Dal nostro arrivo in Italia, abbiamo rafforzato la nostra presenza nel Paese attraverso investimenti significativi, contribuendo direttamente e indirettamente alla crescita economica, all’occupazione e allo sviluppo del tessuto produttivo nazionale.
Investimenti a beneficio del Paese
A fine 2024, i nostri investimenti complessivi in Italia dal 2010 hanno superato i 25 miliardi di euro, offrendo un contributo tangibile allo sviluppo economico e infrastrutturale del Paese. Solo nel 2024, abbiamo investito oltre 4 miliardi di euro. Questo include sia le spese in conto capitale (come le infrastrutture che costruiamo, i centri logistici, gli uffici corporate e l’infrastruttura cloud), sia le spese operative (come gli stipendi che paghiamo ai nostri dipendenti in Italia).
Dal 2010, secondo le stime di Keystone, gli investimenti di Amazon hanno generato un contributo complessivo di oltre 19 miliardi di euro al PIL italiano. Ogni euro investito da Amazon ha prodotto, in media, circa 95 centesimi di valore aggiunto per l’economia nazionale. Queste risorse hanno contribuito alla modernizzazione del sistema produttivo italiano, sostenendo la competitività delle filiere locali e accelerando l’adozione di tecnologie avanzate, in linea con le priorità nazionali di digitalizzazione e innovazione.
“Dal nostro arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 25 miliardi di euro nell’economia locale, di cui 4 miliardi solo nel 2024. Questi investimenti hanno contribuito non solo alla creazione di infrastrutture e posti di lavoro, ma anche allo sviluppo concreto dei territori che ospitano i nostri poli logistici: i comuni limitrofi ai centri di distribuzione Amazon hanno registrato una crescita significativa dell’occupazione, un aumento dei ricavi aziendali e una maggiore resilienza del mercato immobiliare rispetto alla media nazionale. Un percorso che ha contribuito significativamente alla trasformazione digitale e fisica del Paese, stimolandone la crescita economica e rafforzandone dinamicità e competitività ”.
Giorgio Busnelli
VP & Country Manager Amazon Italia
Le multinazionali straniere come motori dell’economia italiana
L’esperienza di Amazon in Italia si inserisce in un quadro più ampio che evidenzia il ruolo cruciale delle multinazionali nello sviluppo economico nazionale. Secondo il Global Attractiveness Index 2025, elaborato dal think tank The European House – Ambrosetti, le multinazionali rappresentano un importante fattore abilitante per la crescita sostenibile del Paese, grazie agli investimenti in tecnologie avanzate, allo sviluppo delle competenze e al rafforzamento della competitività delle filiere produttive.
Pur rappresentando solo lo 0,3% di tutte le imprese operanti in Italia, le multinazionali straniere – in particolare quelle statunitensi – generano un impatto significativo: contribuiscono per 713 miliardi di euro al fatturato nazionale (20,3%), sostengono il 9,9% dell’occupazione e il 17,4% del PIL, e rappresentano il 22,8% della spesa complessiva in Ricerca & Sviluppo. Inoltre, sono responsabili del 22,5% degli acquisti di beni e servizi effettuati nel Paese. Questi numeri confermano il ruolo di moltiplicatori di valore delle multinazionali come Amazon per l’economia italiana, capaci di generare effetti positivi lungo tutta la catena del valore. Attraverso investimenti mirati, la creazione di occupazione qualificata e il trasferimento tecnologico, le multinazionali contribuiscono a rafforzare la produttività del Paese e a sostenerne la competitività nel lungo periodo.
Occupazione stabile e qualificata: l’impatto della forza lavoro di Amazon
Il nostro impatto sull’economia italiana si traduce anche in un contributo occupazionale rilevante. Attualmente impieghiamo oltre 19.000 persone con contratto a tempo indeterminato in Italia, attive in oltre 60 strutture distribuite sul territorio nazionale – tra cui sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti.
I ruoli spaziano dalla logistica alla tecnologia, dal customer service al management operativo, offrendo opportunità di carriera, formazione continua e benefit competitivi.
A questo si aggiungono i posti di lavoro indiretti: secondo le stime di Keystone, nel 2024, si stima che gli investimenti di Amazon in Italia abbiano sostenuto oltre 40 mila posti di lavoro indiretti e più di 10 mila posti di lavoro indotti in settori come costruzioni, logistica e altri servizi professionali.
La crescita professionale dei nostri dipendenti è una delle nostre priorità , per questo investiamo in modo sostanziale nella loro formazione e nello sviluppo delle competenze, attraverso programmi come Career Choice, , un percorso formativo dedicato ai dipendenti per aiutarli a perseguire, tramite strumenti concreti, i loro obiettivi formativi e professionali seguendo le loro aspirazioni di carriera. Attraverso questo programma, copriamo le spese in corsi di formazione riconosciuti a livello nazionale, offrendo l’accesso a nuove opportunità professionali dentro e fuori dall’azienda, tra cui ruoli come IT Support Specialist, IT Infrastructure Specialist, Cloud Support Specialist, Data Analyst, Information Security Analyst, Junior Database Administrator, Software Tester, Software Developer, Web Developer e UI/UX Designer, in collaborazione con Amazon Web Services. Dal suo lancio nel 2014, oltre 4.000 dipendenti Amazon in Italia hanno partecipato al programma, che quest’anno è stato rinnovato e potenziato per rendere l’accesso all’istruzione ancora più semplice e inclusivo per tutti i nostri dipendenti. Tra le novità più significative c’è l’eliminazione della quota a carico del dipendente: Amazon anticiperà ora fino al 100% delle spese di formazione, eliminando il 5% precedentemente richiesto al dipendente. Un’altra novità riguarda l’abolizione del tetto massimo di spesa su base quadriennale, consentendo ai partecipanti di proseguire liberamente il loro percorso educativo nel tempo. Inoltre, è stato aumentato il budget annuo per ciascun partecipante, ampliando ulteriormente l’accesso a corsi di qualità e percorsi altamente specializzati.
Il programma si distingue anche per l’elevata flessibilità nella scelta dei percorsi formativi, consentendo ai partecipanti di orientarsi verso ambiti in forte espansione, dall’IT alla logistica, fino ai mestieri tecnici e specializzati, con particolare attenzione alla formazione tecnologica.
Anche grazie a queste iniziative, ad aprile 2025 Amazon è stata inserita nella Top Ten Companies Italy di LinkedIn, una classifica che premia le aziende che offrono le migliori prospettive di carriera, stabilità e sviluppo professionale. Un riconoscimento che riflette un ambiente di lavoro dinamico e inclusivo, in cui la crescita delle persone è centrale nella strategia aziendale, e dove l’innovazione quotidiana si traduce in percorsi di carriera personalizzati, mentoring, cultura del feedback e valorizzazione del talento.
La nostra eccellenza operativa e l’innovazione tecnologica
Amazon ha portato in Italia un polo europeo di eccellenza per la sperimentazione e l’implementazione di soluzioni all’avanguardia in ambito robotico e di intelligenza artificiale. A Vercelli, nel cuore del Piemonte, abbiamo infatti l’Operations Innovation Lab, uno dei tre laboratori mondiali dedicati all’implementazione di tecnologie avanzate per la logistica, l’unico fuori dagli Stati Uniti. Questo centro d’eccellenza ha già implementato oltre 1.000 innovazioni nei centri logistici europei di Amazon, con un investimento superiore a 700 milioni di euro.
Il nostro contributo fiscale complessivo
Contribuiamo al finanziamento dei servizi pubblici e delle infrastrutture del Paese attraverso le imposte che vengono raccolte dallo Stato come conseguenza delle nostre attività in Italia, che si suddividono in due categorie:
- Imposte sostenute direttamente: le imposte direttamente maturate e pagate da Amazon, tra cui l’imposta sulle società (Ires e IRAP), le imposte pagate per l’acquisizione di terreni o costruzioni (imposta sulla proprietà , imposta di registro), le imposte sui salari e le tasse per la previdenza sociale pagate dai datori di lavoro, i dazi di importazione e la DST (Digital Service Tax);
- Imposte indirette riscosse e versate: le imposte raccolte e versate per conto dei nostri clienti, dipendenti e altre terze parti come conseguenza delle nostre attività commerciali in Italia. Queste imposte includono l’IVA e i contributi a carico dei nostri dipendenti.
È importante includere entrambe queste categorie di imposte, perché se ci si concentra su un solo aspetto della tassazione, come l’imposta sulle società , non si offre una panoramica completa: secondo una recente ricerca condotta dall’OCSE, l’imposta sulle società rappresenta solo il 5% circa del gettito fiscale totale dei contribuenti italiani.
Nel 2024, i ricavi totali delle attività di Amazon in Italia sono stati di oltre 11 miliardi di euro e gli investimenti sono stati superiori a 4 miliardi di euro. Il nostro contributo fiscale complessivo – combinando le imposte dirette e indirette – è stato di oltre 1,7 miliardi di euro (+21% rispetto ai 1,405 miliardi di euro nel 2023):
- Il totale delle imposte sostenute direttamente è stato di 420 milioni di euro (+22% rispetto a 344 milioni di euro nel 2023). Le tasse versate come datore di lavoro ne costituiscono una parte importante. Tra le altre imposte dirette figurano l’imposta sul reddito delle società , le tasse pagate per l’acquisizione o la costruzione di terreni, la DST (Digital Service Tax) e i dazi sulle importazioni.
- Amazon ha raccolto e versato più di 1,4 miliardi di euro di imposte indirette (+30% rispetto a 1 miliardo nel 2023) grazie alla sua attività in Italia, oltre all’IVA italiana sulle transazioni che coinvolgono venditori esteri che Amazon raccoglie e versa per conto loro all’erario.
Secondo una ricerca della Luiss Business School, Amazon rientra tra le prime 50 aziende in Italia per contributo fiscale totale allo Stato. Più in generale, la ricerca evidenzia come il settore del commercio – tradizionale e online – sia tra quelli con il livello di tassazione più elevato rispetto al valore aggiunto prodotto. Nel 2023, il settore ha mantenuto livelli di pressione fiscale significativi, con un’incidenza media della tassazione nell’e-commerce intorno al 20%, leggermente superiore al commercio tradizionale (19%). Le 50 aziende con il più alto contributo fiscale (principalmente attive in energia, manifattura, servizi digitali e logistica) hanno versato oltre 5 miliardi di euro al bilancio pubblico italiano nel 2023 attraverso imposte dirette e contributi previdenziali, con un’imposta media per azienda di circa 100 milioni di euro (rispetto ai 62 milioni del 2022).
15 anni al fianco dei nostri clienti
Sono passati 15 anni dall’apertura dei nostri primi store virtuali in Italia, segnando una trasformazione radicale nell’esperienza dei consumatori e contribuendo a rendere gli acquisti sempre più accessibili, personalizzati e digitali.
Per celebrare questo traguardo, abbiamo presentato un’analisi realizzata in collaborazione con la professoressa Patrizia Martello (NABA Milano e IUAV Venezia) e AstraRicerche, che ripercorre 15 anni di evoluzione dei consumi italiani attraverso i comportamenti d’acquisto dal 2010 al 2025. L’analisi mostra come l’e-commerce abbia promosso non solo la convenienza e l’ampiezza dell’offerta, ma anche un nuovo rapporto tra persone, brand e comunità , dove valori come fiducia, sostenibilità e identità locale assumono un ruolo sempre più centrale.
Dal 2010, abbiamo contribuito a rendere l’esperienza di acquisto più accessibile, intuitiva e rilevante per i clienti italiani – in un contesto che continua a evolversi grazie alle tecnologie digitali e ai nuovi modelli di consumo. Negli ultimi 15 anni, l’e-commerce è diventato più intelligente, predittivo e personalizzato: un’evoluzione che è andata di pari passo con lo sviluppo di servizi come Amazon Music, Prime Video, Alexa e Audible.it, e con l’ampliamento di un’offerta di prodotti pensata per rispondere ai bisogni di milioni di famiglie italiane.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link