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Seafuture da record: oltre 350 espositori da tutto il mondo. Pagni: “Sul mare costruiamo il futuro”


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Svelata la nona edizione di Seafuture, manifestazione organizzata all’interno dell’arsenale marittimo della Spezia da Italian Blue Growth insieme alla Marina Militare, con Fincantieri come sponsor principale e la collaborazione di Confindustria La Spezia. Sarà la nave anfibia portaeromobili Trieste la platea che accoglierà tutte le delegazioni internazionali per la fiera che si svolgerà dal 29 settembre al 2 ottobre 2025 nei pressi nella zona dei bacini, mentre a pochi metri il Vespucci  si starà rifacendo il look in vista della campagna in Oceano Atlantico del prossimo anno.

La nona edizione ospiterà sessanta delegazioni internazionali, con 22 capi di stato maggiore, su cinque ettari di superficie espositiva. “In un luogo storico, di importanza culturale e sociale – dice Cristiana Pagni, presidente di Italian Blue Growth -. che è importante per la città della Spezia, per la Liguria e per tutto il Paese. Un risultato che non sarebbe stato possibile senza un lavoro di squadra del mio team che non finirò mai di ringraziare. Seafuture si conferma sempre di più un luogo di incontro tra decision maker, mondo della ricerca, istituzioni, università, industria e giovani. Per parlare del futuro della nostra economia del nostro mare, un ponte che collega con il mondo. Dal mare vediamo il futuro e costruiamo il futuro dei popoli”.

Saranno 25 i panel tematici di questa edizione con focus su transizione energetica, dimensione subacquea, cyber, intelligenza artificiale, realtà aumentata e realtà virtuale. Si parlerà di underwater, sicurezza, dual use, global defence, intelligenza artificiale e preservazione degli oceani con Sea Shepherd. Il 35% degli espositori sono stranieri. Rappresentati quattro continenti. “Oggi siamo una delle manifestazioni di maggior rilievo a livello internazionale per il settore marittimo e navale – sottolinea Pagni -. Ricordo ancora quando ci siamo spostati dentro la base navale nel 2014, pensavamo già di poter diventare un riferimento per l’area del Mediterraneo. Qualcuno ci guardava come fossimo pazzi. Oggi ci stiamo riuscendo grazie a uno sforzo collettivo e alla certezza che far sviluppare le nostre piccole e medie imprese fa crescere il Paese e che la ricerca militare permette un salto tecnologico che poi si riverbera sul mondo civile”. Oltre all’alto patrocinio del ministero della Difesa e di quello dei Trasporti, da quest’anno anche quello dell’Interno avrà un proprio stand. Anche la Commissione Europea e il Parlamento Europeo hanno concesso il patrocinio.

 

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Una crescita esponenziale quella di Sea Future, passata da trenta espositori a oltre 350 nel giro di un ventennio. “E quelle che tornano hanno acquisito più spazi”. sottolinea Pagni. Sessanta le delegazioni estere con la presenza di ventidue capi di stato maggiore della Marina per l’edizione dei record anche nelle dimensioni: 60mila metri quadri espositivi. Hanno già confermato la propria presenza attori di Algeria, Albania, Arabia Saudita, Argentina, Azerbaijan, Bangladesh, Belgio, Brasile, Camerun, Cile, Cipro, Costa d’Avorio, Croazia, Ecuador, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Francia, Filippine, Germania, Ghana, Giappone, Gibuti, India, Indonesia, Iran, Iraq, Irlanda, Kuwait, Libano, Malesia, Mauritania, Messico, Pakistan, Perù, Polonia, Qatar, Romania, Singapore, Somalia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Tanzania, Tunisia, Turchia, Uruguay e Vietnam.

“Questa manifestazione acquisisce sempre più importanza per gli espositori esteri, vista la presenza di tecnologie dual use. E noi ci rivolgiamo anche gli attori del settore civile, in particolare della marina mercantile. E’ una grande opportunità per l’inserimento nelle catene internazionali di fornitura”, sottolinea Lorenzo Galanti, direttore generale di ICE Agenzia che si occupa dell’internazionalizzazione delle imprese italiane. “La presenza delle delegazioni estere vengono selezionate d’intesa con la Marina Militare e SegreDifesa in un’ottica di diversificazione dei mercati, per ampliare l’orizzonte dei flussi del commercio internazionale”. In questo senso, “Ice sarà presente anche dopo la fiera per assistere le azienda a portare avanti le opportunità che hanno identificato con le loro controparti estere. Seafuture porta un reale contributo all’internazionalizzazione del comparto”.

 

Ingresso arsenale e Museo Tecnico Navale

 

Presenti dirigenti internazionali delle forze di polizia e dei ministeri dei trasporti e del mare. Nei bacini le unità della Marina Militare insieme a unità della Guardi di Finanza, Carabinieri e Capitanerie di Porto. “Crediamo molto in Seafuture perché rappresenta, nella scia del rilancio della marittimità nazionale, un fare sistema – dice l’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, capo dipartimento Politiche del mare -. E anche perché ci proietta nella dimensione internazionale per quanto riguarda le industrie. E’ un’attività da cui non possiamo prescindere. La strategia industriale marittima è all’attenzione della Commissione Europea, l’Italia ha già offerto il contributo per la stesura di un documento comune che abbracci la cantieristica, ma anche le industrie della sistemistica e la componente subacquea”.

Tra le novità la presenza di piante ad alto fusto che, una volta usate per la fiera, saranno piantate nell’area spezzina nelle intenzioni degli organizzatori. Non vuole essere l’unica eredità per il territorio. “L’arsenale della Spezia non è solo uno stabilimento di lavoro: è storia ed è futuro per la Marina Militare – chiosa l’ammiraglio Salvatore Vitiello -. Ci saranno navi importanti in esposizione, comprese quelle della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera. E anche navi civili che mostreranno l’evoluzione del settore. Grazie a Cristiana Pagni abbiamo trasformato negli anni questa idea in un evento di grande rilevanza strategica non solo per il nostro Paese. Seafuture ci dà la spinta a rinnovare l’arsenale della Spezia, perché spesso ci capita di dover riprendere aree che non venivano più utilizzate. Questo rappresenta la grande sinergia che si instaura tra la Marina Militare e il territorio attraverso Seafuture”.

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Il programma di Seafuture 2025





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