Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

cosa prevede il Codice Civile



Quando scatta l’obbligo alimentare tra fratelli e sorelle, chi è tenuto a pagare e cosa prevede il Codice Civile in caso di stato di bisogno.


Il concetto di solidarietà: tra sentimento e obbligo giuridico

Se pronunciamo la parola solidarietà ci viene in mente un sentimento, un sentire ed un dovere morale. In realtà con il medesimo ter ine si comprende anche un obbligo giuridico, sancito espressamente sia dalla Costituzione, nello specifico all’art. 2, che dalla legge con specifico riferimento ai rapporti familiari.

Si legga per intero l’Articolo 2 dove si espone come ‘La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.’

A chi si applica il dovere di solidarietà

Vediamo concretamente verso chi siamo obbligati e come si applica questo dovere inderogabile, a quali condizioni diviene necessario.

La legge riconosce la centralità dei rapporti familiari e di sangue, imponendo un vincolo di solidarietà reciproca tra parenti prossimi. Quindi anche tra fratelli e sorelle. Questo obbligo si manifesta sotto forma di sostegno economico a favore di coloro che, è comprovato, non siano in grado di provvedere da soli al proprio sostentamento. Questo dovere prende il nome di “obbligo alimentare” e consiste nel dover provvedere ad aiutare economicamente i familiari che non possano permettersi quanto necessario per il quotidiano sostentamento.

L’obbligo alimentare: definizione e contenuto

Sono compresi in questo vincolo di aiuto il vitto, l’alloggio e le basilari cure mediche, insieme alle ‘salvavita’.

Il dovere di provvedere al sostegno di chi indigente non riesca a provvedervi autonomamente, grava sui familiari più prossimi, in primis sul coniuge e i figli quindi sui genitori, i nonni, i generi (e le nuore), i suoceri (e le suocere) e, infine, solo quale ultima ratio, ai fratelli e le sorelle come previsto dall’art. 433 del codice civile.

L’obbligo alimentare tra fratelli e sorelle

La legge impone di prestare gli alimenti ai propri fratelli e sorelle che si trovano in uno stato d’indigenza e che, per questa ragione, non possono provvedere da sé alle esigenze fondamentali della vita, come ad esempio al vitto e all’alloggio. Questa imposizione ricade su fratelli e sorelle solo ad un livello ‘sussidiario’ cioè solo in caso di mancanza di altri soggetti obbligati o in caso che questi siano per ragioni comprovate- impossibilitati.

Condizioni per l’obbligo alimentare tra fratelli

Si è, quindi, obbligati a sostenere economicamente i fratelli e le sorelle solo se i soggetti responsabili in via prioritaria di fornire loro un sostegno economico, come coniuge, figli, genitori, generi e suoceri, non siano in grado di farlo, perché già deceduti oppure impossibilitati a sostenere un esborso economico.

Tra fratelli in difficoltà, e nelle condizioni ora descritte, vige dunque l’obbligo di sostenere la persona in difficoltà attraverso il pagamento degli ‘alimenti’ che consistono in una prestazione economica limitata alle necessità indispensabili del soggetto bisognoso, principalmente consistono nel vitto e alloggio. Gli alimenti sono destinati a chi non può provvedere autonomamente alle proprie necessità primarie, come cibo, alloggio e cure mediche di base.

Differenza tra alimenti e mantenimento

La differenza tra ‘gli alimenti’ e la misura del mantenimento è che quest’ultima copre un ambito più ampio di necessità, includendo anche quelle non strettamente fondamentali. Ricordiamo che legalmente ‘il mantenimento’ spetta solo ai figli e al coniuge a seguito di separazione. La legge prevede che chiunque riceva alimenti debba dimostrare di essere in stato di bisogno.

Prova dello stato di bisogno e ordine degli obbligati

Secondo la legge, il già citato art. 433 cod. civ., infatti, la catena degli obbligati segue un ordine preciso, iniziando dal coniuge, poi figli, genitori, generi e nuore, suoceri e, solo infine, i fratelli e le sorelle. Solo in assenza delle altre persone obbligate – o se esse sono impossibilitate – l’obbligo ricade sui fratelli.

Obbligo alimentare tra fratelli: determinazione dell’importo

Rispetto alla quantificazione di questo supporto, in riferimento agli alimenti tra fratelli e sorelle, l’art. 439 del codice civile stabilisce che gli alimenti sono dovuti nella misura dello stretto necessario. L’ammontare della prestazione alimentare è determinato dal giudice, tenendo conto delle necessità del beneficiario e delle capacità economiche dell’obbligato – art. 438 cod. civ. – .

Nel determinare concretamente quale sia l’importo della prestazione il giudice provvede a valutare  anche le risorse economiche dell’obbligato.  Nessuno, infatti, può essere costretto a dare più di quanto possa permettersi, anche se ciò risultasse insufficiente per i bisogni dell’alimentando.

Inclusione di spese educative e possibilità di modifica

La norma impone che gli alimenti garantiscano le esigenze fondamentali della persona, quindi vitto, alloggio e cure mediche. Se il fratello o la sorella che necessitano di aiuto è minorenne, è possibile che nella definizione di alimenti possono essere comprese anche le spese per l’educazione e l’istruzione.

Controllo sull’uso degli alimenti e modalità di esecuzione

È poi consentito chiedere al giudice di dare un taglio economico alla prestazione alimentare quando sia dimostrato che il beneficiario sprechi e male utilizzi quanto ricevuto.

L’obbligo alimentare tra fratelli può essere corrisposto anche ‘in natura’ vale a dire fornendo direttamente beni o servizi necessari. Questo tipo di adempimento, noto come esecuzione naturale, comprende atti come l’acquisto di medicinali, la spesa alimentare o l’ospitalità in casa propria.

Infine, poiché le condizioni economiche delle parti possono cambiare nel tempo, è possibile richiedere al giudice un ricalcolo degli alimenti al tribunale qualora si siano verificate variazioni significative, così come citato dall’art. 440 cod. civ.

Leggi anche: Licenziamenti e nuove assunzioni, l’ultima sentenza della Cassazione



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese