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Si al forno elettrico all’ex Ilva, le reazioni


PD: SU GENOVA SERVONO PROGETTI CONCRETI DA VALUTARE 

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 “Siamo per il rilancio dell’ex Ilva a Genova e condividiamo le parole espresse dalla sindaca Salis, e questo deve passare dalla garanzia dei livelli occupazionali, dalla capacità di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità ambientale e soprattutto da un ascolto attento dei cittadini e del territorio, oltre a mantenere l’unità degli impianti. Chiediamo progetti concreti da poter valutare”. Questo il commento dei parlamentari Pd Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino, il capogruppo Pd in Regione Liguria Armando Sanna e la capogruppo Pd in Comune a Genova Martina Caputo dopo l’incontro di questa mattina con il ministro Adolfo Urso sul futuro dell’ex Ilva a cui erano presenti anche la sindaca di Genova Silvia Salis e il presidente della Regione Marco Bucci. “Ad oggi- dicono i dem- non c’è ancora nessuna manifestazione di interesse da parte di alcuna azienda e riteniamo che in un’operazione come questa sia necessario l’ingresso dello Stato nella partita”. Ci sono “ancora diversi nodi da sciogliere compreso l’approvvigionamento del preridotto, a cui il ministro non ha dato risposta”. Genova “parte da condizioni, stabilite dall’accordo di programma, che non possono essere modificate al ribasso, sia dal punto di vista occupazionale che della qualità di vita”. Questi passaggi, “insieme a un attento ascolto e condivisione con i cittadini di Cornigliano, sono fondamentali. Solo allora si potrà iniziare ad entrare nel merito del progetto e del futuro delle acciaierie di Genova, fermo restando che le aree attualmente libere dell’ex Ilva, per noi, devono rimanere produttive e destinate all’acciaio, per un’industria che però deve essere green e sostenibile”.

M5S: A GENOVA CONFRONTO PARADOSSALE, GOVERNO NON DÀ RISPOSTE 

“Come anticipato ieri, ci siamo resi disponibili ad ascoltare, ma non ad accettare supinamente l’ennesima proposta miope di un Governo che ancora una volta ha dimostrato di non avere una visione credibile per un territorio che ha già dato, accettando servitù impattanti. A Genova ora servono proposte concrete per l’occupazione e coperture economiche capaci di tutelare salute pubblica e ambiente, garantendo una qualità della vita all’altezza delle aspettative dei cittadini”. Così i parlamentari del M5S Roberto Traversi e Luca Pirondini con il capogruppo regionale Stefano Giordano, dopo l’incontro in prefettura a Genova con il ministro Adolfo Urso. “Quello di oggi è stato un confronto paradossale- aggiunge Giordano-. Il Governo chiede certezze ma lo fa senza offrire risposte concrete su un percorso di reindustrializzazione che necessita da sempre di dati chiari e verificabili. La volontà dell’esecutivo sembra invece quella di avviare una trattativa con un assegno in bianco a un ipotetico acquirente del polo industriale. Ancora una volta, ambiente, salute e occupazione vengono sacrificati, senza un reale piano industriale”. Il M5S sottolinea come il Governo spinga incredibilmente sulla strada dei rigassificatori, ignorando le alternative sostenibili: “Noi stiamo valutando uno studio per una grande comunità energetica- spiegano Traversi e Pirondini-, mentre Urso insiste con un piano energetico ormai vecchio e obsoleto, basato sui rigassificatori. È inaccettabile: dopo aver detto no a quello di Vado Ligure nel savonese, oggi se ne vorrebbe imporre uno qui, a Genova”. – Per il M5S, si tratta di un atteggiamento “che denota la sudditanza del Governo, che così mostra tutta la sua debolezza, probabilmente legata ad accordi di importazione del gas”. Un elemento grave, che si inserisce in un contesto già estremamente complicato per le infrastrutture della nostra regione”. Al prossimo incontro, concludono i pentastellati, ci aspettiamo dati certi, risposte chiare su ambiente, salute pubblica e occupazione. Serve un percorso industriale credibile che riporti Genova e l’Italia a essere competitive nella siderurgia. Per quanto riguarda il rigassificatore, ricordiamo che il Consiglio regionale si è già espresso: il Governo non può continuare a ignorare la volontà dei territori”.

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UILM: SI’ A REALIZZAZIONE DEL FORNO ELETTRICO A GENOVA MA SERVONO RISPOSTE SU PUNTI CRUCIALI 

L’incontro con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, “non ha risolto sostanzialmente tutte le questioni attorno alla vicenda siderurgica. Indipendentemente dal forno elettrico sul quale abbiamo dato la nostra adesione rimangono alcuni punti decisivi che esigono assolutamente delle risposte”. Lo dice il coordinatore della Uilm Liguria, Antonio Apa. “Ancora non si vede un punto di equilibrio tra Governo e istituzioni locali tarantine – prosegue – poichè non è stato realizzato un accordo di programma, ma solo un documento di intenti. Per poter salvare la siderurgia all’interno di questo Paese occorrono scelte decisive non più rinviabili. Se qualcuno ostenta la volontà di realizzare solo tre forni elettrici, un dry e non la nave rigassificatrice significa la chiusura della siderurgia. Invece, come sostiene da sempre la Uilm in tutte le sedi, bisogna realizzare tre forni elettrici a Taranto e uno a Genova, più quattro dry e il gas sempre a Taranto. In questo modo si creerebbero le condizioni per salvaguardare l’assetto siderurgico”. Il sindacalista della Uilm aggiunge che “abbiamo richiamato il ministro Urso su altre due questioni dirimenti: è necessario che il Governo, così come era presente nel passato con Invitalia, mantenga una sua presenza finanziaria nell’ambito di chi acquisisce il gruppo siderurgico; sono necessarie più risorse in quanto il miliardo e 700 milioni dati in dotazione sono insufficienti. Inoltre è necessario individuare una legge speciale che venga incontro alle esigenze dei lavoratori. Abbiamo infine rimarcato il fatto che non è necessario aspettare il 15 settembre (data in cui dovrebbero esserci le proposte di acquisto) – conclude Apa – ma che si dovrebbe discutere subito del piano industriale perché piano industriale significa assetti produttivi e occupazionali”.

UIL LIGURIA: “INCONTRO DELUDENTE, NESSUNA STRATEGIA VINCENTE PER LE ACCIAIERIE” 

In data odierna Uil, Cisl e Cgil della Liguria, insieme alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, hanno incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con il quale è stato affrontato il tema industriale nella nostra regione. Il tema caldo del territorio riguarda oggi il futuro delle acciaierie. “Idee poche e confuse come sul resto delle tematiche industriali in Liguria. Questo non è un metodo di confronto fruttuoso, è sola finta condivisione. Sul territorio non si riesce a fare sistema ed il ministro non è riuscito a dare un orizzonte alle acciaierie di Cornigliano. La politica dell’emergenza non funziona più. Occorre mettere a sistema ciò che abbiamo in termini di risorse industriali, politiche, istituzionali per mettere al centro la qualità del lavoro, del reddito e delle strategie per il rilancio. Un’economia sana produce, non si fa solo con il terziario. Le aree ex Ilva sono troppo appetibili ma non possiamo destinarle solo al terziario. Siamo per la produzione e per un patto per l’economia e per il lavoro che superi quelli piccoli di turismo, commercio, artigianato. Abbiamo bisogno dell’impegno di politica e istituzioni per porre al centro la questione industriale a Genova e in Liguria”,dichiara Riccardo Serri, segretario generale Uil Liguria.



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