Agosto è stato un mese caratterizzato dall’emergere di danni alle colture nelle regioni meridionali a causa degli eventi meteo.
In Campania il raccolto di nocciole è stato falcidiato da siccità, caldo invernale e cimice asiatica, un mix che ha prodotto una cascola precoce in tutta la regione. In Puglia crolla la produzione di pomodoro da industria, mentre nelle zone vitivinicole di pregio della Campania si segnalano danni dovuti a grandine, che ha interessato le vigne soprattutto in provincia di Benevento.
Campania, le nocciole crollano del 50%
La produzione di nocciole in Campania registra un drastico calo, con punte superiori al 50% rispetto alle medie stagionali. È quanto emerge dalle segnalazioni giunte alle federazioni provinciali di Avellino, Caserta, Napoli e Salerno da parte degli associati a Confagricoltura Campania, che hanno evidenziato le difficoltà crescenti dei corilicoltori nel fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico.
Le coltivazioni tradizionali in asciutto stanno pagando un prezzo altissimo. Inverni anomali con temperature miti, siccità prolungata e picchi di caldo nella delicata fase di allegagione hanno provocato un fenomeno di cascola anticipata, legata all’indebolimento del frutto, all’insorgenza di brownstain disorder, riducendo sensibilmente i raccolti. Si è anche registrato un aumento degli attacchi da parte della cimice asiatica.
Un quadro che si inserisce in un contesto già preoccupante per il settore: l’Italia ha perso la storica posizione di secondo produttore mondiale di nocciole dopo la Turchia, sorpassata dal Cile, dove sono state impiantate su larga scala le stesse varietà campane Mortarella e Tonda di Giffoni, quest’ultima tutelata dall’indicazione geografica protetta.
Nei giorni scorsi le organizzazioni agricole hanno incontrato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che ha assicurato un intervento di ricognizione dei danni su tutto il territorio interessato. Il Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (Coapi) chiede che sia convocato un tavolo di lavoro urgente al ministero dell’Agricoltura, anche perché le perdite sui raccolti in alcuni casi toccano il 90% della produzione lorda vendibile e interessano anche altre importanti regioni corilifere italiane, per cui urge una strategia nazionale a tutela del comparto.
Confagricoltura Campania, pur senza chiedere deroghe alle regole di condizionalità e alle normative ambientali, aveva sollecitato la Regione Campania a un intervento immediato. “Oltre alla procedura per il riconoscimento della calamità naturale, è indispensabile l’attivazione urgente di un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le rappresentanze della filiera – agricole, commerciali e industriali – per definire una strategia regionale di lungo periodo. L’obiettivo è tutelare e valorizzare il prodotto Nocciola Campania, promuovere la ricerca e diffondere tecniche colturali innovative già sperimentate con successo in altri territori nazionali ed esteri” è scritto in una nota di Confagricoltura, uscita poco dopo il vertice in regione.
“La tutela dell’ambiente, la salute del consumatore e l’etica d’impresa sono i nostri principi fondanti – commenta Giampaolo Rubinaccio, presidente della Sezione economica Frutta in guscio di Confagricoltura Campania -. Non vogliamo abbassare gli standard di qualità, ma nemmeno lavorare in condizioni che impediscono alle nostre aziende di essere reddituali. Chiediamo strumenti operativi concreti e un coinvolgimento reale di tutta la filiera in un piano strategico per il futuro della nocciolicoltura campana”.
Puglia, sul pomodoro da industria perdite del 30%
Si aggrava il bilancio della raccolta del pomodoro da industria che sconta pesanti tagli a causa della siccità che si aggirano al momento su oltre il 30% in meno della produzione, con il conseguente rialzo dei prezzi che comunque non vanno a remunerare gli sforzi degli agricoltori in questa campagna critica per la mancanza di acqua.
La stima è di Coldiretti Puglia e trova conferma nelle parole di Michele Ferrandino, delegato Cia nell’organismo interprofessionale Pomodoro da industria Centro – Sud e coordinatore delle organizzazioni agricole in seno all’Oi.
“La campagna 2025 è iniziata con le difficoltà sin dalle fasi di trapianto e di gestione delle colture a causa della mancanza d’acqua, per cui alcune aziende agricole sono state costrette ad abbandonare parte degli appezzamenti investiti, per concentrare le scarsissime risorse idriche solo su parte della produzione ed evitare così di perdere tutto il raccolto” sottolinea Ferrandino, che aggiunge: “Hanno inciso anche l’aumento dei prodotti energetici e delle materie prime che si riflette sui costi di produzione del pomodoro”.
Secondo i dati dell’Anicav, nell’intero bacino del Centro Sud, gli ettari investiti nel 2025 sono 33.644,60, in calo di circa 600 ettari sui 34.245 investi nella campagna 2024. E solo in Puglia nel 2025 l’investimento sul pomodoro da industria ha raggiunto i 16.159 ettari: “I circa 600 ettari in meno del bacino rispetto al 2024 sono da ascriversi alla Puglia e concentrati in provincia di Foggia” spiega Ferrandino, che sottolinea: “E sui 16.159 ettari investiti in Puglia si abbatterà la scure della siccità”.
“Tutta l’area produttiva di Foggia asservita alla diga di Occhito ha perso il 30% – ricorda Ferrandino – perché non ha potuto fare ricorso all’acqua della diga sin dallo scorso marzo, quindi si sono salvate le aziende che sono riuscite ad utilizzare le acque dei pozzi”.
La scarsità di prodotto ha alimentato la corsa dei prezzi al rialzo ben al di sopra dei valori di riferimento del Contratto di programma quadro: “Alcune Op – segnala Ferrandino – stanno vendendo al miglior offerente, c’è una situazione di profondo squilibrio creata dalla siccità alla quale si è aggiunto il ritardo del ministero dell’Agricoltura nel concedere l’erga omnes, circostanza che ha contribuito ad alimentare richieste oltre i prezzi di riferimento. Le aziende conserviere stanno pagando di più per accaparrarsi la materia prima, a causa del peggioramento della situazione sul campo”.
“Alle difficoltà oggettive di portare avanti la produzione con la siccità – afferma il presidente di Coldiretti Foggia, Marzio De Matteo – si aggiunge la criticità di una campagna irrigua mai realmente partita. Il drastico calo della produzione comporta un rialzo dei prezzi riconosciuti al pomodoro, che comunque coprono a malapena i costi di produzione e non vanno certamente a compensare gli investimenti fatti dagli agricoltori che non sono andati a buon fine”.
Campania, danni da grandine su vigneti e oliveti
La Cia – Agricoltori Italiani della Campania ha espresso forte preoccupazione per la violenta grandinata che il 16 agosto ha colpito duramente la provincia di Benevento, interessando in modo particolare le aree del Fortore, della Valle Telesina, del Taburno e Contrada San Vitale a Benevento. Ingenti danni anche nel Nolano, dove le grandinate hanno investito i comuni di Cimitile, Roccarainola e Tufino.
L’evento atmosferico, di eccezionale intensità, ha provocato gravi perdite alle colture, con conseguenze pesanti soprattutto per vigneti e oliveti, compromettendo una parte consistente della produzione agricola locale.
“È stata una vera e propria tempesta di ghiaccio – ha dichiarato Carmine Fusco, commissario regionale della Cia Campania – e che in pochi minuti ha cancellato mesi di lavoro e investimenti da parte delle nostre aziende agricole. I grappoli nei vigneti sono stati distrutti e gli olivi hanno perso gran parte della fruttificazione. Siamo di fronte a una situazione drammatica che mette a rischio l’economia agricola di interi territori”. L’evento si aggiunge a quello del 13 agosto che ha colpito le pendici del Matese e la Valle del fiume Titerno.
Fusco sottolinea come gli eventi climatici estremi stiano diventando sempre più frequenti e violenti: “Questa grandinata si aggiunge a una serie di anomalie climatiche che ormai scandiscono le nostre stagioni. Chiediamo alla Regione Campania e al Governo nazionale di attivare subito una ricognizione puntuale dei danni e predisporre misure straordinarie di sostegno, inclusa la possibilità di accedere agli strumenti del Fondo di Solidarietà Nazionale. Non possiamo lasciare soli gli agricoltori in questa emergenza”
Alla gestione del rischio, attiva e passiva, è dedicata questa puntata di Terra di Denari, il podcast di AgroNotizie® dedicato alla redditività delle aziende agricole: un aiuto importante quando è il momento di fare la differenza tra un’annata di successo e una da dimenticare.
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