Il settore delle macchine utensili italiane ha vissuto nel 2025 un periodo di cambiamento significativo. Dopo un 2024 difficile, caratterizzato da cali marcati della domanda interna, i primi mesi del 2025 hanno mostrato segnali di recupero, grazie anche agli incentivi pubblici e al ritorno di fiducia delle imprese manifatturiere. Tra nuove misure di sostegno, mercato dell’usato in fermento e innovazioni tecnologiche, le aziende si sono trovate davanti a un bivio: investire subito o attendere ulteriori sviluppi normativi e fiscali.
Incentivi e agevolazioni per l’acquisto
La Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato la Nuova Sabatini, con 1,7 miliardi di euro destinati al triennio 2025-2027. Le imprese che hanno investito in beni strumentali hanno potuto accedere a finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, misura che ha interessato da vicino anche le macchine utensili di nuova generazione.
Parallelamente è proseguito il piano Transizione 5.0, evoluzione del noto “Industria 4.0”, con aliquote di credito d’imposta più semplici e cumulative rispetto ad altri incentivi. Tuttavia, è stato introdotto un tetto di spesa per i beni materiali e cancellato il credito per i software, scelta che ha suscitato dibattito nel settore. Per i costruttori e utilizzatori italiani, la vera sfida ha riguardato la proroga oltre il 2025: senza certezze normative, molte imprese hanno preferito rimandare ordini, rallentando la ripresa.
A livello territoriale, sono rimasti attivi bandi regionali e fondi europei dedicati agli investimenti sostenibili, in particolare nelle regioni del Sud, dove le imprese hanno potuto ottenere contributi fino al 75% per l’adozione di tecnologie “green” e innovative.
Mercato dell’usato: domanda in crescita
Accanto al nuovo, il comparto delle macchine utensili usate è stato in piena trasformazione. L’aumento dei prezzi dei macchinari appena usciti di fabbrica, unito ai tempi di consegna sempre più lunghi, ha spinto molte aziende a guardare con interesse al mercato secondario. Secondo analisi di settore, la domanda di macchinari industriali usati è cresciuta di oltre il 20% nel 2025, sostenendo i prezzi e alimentando la nascita di piattaforme online dedicate.
Presse piegatrici
Tra le macchine più richieste sul mercato dell’usato sono emerse le presse piegatrici, fondamentali per la lavorazione della lamiera. Si è trattato di macchinari robusti e durevoli, per i quali l’acquisto di un modello ricondizionato ha rappresentato un risparmio consistente senza sacrificare affidabilità e produttività.
Punzonatrici per lamiera
Molto vivace anche il mercato delle punzonatrici, utilizzate nelle lavorazioni di foratura e deformazione delle lamiere. Le imprese che hanno cercato occasioni di punzonatrici usate in pronta consegna hanno trovato nel 2025 un’offerta più diversificata, anche grazie alla disponibilità di modelli automatizzati e connessi, capaci di integrarsi facilmente nei reparti produttivi moderni.
Sistemi di taglio laser
Un altro segmento in rapida espansione è stato quello del taglio laser, tecnologia chiave per precisione e velocità di lavorazione. Le aziende che non hanno potuto permettersi un nuovo impianto di ultima generazione si sono orientate verso macchine usate con poche ore di lavoro, capaci di garantire prestazioni elevate a costi più contenuti.
Centri di lavoro e torni CNC
Non sono mancati poi i centri di lavoro CNC e i torni automatici, macchinari estremamente versatili che hanno rappresentato una delle principali voci del mercato second-hand. In questo caso, la possibilità di aggiornare i controlli numerici e i software ha reso l’acquisto di macchine usate un investimento ancora più interessante.
Dati economici e andamento del settore
Secondo le stime UCIMU, dopo il crollo del 2024 – con consumi interni in calo del 36% e consegne domestiche quasi dimezzate – il 2025 ha registrato un leggero recupero. La produzione si è attestata a circa 6,5 miliardi di euro (+2,6% sul 2024), con consegne interne in crescita del 5,9% e un consumo domestico risalito a quota 3,9 miliardi (+5,5%). L’export, che aveva retto meglio alla crisi, è rimasto stabile con un nuovo record vicino ai 4,3 miliardi di euro.
I primi due trimestri dell’anno hanno confermato la tendenza: gli ordini sul mercato interno sono cresciuti oltre il 70% rispetto al 2024, mentre quelli esteri hanno segnato un lieve calo, segno che la ripresa è stata trainata soprattutto dalla domanda nazionale e dagli incentivi legati al piano Transizione 5.0.
Innovazione e sicurezza
Oltre alla dinamica economica, il settore è stato attraversato da un forte impulso tecnologico. Le macchine utensili di nuova generazione, comprese punzonatrici e piegatrici, sono risultate sempre più interconnesse e dotate di sistemi basati su IoT e intelligenza artificiale, in linea con le esigenze delle fabbriche digitali.
Sul fronte normativo, l’INAIL ha pubblicato nel 2025 nuove schede tecniche sulle principali non conformità riscontrate nelle macchine utensili, inserite anche nelle norme armonizzate a livello europeo. Un passo importante per rafforzare la sicurezza e garantire maggiore uniformità nelle verifiche.
Per concludere, il 2025 è stato un anno di rilancio cauto per le macchine utensili in Italia. Tra incentivi pubblici, nuove regole e innovazioni tecnologiche, le imprese hanno avuto a disposizione strumenti concreti per rinnovare i propri reparti produttivi. Allo stesso tempo, il mercato dell’usato, con punzonatrici, presse piegatrici e sistemi di taglio laser in prima fila, ha rappresentato una risposta immediata alle esigenze di chi ha cercato efficienza e risparmio. In questo equilibrio tra nuovo e ricondizionato si è giocata la vera partita del settore negli ultimi mesi.
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