Anche quest’anno la presentazione della dichiarazione dei redditi è l’occasione per i contribuenti per riuscire a beneficiare delle detrazioni e dei bonus legati all’Irpef: il rimborso erogato dall’Agenzia delle Entrate è, in un certo senso, l’occasione per chiudere definitivamente i conti con il Fisco, vedendosi rimborsare quanto pagato in eccesso nel corso dello scorso anno. Ma non tutti possono sperare di ricevere il rimborso Irpef in tempi rapidi: presentare il Modello Redditi Pf può allungare i tempi per ottenere la restituzione delle imposte versate in più.
Generalmente per i contribuenti che utilizzano il Modello 730 i rimborsi arrivano nell’arco di due mesi, con tempistiche differenti a seconda se si sia un lavoratore dipendente o un pensionato. La situazione cambia un po’ per quanti sono obbligati ad utilizzare il Modello redditi Pf: in alcuni casi è necessario aspettare quasi un anno per vedersi riconosciuto quanto spetta.
Non solo: per evitare di cadere in spiacevoli errori, è necessario prestare la massima attenzione nella compilazione del quadro Rx, il quale, almeno per questi contribuenti, assume un ruolo molto importante.
Chi deve presentare il Modello redditi PF
I titolari di partita Iva sono tenuti a utilizzare il Modello Redditi Pf. Questo strumento è utilizzato anche dai lavoratori dipendenti e dai contribuenti che, per una serie di motivi, non hanno potuto o voluto utilizzare il classico Modello 730.
La scelta di avvalersi di questo strumento per presentare la dichiarazione dei redditi, da un lato, permette di sfruttare una scadenza più lunga (il 31 ottobre contro il 30 settembre previsto per il 730), dall’altro consente di comunicare all’Agenzia delle Entrate i redditi che non sarebbe stato possibile dichiarare altrimenti.
Scegliere di utilizzare un altro modello, però, significa adeguarsi anche a delle regole diverse per l’erogazione del rimborso Irpef. Se, infatti, grazie al 730 è possibile beneficiare di tempistiche rapide e dell’accredito diretto in busta paga o nella pensione, con il Modello Redditi Pf, prima di tutto, è necessario chiederlo mentre lo si compila.
Come chiedere il rimborso Irpef
Spetta al contribuente, infatti, indicare in modo chiaro in quale modo ha intenzione di utilizzare i crediti che scaturiscono da eventuali eccedenze di versamento. È, infatti, necessario compilare il quadro Rx del Modello Redditi Pf.
Nello specifico è necessario compilare la Sezione I, nella quale il contribuente dovrà indicare:
- se ha intenzione di ottenere le somme che spettano a titolo di rimborso Irpef;
- se ha intenzione di utilizzarle in compensazione per pagare altri tributi;
- se vuole riportare il credito nella dichiarazione dei redditi che presenterà nel corso dell’anno successivo.
Il rimborso Irpef può essere richiesto solo e soltanto se non ha un importo superiore a 12 euro. Nel caso in cui si dovesse scendere al di sotto di questa soglia, l’Agenzia delle Entrate non effettua il pagamento.
Quando arriva il rimborso
A questo punto si rende necessario porsi una domanda: quando arriva il rimborso Irpef nel caso in cui si dovesse presentare il Modello Redditi Pf? Purtroppo i tempi diventano molto più lunghi e il contribuente potrebbe arrivare ad aspettare anche un anno.
Stando a quanto ha comunicato in passato l’Agenzia delle Entrate, il tempo medio che passa dalla presentazione della dichiarazione dei redditi al pagamento del rimborso Irpef è, mediamente, 7 mesi.
Quello che ci teniamo a precisare è che stiamo parlando di una media, non di una tempistica standard.
Spesso e volentieri i contribuenti si lamentano di notevoli ritardi, che in alcune occasioni sono arrivati a superare il termine entro il quale deve essere presentata la dichiarazione dei redditi l’anno successivo (quindi il rimborso è arrivato un anno dopo).
Dove trovare il dettaglio dei rimborsi
Per quanti presentano il Modello Redditi Pf non esistono delle tempistiche ufficiali o dei parametri da prendere come riferimento per la ricezione del rimborso Irpef. Generalmente arriva dopo che l’Agenzia delle Entrate ha effettuato una serie di controlli specifici.
Quanti avessero la necessità di conoscere lo stato di lavorazione della propria richiesta, possono consultare il proprio cassetto fiscale, che può essere consultato nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile accedere con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie o Cns).
I diretti interessati, in alternativa, hanno la possibilità di chiedere informazioni al servizio di assistenza dell’Agenzia delle Entrate. Con una semplice telefonata (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00, con la sola esclusione delle festività nazionale) è possibile ottenere dei chiarimenti chiamando i seguenti numeri:
- 800.909696 da rete fissa (numero verde);
- 06.97617689 dal cellulare (il costo varia a seconda del piano tariffario applicato dal proprio gestore);
- 0039.0645470468 dall’estero (il servizio è in lingua italiana, con costo a carico del chiamante sulla base delle tariffe applicate dal proprio gestore).
In alternativa è possibile rivolgersi ad un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Ottenere il rimborso Irpef più velocemente
Una delle strade per riuscire a ottenere il rimborso Irpef più in fretta è la comunicazione del proprio Iban all’Agenzia delle Entrate. Il suggerimento viene fornito direttamente dalla stessa AdE nelle istruzioni che ha fornito per la compilazione del Modello Redditi Pf 2025.
La procedura per comunicare le proprie coordinate bancarie è molto semplice: è possibile effettuare l’operazione direttamente dal portale istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile compilare l’apposita modulistica, che può essere inviata tramite posta elettronica certificata o consegnata di persona presso gli uffici territoriali.
La strada prioritaria per pagare il rimborso Irpef è il bonifico bancario sul conto corrente indicato dal contribuente.
Nel caso in cui non dovesse essere comunicato, il beneficiario riceve un assegno vidimato emesso da Poste Italiane S.p.A. tramite raccomandata. Entro 60 giorni dalla sua emissione è possibile versarlo su un conto corrente o presentarlo per l’incasso in contanti presso un qualsiasi ufficio postale.
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