Il Bonus Amianto 2025 torna a essere uno degli strumenti fiscali più rilevanti per chi intende tutelare la salute e rimuovere materiali pericolosi dagli edifici. Dopo il riconoscimento, ormai dagli anni ’90, della pericolosità dell’eternit – contenente fibre di amianto cancerogene – lo Stato ha continuato a sostenere economicamente interventi di bonifica, smaltimento e sostituzione delle strutture contaminate.
Nel 2025, tali interventi sono ancora incentivati grazie a detrazioni fiscali, bandi pubblici e contributi a fondo perduto destinati sia a privati sia ad aziende. Ma quali sono le agevolazioni attive nel 2025? Quali interventi rientrano nel bonus amianto? In che modo si può ottenere l’incentivo? A cosa serve il bando Isi Inail? E che contributi mettono a disposizione le Regioni? Le risposte nei paragrafi che seguono.
In questo articolo:
- A chi spetta il bonus amianto 2025 e quali lavori copre
- Bonus amianto 2025: detrazioni con bonus ristrutturazione ed ecobonus
- Superbonus e bonus amianto 2025: come accedere alle detrazioni maggiorate
- Bando Isi Inali 2025: fino a 130.000 euro per le imprese
- Bandi regionali attivi per privati e imprese
A chi spetta il bonus amianto 2025 e quali lavori copre
Il bonus amianto 2025 è destinato a proprietari di immobili, titolari di diritti reali di godimento e imprese che effettuano interventi di bonifica, smaltimento e trasporto dell’amianto. I lavori devono essere eseguiti esclusivamente da aziende specializzate e autorizzate. Gli interventi coperti comprendono:
- Rimozione dell’eternit da tetti, coperture, pareti o sottotetti;
- Smaltimento dei materiali contenenti amianto;
- Trasporto in discarica autorizzata;
- Eventuale rifacimento delle superfici bonificate.
La detrazione fiscale viene riconosciuta anche in assenza di lavori di ristrutturazione complessiva dell’immobile, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 7/E del 2018.
Bonus amianto 2025: detrazioni con bonus ristrutturazione ed ecobonus
Chi rimuove l’amianto da un edificio può accedere a due principali aliquote di detrazione fiscale nel 2025:
- 50% per interventi sull’abitazione principale;
- 36% per immobili secondari o fabbricati a uso produttivo.
Entrambe le detrazioni si applicano su un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro e devono essere suddivise in dieci rate annuali. Non è più consentita la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Il bonus amianto si integra anche con interventi di efficientamento energetico coperti dall’ecobonus: quando la bonifica dell’amianto è condizione necessaria per coibentare o rifare le coperture, le spese rientrano nel beneficio. In questo caso il tetto massimo di spesa sale a 100.000 euro e le aliquote restano le medesime del bonus ristrutturazione.
Superbonus e bonus amianto 2025: come accedere alle detrazioni maggiorate
I lavori di bonifica da amianto possono essere compresi anche all’interno del superbonus, purché direttamente collegati alla riqualificazione energetica degli edifici. La rimozione dell’amianto è ammessa solo se rappresenta una fase necessaria dell’intervento trainante (es. rifacimento tetto e isolamento).
Per poter accedere alla detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2025, è indispensabile che:
- La Cila e la delibera condominiale siano depositate entro il 15 ottobre 2024
- I lavori siano già avviati
- Un tecnico abilitato attesti la congruità e la necessità della bonifica
La spesa è detraibile in dieci anni e riguarda anche le unità immobiliari singole, se rientranti in un intervento complessivo ammissibile.
Bando Isi Inail 2025: fino a 130.000 euro per le imprese
Uno dei canali più significativi di finanziamento per la rimozione dell’amianto nel settore produttivo è rappresentato dal bando Isi Inail 2025. Il programma, volto a migliorare la sicurezza sul lavoro, prevede contributi a fondo perduto fino a 130.000 euro per coprire i costi di:
- Bonifica di tetti, controsoffitti, tubazioni in cemento-amianto
- Rifacimento delle coperture
- Spese tecniche, perizie e direzione lavori (entro il 10% del costo complessivo)
Le imprese devono essere in possesso del DURC, non aver già beneficiato di incentivi analoghi e presentare il progetto prima della sua realizzazione. La richiesta avviene attraverso il sistema a click day, e per il 2025 i fondi sono in esaurimento. L’attenzione si sposta già verso il bando Isi Inail 2026.
Bandi regionali attivi per privati e imprese
Accanto alle agevolazioni fiscali nazionali, nel 2025 numerose Regioni italiane hanno attivato bandi specifici per il rimborso delle spese di bonifica:
Sicilia
Dal 27 maggio al 5 settembre 2025 è possibile presentare domanda per il contributo regionale, fino a esaurimento fondi. La procedura include:
- Inserimento dei dati preliminari;
- Upload dei documenti richiesti;
- Click day il 1° settembre;
- Rendicontazione finale entro 150 giorni.
Il bando è accessibile tramite il portale dell’Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana.
Campania
Riaperto il bando per la bonifica da amianto negli edifici pubblici, con scadenza il 30 novembre 2025. Le risorse, pari a oltre 436.000 euro, sono destinate a enti locali. Le istruzioni si trovano sul sito ufficiale della Regione Campania, nella sezione “Ambiente”.
Piemonte
Pubblicato il 17 luglio 2025 il bando regionale con fondi per 3,2 milioni di euro. Le domande vanno presentate entro il 15 settembre 2025. Il contributo massimo per impresa è pari a 300.000 euro. Le istruzioni sono disponibili nel portale regionale, sezione “Amianto e bonifiche”.
Come richiedere il bonus amianto 2025: procedure e documenti
Per accedere al bonus amianto 2025 attraverso le detrazioni fiscali è necessario:
- Avere la proprietà o un diritto reale sull’immobile
- Rivolgersi a ditte specializzate nella rimozione dell’amianto
- Conservare fatture e bonifici parlanti
- Indicare le spese nella dichiarazione dei redditi
- In caso di superbonus o ecobonus, ottenere le asseverazioni tecniche
Per partecipare ai bandi regionali o al bando Inail, è necessario seguire con precisione le modalità telematiche indicate, rispettare i termini di presentazione e allegare la documentazione richiesta (CILA, DURC, autorizzazioni ambientali, ecc.).
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