Nelle scorse settimane la Presidenza del Consiglio ha emanato il decreto di istituzione, su proposta del Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo. La sede della Sna nell’Isola sarà ospitata dalla Scuola Superiore di Catania
Con un decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, è stato istituito il Polo formativo territoriale siciliano della Scuola Nazionale di Amministrazione (SNA), che avrà sede nella Scuola Superiore dell’Università di Catania.
Il percorso che porta a questo risultato ha preso il via dal decreto legislativo 178/2009, che già prevedeva la possibilità di creare ‘Poli’ per diffondere sul territorio la formazione di alto profilo destinata al personale della Pubblica amministrazione, superando la concentrazione tradizionale nelle sedi di Roma e Caserta. Negli ultimi anni il tema è stato rilanciato da vari provvedimenti, tra cui i decreti-legge del 2022 legati al PNRR, e da un accordo siglato nell’aprile 2023 tra il Ministro, la SNA e la Conferenza delle Regioni, che ha fissato l’obiettivo di rafforzare la formazione pubblica con nuove strutture decentrate.
L’istituzione di Poli formativi territoriali distribuiti sul territorio rappresenta pertanto una svolta strategica nell’evoluzione della formazione dei pubblici dipendenti nel nostro Paese: una rete capillare pensata per rispondere alle esigenze formative locali, valorizzare le eccellenze territoriali e favorire un dialogo costante tra istituzioni centrali, università e PA regionali. La scelta di attivare progressivamente sedi a Genova, L’Aquila, Perugia, Bari, Reggio Calabria, Parma e Milano conferma un paradigma solido: ogni polo è costruito attorno a una vocazione specifica, coerente con le priorità locali, il tessuto economico e le sfide future. Questo modello facilita la coesione nazionale delle competenze pubbliche e favorisce una PA più reattiva, innovativa e radicata nei territori.
È in questo contesto che la Regione Siciliana ha manifestato il proprio interesse, attraverso una nota dell’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale inviata nel giugno 2025. La documentazione, trasmessa alla SNA e poi acquisita dalla Presidenza del Consiglio, è stata ritenuta conforme ai criteri stabiliti e idonea a garantire la possibilità di avviare fin da subito attività formative.
Il parere favorevole della SNA, formalizzato nel luglio 2025, ha spianato quindi la strada al decreto firmato agli inizi d’agosto. Con esso viene istituito ufficialmente il Polo formativo territoriale siciliano.
Il provvedimento prevede la successiva stipula di un protocollo d’intesa tra SNA, Dipartimento della Funzione Pubblica, Regione Siciliana, Università e Scuola Superiore di Catania, oltre a eventuali altri partner pubblici e privati. Tale protocollo definirà ruoli e responsabilità e garantirà, in particolare, la gratuità della partecipazione alle attività formative per il personale degli enti locali e delle autonomie territoriali siciliane, rafforzando competenze e innovazione al servizio del territorio.
Il programma annuale delle attività sarà elaborato da un comitato di coordinamento con rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte e approvato dal Comitato di gestione della SNA, in coerenza con gli obiettivi strategici nazionali sulla formazione del personale pubblico e con le indicazioni metodologiche del Dipartimento della Funzione Pubblica. Il Polo siciliano, infine, sarà interconnesso con la sede centrale della SNA, assicurando un’integrazione piena nelle reti formative nazionali e la possibilità di valorizzare sinergie con altre iniziative.
La nascita del Polo in Sicilia rappresenta dunque non solo un traguardo amministrativo, ma anche un’opportunità strategica per l’isola: investire sulle competenze significa rendere più efficiente la pubblica amministrazione, rafforzare il legame con il territorio e contribuire a un processo di crescita e innovazione che il Paese nel suo complesso non può più rimandare.
Villa San Saverio, sede della Scuola Superiore di Catania
Specificità regionali dei poli già attivi
- Liguria – Genova: il polo offre formazione focalizzata sulla gestione dei fondi strutturali e la valutazione dell’impatto territoriale dei progetti. La sua sede è presso l’ex Albergo dei Poveri, oggi parte dell’Università di Genova.
- Abruzzo – L’Aquila: strutturato in risposta al disastro sismico del 2009, il polo è centrato su prevenzione e gestione delle emergenze e sulla ricostruzione territoriale. La scelta è coerente con il progetto di rilancio post sisma ed è supportata da risorse specifiche del PNRR.
- Umbria – Perugia: il polo formativo umbro si focalizza su sostenibilità ambientale, sviluppo territoriale, turismo e attrattività, temi chiave per una regione che ha nel patrimonio culturale e paesaggistico una leva strategica di crescita.
- Puglia – Bari: con sede nell’ex Kursaal Santalucia e spazi alla Fiera del Levante e Ipres, il polo punta all’internazionalizzazione e al ruolo delle Regioni in Europa: un centro specialistico per la cooperazione transfrontaliera e la partecipazione in progetti europei.
- Piemonte – Santena (Torino): dedicato all’intelligenza artificiale, risponde alle potenzialità dell’ecosistema tecnologico piemontese, favorendo lo sviluppo di competenze digitali nelle Pubbliche Amministrazioni.
- Lombardia – Milano: con orientamento sulla sanità, riflette il ruolo chiave della regione nella gestione delle reti ospedaliere e dei servizi sanitari avanzati.
- Calabria – Reggio Calabria: specializzato in immigrazione, rappresenta un intervento strategico in area sensibile per l’accoglienza, l’inclusione e le dinamiche migratorie del Sud Italia.
In altre parole, la rete dei Poli formativi territoriali della SNA intende configurarsi come il presidio formativo del futuro, capace di rendere la PA più competente, innovativa e integrata, valorizzando l’identità e le potenzialità di ogni regione.
Il futuro polo SNA a Catania
A Catania nascerà il nuovo polo della SNA in Sicilia, grazie all’intervento della Regione Siciliana, che ha approvato la manifestazione d’interesse dell’Università di Catania, sostenendo così la nascita di un polo formativo nell’Isola, che prevede l’utilizzo del complesso di Villa San Saverio, sede attuale della Ssc, quale location destinata alle attività formative.
Le specificità del polo siciliano dovrebbero essere le seguenti:
- Sostenibilità (ambientale, economica, sociale): il crescente ruolo della Sicilia nelle politiche verdi, nella tutela ambientale e nelle economie locali richiede competenze avanzate per i dirigenti pubblici.
- Gestione delle emergenze: la posizione geografica dell’isola, tra fenomeni climatico-naturalistici e flussi migratori, rende essenziale una formazione mirata alla gestione tempestiva delle crisi, dalla salute pubblica alla sicurezza civile.
- Cambiamento climatico e resilienza territoriale: la Sicilia, per la sua vulnerabilità ambientale (erosioni, incendi, desertificazione), necessita di politiche integrate e funzionari preparati.
- Ricerca e cooperazione pubblico-privato: il polo potrà favorire la realizzazione di progetti di ricerca scientifica condivisi con Regione e Università, stimolando l’innovazione e il raccordo tra accademia, imprese e PA.
- Centralità territoriale: collocato a Catania, il polo funge da hub strategico per tutto il mezzogiorno, rafforzando la presenza dello Stato e la formazione di classe dirigente locale, contribuendo a creare una rete stabile di esperienze e progetti.
Il polo di Catania attende di entrare a regime, pronto a consolidare la Sicilia come luogo di formazione avanzata e di spinta al cambiamento.
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