La cooperazione territoriale europea, conosciuta come Interreg, è da oltre trent’anni uno degli strumenti più incisivi della politica di coesione dell’UE. Con un budget che sfiora i 10 miliardi di euro per il periodo 2021–2027, Interreg trasforma i confini da barriere a spazi di opportunità, sostenendo progetti comuni su innovazione, sostenibilità e sviluppo.
Per gli enti pubblici italiani — comuni, province, regioni e agenzie — questi programmi sono una risorsa strategica: offrono finanziamenti, rafforzano le capacità istituzionali e consentono di costruire reti internazionali stabili. Partecipare significa non solo ricevere fondi, ma crescere in competenze, migliorare i servizi e affrontare sfide globali con strumenti condivisi.
Un elemento molto rilevante è che gli enti pubblici italiani che partecipano ai programmi Interreg beneficiano di una copertura totale delle spese ammissibili, garantita dall’Unione Europea tramite il FESR (circa 80%) e dallo Stato italiano attraverso il Fondo di Rotazione (circa 20%). Questo meccanismo assicura il finanziamento integrale dei progetti senza oneri a carico delle amministrazioni, permettendo anche ai comuni più piccoli di partecipare senza gravare sui propri bilanci.
Come Ideapubblica srl, siamo impegnati quotidianamente a supportare numerosi comuni e amministrazioni locali in questi percorsi. Grazie alla nostra esperienza nella progettazione europea, aiutiamo gli enti a cogliere appieno le opportunità di Interreg, contribuendo a portare più innovazione, sostenibilità e sviluppo nei territori.
Innovazione e sostenibilità: il cuore di Interreg
I programmi Interreg sostengono le priorità europee: ricerca, transizione digitale, economia circolare, lotta al cambiamento climatico, tutela culturale e naturale. Per gli enti locali, sono veri laboratori di sperimentazione: permettono di testare soluzioni nuove, scambiare buone pratiche e replicare modelli già collaudati in altri territori.
Dall’Adriatico alle Alpi: esperienze concrete
Il Programma Interreg IPA ADRION 2021–2027 (Adriatic-Ionian), con circa 160 milioni di euro, coinvolge dieci Paesi e oltre 70 milioni di abitanti. Nella seconda call del 2025, a fronte di 21,8 milioni disponibili, sono arrivate richieste per oltre 295 milioni: segno dell’enorme interesse di comuni, regioni e università verso progetti legati a innovazione, mobilità sostenibile e resilienza ambientale.
Il Programma Interreg VI-A Italia–Croazia (budget 222,7 milioni di euro) riguarda 25 province italiane e 8 contee croate. Punta su blue economy, tutela ambientale e turismo sostenibile. La novità del settennato è l’introduzione dei piccoli progetti, che permettono anche ai comuni minori e alle associazioni locali di accedere ai fondi, avvicinando la cooperazione ai cittadini.
Nel Mediterraneo opera anche il Programma Interreg VI-A Grecia–Italia, con circa 106 milioni di euro, che sostiene digitalizzazione, efficienza energetica e valorizzazione del patrimonio culturale. Ha finanziato progetti di cooperazione tra porti e iniziative per il turismo culturale, trasformando legami storici in opportunità di sviluppo.
A rafforzare i rapporti con i Balcani è il Programma Interreg IPA South Adriatic – Italia–Albania–Montenegro (circa 92 milioni di euro). Oltre a promuovere innovazione e turismo sostenibile, rappresenta un ponte politico ed economico, contribuendo al percorso di integrazione europea della regione.
Sul versante alpino, il Programma Interreg VI-A Italia–Svizzera dispone di oltre 317 milioni di euro. Gli enti pubblici di entrambi i Paesi cooperano su temi concreti come pendolarismo transfrontaliero, qualità dell’aria e prevenzione dei rischi naturali. È un esempio di come Interreg aiuti a gestire sfide quotidiane in territori fortemente interconnessi.
Analogamente, il Programma Interreg VI-A Italia–Slovenia (budget 91 milioni di euro) si concentra su biodiversità, economia circolare e turismo sostenibile. Friuli Venezia Giulia, Veneto e Litorale sloveno collaborano per valorizzare il patrimonio naturale e culturale, legando tutela ambientale e sviluppo economico.
Sul versante occidentale, il Programma Interreg VI-A Francia–Italia ALCOTRA (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera) dispone di circa 182 milioni di euro. Le sue priorità sono adattamento climatico, prevenzione dei rischi, turismo verde e inclusione sociale. Per le aree alpine, spesso segnate da spopolamento, ALCOTRA offre strumenti concreti per migliorare la qualità della vita e rafforzare i servizi di prossimità.
Interreg oltre i confini nazionali
Accanto ai programmi di frontiera, l’Italia partecipa a numerosi programmi transnazionali e interregionali. Tra questi, Interreg Europe, con 394,5 milioni di euro, facilita lo scambio di buone pratiche tra tutte le regioni UE: per un comune italiano significa accedere a esperienze già testate altrove e adattarle al proprio territorio.
L’Italia partecipa inoltre a programmi più ampi come Interreg Central Europe (224 milioni di euro), che coinvolge nove Paesi del centro Europa, e Interreg Euro-MED (294 milioni di euro), focalizzato sulla sostenibilità del Mediterraneo. A livello marittimo va citato anche Interreg NEXT MED, che con 253 milioni di euro unisce Paesi UE e partner del Mediterraneo meridionale.
Questa pluralità di strumenti mostra che Interreg non è una politica settoriale, ma una vera rete europea che copre tutte le aree del continente e favorisce la cooperazione anche con i Paesi vicini.
Un’opportunità per i comuni e le amministrazioni pubbliche
Per i comuni e le amministrazioni italiane, Interreg significa molto più di un semplice finanziamento. Partecipare a un progetto europeo consente di rafforzare la capacità di pianificazione, formare personale, creare alleanze durature e introdurre innovazioni nella gestione dei servizi.
Gli effetti sono concreti: strategie di adattamento climatico condivise, digitalizzazione dei servizi pubblici, valorizzazione del patrimonio culturale, reti di trasporto sostenibili e nuove opportunità di lavoro nei settori innovativi.
Come esperti di progettazione europea, in Ideapubblica srl supportiamo le amministrazioni non solo nell’accesso ai bandi, ma anche nella costruzione di progetti di qualità, capaci di lasciare un impatto duraturo sul territorio.
Conclusione
In un’epoca segnata da sfide ecologiche, digitali e demografiche, i programmi Interreg rappresentano una leva strategica per gli enti pubblici italiani. Non si tratta solo di fondi, ma di un investimento nella capacità di governare meglio i territori attraverso la cooperazione.
Dall’Adriatico alle Alpi, dal Mediterraneo ai Balcani, le esperienze dimostrano che i confini non dividono ma uniscono. Interreg aiuta i territori a diventare più verdi, intelligenti e coesi, rafforzando l’Europa partendo dalle comunità locali.
Articolo realizzato da Ideapubblica srl, a cura del team di esperti in progettazione europea e innovazione per gli enti pubblici.
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