Pubbliredazionale a cura di Ponti
Il percorso di trasformazione in azienda B Corp e la visione integrale di un’impresa familiare italiana che lega etica, innovazione e territorio
La sostenibilità come strategia di crescita integrata. Da oltre due secoli simbolo dell’eccellenza italiana nell’agroalimentare, Ponti ha voluto trasformare la solidità della propria tradizione in un modello d’impresa rigenerativo, capace di coniugare sviluppo economico e responsabilità sociale. Con la trasformazione in Società Benefit nel 2021 e la certificazione B Corp ottenuta nel 2023, l’azienda ha intrapreso un percorso che supera i paradigmi della crescita lineare per abbracciare una visione integrata della sostenibilità.
“Essere una B Corp per noi non è una certificazione da esibire, ma un impegno quotidiano che guida ogni nostra scelta, a partire dalla relazione con le persone che lavorano in azienda” afferma la Vicepresidente Lara Ponti. “Condividere il valore generato significa riconoscere il merito, rafforzare il senso di appartenenza e costruire un’impresa più giusta, dove il benessere collettivo va di pari passo con la crescita economica”.
La certificazione B Corp non rappresenta per Ponti un punto d’arrivo, ma l’evoluzione naturale di una cultura d’impresa fondata su valori, misurabilità e coerenza. Un modello che, nel coniugare etica e competitività, si pone come riferimento per l’intero comparto agroalimentare.
“Crediamo fermamente che la sostenibilità economica sia un obiettivo che va di pari passo con quella ambientale. Sono due facce della stessa medaglia, intrinsecamente legate. La nostra visione è chiara: la prosperità e la generazione di valore a lungo termine di un’azienda nascono dalla capacità di operare con profondo rispetto delle risorse del nostro pianeta, valorizzando appieno i talenti delle persone e costruendo attivamente un futuro prospero per tutti” sostiene il Presidente Giacomo Ponti.
Ascolto e cura delle persone: lavoro, inclusione, valore condiviso
Il capitale umano è il fulcro della strategia Ponti. Nel 2023 l’azienda ha raggiunto un traguardo significativo in tema di parità di genere, colmando il divario retributivo tra uomini e donne, con un differenziale positivo pari a +0,7% a favore delle lavoratrici, rispetto a una media nazionale negativa del -6,2% (dati ISTAT 2021). Un risultato che si accompagna a una presenza femminile pari al 42% dell’organico complessivo, con una rappresentanza del 36% nel Comitato di Direzione e tra i manager.
A conferma della validità delle politiche adottate, nel 2024 Ponti ha ottenuto la Certificazione per la parità di genere, rilasciata da SGS. Il processo di certificazione ha valutato l’efficacia delle misure di inclusione e pari opportunità lungo l’intero ciclo di vita lavorativo: dai piani di carriera alla parità retributiva, dall’equilibrio vita-lavoro alla promozione della cultura del rispetto e della diversità. “Crediamo fermamente che un ambiente inclusivo e rispettoso delle differenze di genere sia la chiave per favorire l’innovazione, migliorare il benessere di lavoratori e lavoratrici e ottenere risultati eccellenti”, ha commentato Lara Ponti, Vicepresidente dell’azienda.
Tra le iniziative concrete: flessibilità oraria, smart working, permessi per la cura dei figli, supporto all’inserimento nei servizi educativi per l’infanzia e strumenti di welfare attivo. A queste si affianca l’introduzione della settimana corta – ora strutturale per l’area produttiva – articolata in quattro giorni lavorativi senza riduzione di stipendio e tre giorni di riposo, a beneficio dell’equilibrio personale e dell’efficienza energetica.
Nel 2024, a fronte del superamento degli obiettivi di ricavi, redditività e sostenibilità, Ponti ha redistribuito tra tutti i lavoratori un premio extra di circa duemila euro pro capite, confermando il proprio impegno per una governance partecipata del valore. “Condividere il valore generato significa riconoscere il merito, rafforzare il senso di appartenenza e costruire un’impresa più giusta, dove il benessere collettivo va di pari passo con la crescita economica”, ha concluso Lara Ponti.
Ambiente e clima: efficienza e riduzione dell’impatto
L’impegno ambientale è parte integrante della strategia di lungo termine di Ponti. Nel 2024 l’azienda ha ottenuto risultati rilevanti in termini di riduzione degli impatti, abbattendo del 28% la quantità di rifiuti non riciclabili prodotti e riducendo del 5% la plastica utilizzata come imballo.
Ponti ha inoltre effettuato nel corso dello scorso anno l’installazione di impianti fotovoltaici negli stabilimenti di Ghemme e Anagni, in linea con una politica energetica orientata all’autoproduzione da fonti rinnovabili. Un approccio che si inserisce in una visione di impresa che punta a rigenerare, non solo a ridurre. “Abbiamo tracciato una strada coerente con i valori che ci accompagnano dalla nostra fondazione” spiega il Presidente Giacomo Ponti. “La sostenibilità per noi è un percorso di miglioramento continuo, misurabile e condiviso, che coinvolge tutta la filiera e produce un impatto positivo sulle comunità”.
Sostenibilità nel ciclo di vita del prodotto: design, filiera, futuro
In un’ottica di economia circolare, l’orientamento al ciclo di vita del prodotto rappresenta per Ponti un elemento fondante della propria strategia ambientale. Il principio della circolarità viene applicato sin dalla fase di design, guidando l’intero percorso produttivo fino al fine vita del prodotto.
Questo approccio si traduce in azioni concrete, come la progettazione di packaging più leggeri e sostenibili, l’impiego di r-PET riciclato, l’ottimizzazione logistica e il recupero degli scarti alimentari in nuovi prodotti (come nel caso dell’aceto di riso da rotture di riso piemontese). Ogni intervento è valutato in chiave di impatto, per migliorare la performance ambientale e sociale dell’intero sistema.
Ponti ha inoltre incrociato i propri pilastri di sostenibilità con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, riconoscendo nella cornice dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) il riferimento globale per un progresso equo, giusto e duraturo. L’azienda ha selezionato i sette SDGs più rilevanti per la propria catena del valore, in un’ottica di coerenza strategica e accountability. Un modo per affermare che la sostenibilità non è un orizzonte astratto, ma una responsabilità concreta e condivisa. “Confidiamo che sempre più imprese adottino questa visione sistemica – ha dichiarato Lara Ponti – perché solo attraverso uno sforzo collettivo, ispirato a criteri di equità e interdipendenza, potremo costruire una società più sicura e resiliente per tutti”.
Attenzione alla qualità e sicurezza del prodotto: dal controllo qualità al QR code
La qualità e sicurezza del prodotto è garantita da un sistema di certificazioni internazionali (FSSC 22000, ISO 22000, ISO 22005) e da laboratori interni attivi in tutti gli stabilimenti. Ma Ponti è andata oltre, sviluppando sistemi digitali di tracciabilità avanzata. L’esempio più significativo è l’Aceto di mele 100% italiane, dotato di un QR code che consente di verificare in tempo reale varietà, provenienza, data di raccolta e stabilimento di trasformazione, il tutto validato da tecnologia blockchain e certificazione SGS. Una garanzia di filiera corta, trasparente e tracciabile, oggi ancora rara nel settore. Lo stesso approccio è stato applicato all’Aceto di Riso 100% italiano, ottenuto da rotture di riso piemontese: uno scarto nobilitato in aceto di alta qualità, in una logica di economia circolare.
Protezione del territorio e delle sue risorse, un patrimonio comune che genera valore economico e sociale
Il 77,8% delle materie prime alimentari acquistate da Ponti proviene da fornitori italiani, tutti selezionati in base alla vicinanza e alla qualità. Una scelta che riduce l’impronta logistica e rafforza i legami economici con i territori. “Come imprenditori abbiamo la responsabilità di costruire valore per la società, non solo per l’azienda. Lo facciamo con un approccio sistemico, che connette tradizione, innovazione e sviluppo locale” afferma Lara Ponti. E aggiunge: “Solo mettendo a sistema il patrimonio culturale e produttivo italiano possiamo generare un impatto duraturo. Questo è il nostro contributo a un futuro più equo e sostenibile”.
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