Roma – Mercosur, la risposta Ue per accrescere l’influenza globale. Ma Cina e Russia costruiscono nuovo asse mondiale. INFOGRAFICA
All’indomani della presentazione da parte della Commissione europea al Consiglio Ue delle proposte per la firma e la conclusione dell’Accordo di partenariato UE-Mercosur è il momento di trarre le considerazioni per associazioni, istituzioni e cittadini. Un accordo per il quale esulta la Commissione Ue -annunciando grandi opportunità per le imprese ed un aumento significativo dell’export- ma che lascia ancora alcuni dubbi ai Governi e molte perplessità alle imprese del settore primario.
MERCOSUR, LOLLOBRIGIDA: FONDO DI 6 MLD PER TUTELARE COMPARTI, RECIPROCITA’ E CLAUSOLE SALVAGUARDIA
Soddisfatto dell’accordo il ministro Masaf Francesco Lollobrigida, pur con qualche riserva sul futuro, che però vede il comparto agricolo tutelato sul fronte reciprocità e clausole di salvaguardia.
“Non abbiamo cambiato linea. Abbiamo sempre detto che l’accordo può rappresentare un’opportunità per settori come l’industria, il vino e i formaggi, ma che rischia di penalizzare altri comparti, dal riso alle carni rosse. È passata la nostra proposta di un fondo che assicurasse i comparti rispetto a sbilanciamenti e penalizzazioni con più di 6 miliardi nel quadro finanziario pluriennale” sottolinea il ministro a La Stampa. “Fin dall’inizio abbiamo lavorato per convincere l’Unione europea a introdurre condizioni di reciprocità e clausole di salvaguardia.”
“Con Coltivaitalia abbiamo già messo in campo misure per i comparti più fragili. Il riso è abbastanza protetto, mentre sulle carni rosse interverremo con 300 milioni di euro, più altrettante risorse dal Fondo per la sovranità alimentare. È un segnale chiaro: il governo non lascia indietro nessuno” evidenzia Lollobrigida.
MERCOSUR, LA RISPOSTA EUROPEA PER ACCRESCERE L’INFLUENZA GLOBALE DELL’UE
L’accordo Ue-Mercosur si inserisce in un momento di forti tensioni geopolitiche -Russia, Ucraina, Medioriente- ed economiche, con la partita dei dazi Usa ancora non del tutto chiusa. Sullo sfondo l’emergere dei paesi Asean e dei Brics nello scacchiere internazionale ed il recente incontro tra i presidenti di Cina, Russia, Nord Corea e India (Xi, Putin, Kim e Modi) nell’ottica di rafforzare i legami economici, sociali e militari in chiave anti occidentale. Con l’Africa terra di conquista per Cina e Russia.
Il Mercosur oggi vuole rappresentare una risposta europea -politica, ancor prima che economica- al nascere di nuove strategie che potrebbero far perdere predominanza al continente europeo, come sottolineato dalla stessa Alta rappresentante Ue Kaja Kallas nel corso della conferenza stampa sull’accordo Mercosur: “Si tratta di un patto commerciale strategico per l’influenza globale dell’Europa”.
“Rafforziamo il partenariato globale europeo per promuovere resilienza, difendere valori comuni e rispettare l’ordine internazionale basato sulle regole. Questi accordi vanno al di là del commercio, sono un esempio dell’impegno fondamentale dell’Ue per costruire alleanze che proteggano entrambe le parti” ha sottolineato Kallas.
MERCOSUR, CRESCE INFLUENZA CINA: +55% COMMERCIO DAL 2019 AL 2024. EXPORT RADDOPPIATO
L’accordo Ue-Mercosur se da una parte intende rafforzare il legame tra Europa e America in chiave economico-politica, dall’altro cerca di far perdere posizioni alla Cina, la quale negli ultimi anni ha accresciuto la sua sfera d’influenza.
Un fattore chiave è infatti il crescente commercio della Cina con il blocco Mercosur, che è aumentato del 55% dal 2019 al 2024, rispetto a un aumento del 32% del commercio dell’Ue con la regione.
Un balzo in avanti notevole per il Dragone se si pensa che dieci anni fa il commercio totale con il Mercosur era lo stesso sia per l’Ue che per la Cina. Così mentre le esportazioni dell’Europa verso i paesi del Mercosur facevano registrare un aumento del 25% dal 2019, nello stesso tempo le esportazioni cinesi sono quasi raddoppiate. Differenze che invece si annullano se si considera il solo import, con Cina e Ue che hanno aumentato le loro importazioni dal Mercosur della stessa percentuale dal 2019.
CINA, NEL 2025 AUMENTA EXPORT GLOBALE DA AFRICA AD ASIA FINO ALL’EUROPA
Ma l’influenza della Cina nel panorama internazionale non riguarda solo il continente americano. Nel primo semestre dell’anno il PIL del colosso asiatico cresce del 5,3%, superando i 9mila miliardi di dollari, trainato da un export in doppia cifra verso l’Africa (+21,4%), i paesi Asean (associazione dei paesi del Sud-Est asiatico +23%) e l’India (+14%). Crescono anche le esportazioni verso l’UE aumentate del 6,9% (+16,3 miliardi di dollari). Cresce dunque l’economia cinese, spinta dai consumi interni e trainata dalle esportazioni soprattutto di terre rare (+60%), acciaio, circuiti e automobili.
CINA, PAESI ASEAN IL PIU’ GRANDE PARTNER COMMERCIALE DEL DRAGONE
Negli ultimi anni le economie in via di sviluppo hanno superato le economie avanzate, rappresentando più della metà delle importazioni ed esportazioni cinesi, frutto dei legami sempre più stretti con i paesi ASEAN e America Latina.
Nel 2024 l’ASEAN ha superato l’Europa, diventando il più grande partner commerciale della Cina.
L’ASEAN ha registrato un sostanziale aumento delle sue importazioni dalla Cina. Nel 2024 il 25% di tutte le importazioni dell’ASEAN è stato fornito dalla Cina, rispetto al 20% del 2017.
DALLA CINA ALLA RUSSIA FINO ALL’INDIA. I PAESI BRICS ALLA CONQUISTA DELLA SOVRANITA’ ALIMENTARE
Nel 2024, la produzione totale di cereali della Cina ha raggiunto un massimo storico di 706,5 milioni di tonnellate, l’1,6% in più rispetto a 695,41 milioni di tonnellate nel 2023. E l’obiettivo del Governo è continuare a crescere sfruttando l’innovazione e le nuove tecnologie, dal 5G fino ai Big Data, oltre alle grandi industrie. Il tutto attraverso una rivitalizzazione delle aree rurali basata sull’agricoltura, come annunciato dal Governo a febbraio di quest’anno all’interno del “Documento centrale n. 1”.
Sarà importante ricordare che, escluso il continente europeo, i tre maggiori produttori di grano (Cina, Russia, India), che puntano sulla sovranità e autosufficienza alimentare e che a dispetto delle criticità registrate negli ultimi anni hanno registrato numeri record nel settore agroalimentare, fanno parte dei BRICS, ossia del blocco delle economie mondiali “emergenti” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Con le recenti aggiunte di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran, Indonesia) in ottica anti occidentale. Ed il ruolo dei BRICS rischia di divenire sempre più centrale in campo agroalimentare e geopolitico.
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