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ortofrutta come merce di scambio?


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Lasciamo perdere la carne di bisonte, forse non avrà un gran successo, e i prodotti industriali ed energetici. Qui ci interessa la filiera ortofrutticola dove gli Stati Uniti hanno ordinato: nessun dazio per i nostri prodotti

Così si legge nel sito della Casa Bianca: “L’Unione europea intende eliminare le tariffe su tutti i prodotti  e fornire un accesso preferenziale al mercato per frutta a guscio, frutta e verdura fresca e trasformata“. 

Al contrario le  aziende europee: per poter vendere i propri prodotti freschi negli Stati Uniti dovranno sostenere un dazio fino al 15%. Una lotta impari nonostante, rispetto al vino e ai formaggi, l’interscambio ortofrutticolo non sia rilevante nelle dimensioni. Ma attenzione già oggi per la frutta guscio dominano gli Usa. In ogni scaffale sono immancabili le mandorle californiane, come pure i pistacchi o le nocciole dell’Oregon. 

Dal mondo dell’ingrosso a myfruit.it hanno detto che finora non c’è stato nessun cambiamento. Continueremo ad essere importatori netti. E come denuncia Confagricoltura Campania si va di male in peggio: “La frutta a guscio italiana va tutelata”.

Ortofrutta non tutelata. Si perdono 12 miliardi in dazi 

Si parla tanto di tutela delle produzioni tipiche, ma spesso mancano le strategie e sulla frutta a guscio la partita sembra persa anche senza dazi. Ma non si può rimanere sugli spalti quando l’arbitro, inteso come Donald Trump, fischia a piacimento.  E’ scesa in campo Freshfel Europe che ha sottolineato “la forte preoccupazione per il nuovo accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti”.  

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Più in dettaglio conferma che l’Unione  “eliminerà completamente i dazi doganali sulle importazioni di frutta e verdura americana, concedendo agli esportatori statunitensi un accesso privilegiato e senza costi aggiuntivi al mercato europeo. Una situazione, però, ben diversa per le aziende europee: per poter vendere i propri prodotti freschi negli Stati Uniti dovranno sostenere un dazi fino al 15%. L’abolizione dei dazi doganali per i prodotti americani comporterà infatti una perdita stimata di circa 12 miliardi  l’anno per le casse dell’Ue”.

Direttamente o indirettamente si tratti di danni. Per Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe si tratta di “un’asimmetria evidente che avvantaggia i produttori americani e penalizza invece la competitività dell’ortofrutta europea. Anche se a pagare i dazi saranno in ultima analisi i consumatori statunitensi, questo meccanismo finirà con il ridurre progressivamente il volume delle esportazioni dall’Europa. Inoltre, l’Ue, aprendo le porte in modo così generoso e unilaterale agli Stati Uniti, rischia di innescare richieste analoghe da parte di altri partner commerciali, in virtù della clausola della nazione più favorita”.

L’accordo non ha soltanto effetti sul commercio, ma anche sul bilancio europeo. “Questa ulteriore riduzione delle entrate – ha sottolineato Binard – graverà su un bilancio già segnato da tagli pesanti, che hanno inciso negativamente sul sostegno alle imprese agricole e sull’adattamento alle sfide del cambiamento climatico e della transizione verso modelli alimentari più sostenibili”. 

Insomma, “il settore ortofrutticolo europeo si trova ancora una volta usato come merce di scambio per ottenere vantaggi in altri ambiti, pagando dazio in termini di competitività e affrontando condizioni sfavorevoli. A ciò si aggiunge il fatto che l’UE ha mostrato disponibilità ad affrontare le richieste americane su barriere non tariffarie, clima e sostenibilità, senza ricevere in cambio un impegno concreto dagli Stati Uniti a rimuovere le proprie rigidissime norme sanitarie e fitosanitarie (SPS), che da decenni limitano l’ingresso sul loro mercato di prodotti europei come mele, pere, agrumi e pomodori.

Confagricoltura Campania offre i dati sulla frutta a guscio: già oggi dominano gli Usa, andrà sempre peggio 

L’associazione sottolinea che “Dai dati 2024 relativi alla frutta a guscio, emerge che l’Ue ha importato dagli Stati Uniti merci per 2,36 miliardi di euro, pari a 477,8 milioni di kg, a fronte di esportazioni verso gli Usa per soli 19,3 milioni di euro: un disavanzo complessivo di circa 2,34 miliardi di euro. L’Italia è tra i Paesi più esposti: ha importato frutta a guscio dagli Stati Uniti per 400,1 milioni di euro (88,6 milioni di kg) ed esportato per 9,4 milioni, con un deficit di 390,7 milioni. Germania, Spagna e Italia da sole assorbono quasi due terzi del valore importato dall’Ue; la quota italiana pesa per circa il 17 per cento del totale comunitario”. Insomma ci nutriamo di frutta a guscio statunitense. 

“Alla luce di questo quadro, l’ipotesi di azzeramento dei dazi e di accesso preferenziale per la frutta a guscio statunitense sarebbe oggi dannosa come non mai per i produttori italiani e campani, già colpiti da shock produttivi e da una pressione competitiva straordinaria”, spiega Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania

“Chiediamo quindi che la frutta a guscio – e in particolare la nocciola italiana – sia esclusa dalle misure di liberalizzazione previste, o comunque protetta da rigorose clausole di salvaguardia e da stringenti condizioni di reciprocità su standard fitosanitari e d’uso degli agrofarmaci, insieme a un rafforzamento dei controlli e della tracciabilità a tutela dei consumatori”.

Concorrenza sleale

“Gli sforzi degli associati di Confagricoltura Campania, già alle prese con un calo produttivo delle nocciole di circa il 50% – conclude Giampaolo Rubinaccio, presidente della Sezione economica frutta a guscio di Confagricoltura Campania – rischiano di essere vanificati da produzioni che, pur nel rispetto delle linee guida dei Paesi d’origine, adottano metodi molto diversi da quelli della nostra filiera, dalle nuove aree dell’Alto Casertano ai colli irpini fino all’area della Tonda di Giffoni Igp”.

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Insomma non si è toccato palla in questa partita dove gli Stati Uniti grazie alla forte meccanizzazione delle coltivazioni già invadono il loro mercato con i loro prodotti, con i dazi si riduce ancora la competitività del prodotto itlaiano di qualità. 



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