzare la prevenzione e la formazione e migliorare i controlli. Il testo, promosso dal ministero del lavoro guidato da Marina Calderone, è già al centro di un confronto con sindacati e imprese e dovrebbe essere ultimato entro il mese di settembre. Ecco quali sono le novità.
Quali sono le novità e cosa prevede il nuovo decreto
La bozza del provvedimento è pensata per sciogliere alcuni nodi della prevenzione: la formazione nei settori più a rischio, il rafforzamento delle tutele assicurative, il supporto alle piccole imprese, un fondo da 35 milioni l’anno per la cultura della sicurezza, il risarcimento anche al convivente, nuove regole per gli spazi confinati. L’obiettivo principale è lavorare sostanzialmente sulla consapevolezza dei rischi e formare nuove generazioni di lavoratori più preparati. Di seguito le principali proposte:
- formazione potenziata e tracciata. Sarà introdotto un badge elettronico che certificherà la formazione svolta in materia di sicurezza da ciascun lavoratore. Un sistema pensato per contrastare i corsi fittizi e tracciare l’effettivo aggiornamento formativo;
- controlli integrati e digitalizzati. Attraverso strumenti come il Fascicolo elettronico del lavoratore e la piattaforma digitale Siisl, verranno centralizzate informazioni su posizioni lavorative, adempimenti e percorsi di sicurezza;
- prevenzione sistemica. Il testo conterrà riferimenti espliciti a strumenti di prevenzione, con l’obiettivo di intervenire prima che si verifichino incidenti o infortuni;
- sicurezza nei percorsi scolastico-formativi. Sarà rafforzato l’obbligo formativo per gli studenti coinvolti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro;
- tutele contro molestie e violenza sul lavoro. Verranno integrate nel testo unico della sicurezza (D.Lgs. 81/2008) nuove norme per la tutela della salute anche da rischi psicosociali e discriminazioni
Supporto alle piccole imprese
Per supportare le micro, piccole e medie imprese, spesso in difficoltà nella gestione degli adempimenti, l’Inail – che è attualmente alla ricerca di nuovo personale – elaborerà modelli semplificati di gestione della sicurezza, in collaborazione con le parti sociali. Inoltre, l’Ente Uni metterà a disposizione in consultazione gratuita le principali norme tecniche sulla sicurezza sul lavoro: uno strumento per aziende, professionisti e tecnici, che oggi devono spesso pagarle.
Sicurezza sul lavoro, cosa devono fare le imprese
Come anticipato, una parte del decreto riguarda gli spazi confinati, silos, serbatoi, pozzi, cunicoli, spesso teatro di tragedie. Il testo introduce nuove misure nel Testo unico sicurezza (il decreto legislativo 81 del 2008), definendo per la prima volta obblighi e procedure. Le aziende quindi dovranno:
- identificare gli spazi confinati presenti;
- effettuare una valutazione dei rischi dedicata, da aggiornare almeno ogni 4 anni;
- predisporre specifiche procedure di lavoro e di emergenza;
- garantire la formazione e l’addestramento periodico dei lavoratori coinvolti;
- assicurare la presenza di un sorvegliante esterno durante le attività più a rischio;
- utilizzare adeguati strumenti per il controllo dell’atmosfera interna.
Per gli spazi più critici, ogni intervento dovrà essere preceduto da uno specifico documento di autorizzazione all’ingresso, con un check puntuale di condizioni e attrezzature.
Sorveglianza sanitaria e controlli smart working
È inoltre prevista la sorveglianza sanitaria anche per lavoratori autonomi e componenti di imprese familiari operanti in questi contesti. Il decreto stabilisce che il governo dovrà adottare un regolamento per la qualificazione delle imprese che operano negli spazi confinati, e introduce sanzioni specifiche, anche penali, in caso di violazioni.
Più controlli anche per chi lavora in smart working. Il datore di lavoro dovrà infatti garantire la sicurezza del dipendente. In che modo? Inviando almeno una volta all’anno un’informativa scritta, sia al lavoratore sia al rappresentante per la sicurezza, dove vengono spiegati i rischi legati a questa modalità di lavoro.
Semplificazioni nei ricorsi
Il decreto introduce pure una serie di semplificazioni sul piano procedurale. Tra le novità, per esempio, i ricorsi ai provvedimenti ispettivi verranno gestiti direttamente dall’Ispettorato territoriale del lavoro, evitando il passaggio al ministero. Snellita anche la trasmissione dei dati da parte degli organismi paritetici, riducendo gli oneri amministrativi per le imprese.
Sicurezza sul lavoro, quali sono gli obblighi dei lavoratori
La normativa in materia di sicurezza sul lavoro riguarda tutti i settori di attività, privati e pubblici e a tutti i lavoratori, subordinati e autonomi. Il datore di lavoro deve necessariamente valutare tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione previsto. Invece, ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro. In particolare devono:
- contribuire, insieme al datore di lavoro, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
- osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
- utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, i mezzi di trasporto, e dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
- segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le eventuali condizione di pericolo dei mezzi;
- partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
- sottoporsi ai controlli sanitari.
Violazioni sicurezza sul lavoro, cosa si rischia
Le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza possono essere punite con sanzioni amministrative o penali, anche in assenza di incidenti. Più severe anche le conseguenze per chi lavora in nero: in caso di mancata comunicazione dell’assunzione, le sanzioni possono arrivare fino a 46.800 euro per singolo lavoratore. È prevista la sospensione dell’attività in presenza di irregolarità gravi o quando almeno il 10% del personale risulta non regolarmente assunto.
Stretta anche sulla somministrazione di lavoro: per chi utilizza manodopera da soggetti non autorizzati scatta l’arresto o ammende fino a 60 euro al giorno per ogni lavoratore irregolare. In caso di somministrazione fraudolenta, le sanzioni salgono a 100 euro al giorno per lavoratore, con tetto minimo di 5 mila euro.
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