Una nuova banca per una nuova generazione di risparmiatori: si presenta così Tnb, the next bank frutto dell’accordo tra la società di consulenza e gestione patrimoniale Azimut e Fsi (Fondo strategico italiano), uno fra i maggiori fondi europei di investimento di capitale di rischio. La piattaforma sarà una banca 2.0 dedicata alla consulenza patrimoniale, completamente digitale e rivolta a clienti retail, affluent e private.
Figlia di Tnb Project, il progetto di finanza innovativa lanciato da Azimut alla fine di marzo 2024, Tnb navigherà nel mondo del wealth management con un approccio peculiare e distintivo: una fintech indipendente, solida e affidabile che fornisce servizi bancari di ultima generazione a investitori privati per le loro esigenze concrete. La piattaforma sarà sviluppata in partnership con Cedacri del gruppo Ion Investment dell’imprenditore Andrea Pignataro e avrà per amministratore delegato Paolo Martini.
In questo articolo:
- Cos’è Tnb, la new bank di Azimut
- L’accordo con Fsi per lanciare la nuova banca
- La tempistica e le dichiarazioni a caldo
Cos’è Tnb, la new bank di Azimut
La nuova banca di Azimut e Fsi si concentrerà sulla consulenza finanziaria evoluta: un approccio integrato, continuativo e personalizzato che va oltre la semplice gestione degli investimenti, valorizzando il patrimonio, identificando i rischi e generando un valore aggiunto significativo per i clienti. Il suo metodo sarà olistico (una gamma completa di servizi su misura) e la sua forza sarà una rete di oltre 900 professionisti e più di 25,6 miliardi di masse totali, contando sul modello di asset management-as-a-service di Azimut che ottimizza la flessibilità degli asset e sfrutta le opportunità di mercato.
L’obiettivo di Tnb è “digitalizzare per semplificare”: offrire servizi veloci, interazioni semplici, consulenze rapide e intuitive con aggiornamenti in tempo reale, supporto immediato di analisi approfondite, ribilanciamento del portafoglio e massima produttività. Non a caso la scelta per lo sviluppo della piattaforma è caduta su Cedacri: l’azienda (che vede Fsi nel suo capitale sociale con una quota del 27%) è il principale operatore italiano nel mercato dell’outsourcing informatico di servizi di information technology per banche, assicurazioni e istituzioni finanziarie.
L’accordo con Fsi per lanciare la nuova banca
Azimut e Fsi hanno firmato un accordo quadro vincolante per contribuire alla nascita di questo player digitale indipendente. L’operazione ha un valore complessivo potenziale di 1,2 miliardi di euro nel tempo. Nel processo di creazione, Azimut Group e Fsi acquisiranno una banca (ancora in fase di identificazione) e in seguito effettueranno il rebranding in Tnb e il conferimento tramite la scissione parziale a Tnb di un perimetro selezionato delle attività distributive italiane insieme ad altri asset di Azimut.
A quel punto Azimut manterrà una partecipazione strategica del 19,99% e cederà l‘80,01% restante a Fsi e altri coinvestitori, tra cui i manager e consulenti finanziari coinvolti nel progetto. Il corrispettivo da 1,2 miliardi si articolerà in tre componenti: 240 milioni cash in anticipo al closing; fino a 210 milioni di cash deferred, da versare attraverso la distribuzione dei dividendi o riserve da Tnb o al momento dell’uscita di Fsi; fino a 760 milioni sotto forma di earn-out, legati al raggiungimento di determinati obiettivi di performance, ritorni sul capitale investito da Fsi e all’ammontare di conti correnti e conti deposito presso Tnb.
L’accordo di garanzia a favore di Azimut prevede che Tnb generi complessivamente un ammontare vicino ai 2,4 miliardi di commissioni in un periodo di almeno 12 anni, ovvero 200 milioni di commissioni nette all’anno. L’operazione in totale supera i 3 miliardi. La partnership industriale tra Azimut e Fsi avrà una durata di vent’anni e coinvolge gestione del risparmio, consulenza finanziaria e servizi bancari. I consulenti finanziari di Tnb saranno i principali distributori terzi delle soluzioni di investimento di Azimut presenti e future, tra cui fondi comuni, prodotti assicurativi, gestioni patrimoniali e strumenti di private market. La banca, inoltre, diventerà il nuovo partner bancario di riferimento per il gruppo.
La tempistica e le dichiarazioni a caldo
Il completamento dell’operazione è subordinato alle autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza e di controllo: la Banca d’Italia, la
Banca centrale europea, l’Agcm (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) e la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il closing è previsto entro la fine del quarto trimestre del 2025. Nel comunicato che annuncia il lancio della banca digitale dedicata alla consulenza patrimoniale, Azimut riconferma l’obiettivo di raccolta netta fissato per il 2025 a 10 miliardi di euro e aggiorna il target di utile netto a circa 1 miliardo, subordinato all’ottenimento dell’autorizzazione a operare come banca da parte di Tnb entro la fine dell’anno.
“È un deal in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in Italia: infatti, Azimut continuerà a evolvere come piattaforma globale e indipendente di consulenza finanziaria multigenerazionale e parallelamente promuoverà la nascita di Tnb come un nuovo player indipendente, destinato alla quotazione. Entrambe le realtà punteranno sullo sviluppo qualitativo, oltreché quantitativo”, spiega nella nota Pietro Giuliani, presidente e fondatore di Azimut. “Siamo pronti a ripetere la storia, facendo quello che sappiamo fare meglio; guidare i nostri clienti nelle loro scelte di investimento, aggiungendo da oggi i nostri servizi bancari innovativi pensati per investitori privati, le loro famiglie e le loro imprese. Un’operazione che guarda al futuro della consulenza, puntando sui tre fattori che contraddistinguono il gruppo Azimut: innovazione, internazionalizzazione e indipendenza”, aggiunge Andrea Ventimiglia, financial partner di Azimut.
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