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Da contenitore a motore di sviluppo: la proposta di “Prima Ravello” per l’Auditorium, tra scuole di formazione e un distretto culturale per la Costiera


Da contenitore a motore di sviluppo: la proposta di “Prima Ravello” per l’Auditorium, tra scuole di formazione e un distretto culturale per la Costiera
Proposta ufficiale del movimento Prima Ravello per il futuro dell’auditorium Oscar Niemeyer

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Prima Ravello nasce con l’intento dichiarato di consentire a un ristretto numero di persone, in particolare giovani, di intraprendere un percorso formativo che li porti, entro il 31 dicembre 2026, ad acquisire un bagaglio di competenze e conoscenze oggi ancora carente, soprattutto nei settori dello sviluppo locale, della gestione della cosa pubblica e degli elementi di Pubblica Amministrazione.
Il percorso di formazione si svilupperà lungo due direttrici: una teorica, con lezioni in aula tenute da esperti di livello nazionale, e una pratica, attraverso il dibattito e la discussione di casi concreti.
È con questa premessa che il 2 luglio 2025 Prima Ravello ha dato avvio al primo dibattito pubblico interamente online, dedicato al tema: “L’Auditorium Oscar Niemeyer – un’ipotesi per il suo futuro”. L’annuncio è stato pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook di Prima Ravello, insieme alle modalità e alle regole per la partecipazione e lo svolgimento del dibattito. Una relazione introduttiva delineava sinteticamente la situazione di partenza e quella attuale della struttura.
Nei giorni successivi la notizia è stata ripresa da diversi organi di stampa e rilanciata da numerosi profili social. Sono giunti molti contatti via mail, social, WhatsApp e telefono, con richieste di informazioni e di partecipazione fino al 31 luglio, ultimo giorno utile per l’invio dei contributi. In questo periodo si stimano alcune centinaia di migliaia di contatti complessivi raggiunti; oltre le stime, però, restano i dati concreti del dibattito, che sono i seguenti.
Entro il 31 luglio sono pervenuti a Prima Ravello 31 contributi scritti, così ripartiti:
• 21 dai componenti interni del gruppo;
• 10 dall’esterno, di cui: 1 albergatore, 2 ristoratori, 2 cittadini Ravellesi e 5 “amici di Ravello” non residenti.

L’appello alla partecipazione, ripetuto e diffuso in varie forme, era genericamente rivolto a tutti i cittadini e operatori di Ravello, nonché a quanti nel mondo amano la città. Unica eccezione: gli esercizi alberghieri e di ristorazione di Ravello, ai quali sono state inviate mail di invito personalizzate, utilizzando gli indirizzi di posta elettronica reperibili in rete.
Tutti i contributi sono stati condivisi e sintetizzati all’interno del movimento Prima Ravello per un’analisi e una discussione approfondite. Al termine di questa fase, un gruppo di cinque membri interni ha ricevuto il mandato di tradurre il pensiero pressoché unanime del movimento in una relazione finale che contenesse la proposta ufficiale.
Dall’analisi dei contributi sono emersi numerosi punti e principi ampiamente condivisi, fra i quali spicca soprattutto l’esortazione a fare scelte che garantiscano una forte ricaduta positiva sulla vita dei Ravellesi (in linea con i principi della Responsabilità Sociale d’Impresa). Sono emerse anche alcune ipotesi, isolate, che non si sono ritenute praticabili o condivisibili.
Punti emersi dal dibattito

1. L’Auditorium è utile e indispensabile per lo sviluppo socio-economico e culturale di Ravello e dei Ravellesi.
2. Deve essere di supporto a tutte le iniziative rivolte ai cittadini di Ravello.
3. Deve essere gestito tutto da un soggetto giuridico unico, all’interno del quale l’Amministrazione Comunale di Ravello deve essere parte principale della governance.
4. Deve diventare sede di “scuole” che operino soprattutto nei mesi invernali.
5. Nella gestione devono essere direttamente coinvolti operatori economici e cittadini di Ravello.
6. Deve servire anche a ricordare persone e fatti ormai entrati nella storia della città.

A. L’idea di spacchettare la struttura in più gestioni separate (edificio principale, bar, parcheggio).
B. L’ipotesi che il Comune debba gestirlo direttamente e da solo.
C. L’ipotesi di affidamento parziale esterno di servizi, consulenze, gestioni, etc.

PROPOSTA UFFICIALE DEL MOVIMENTO “PRIMA RAVELLO”

L’Auditorium Oscar Niemeyer non è soltanto un edificio di straordinaria bellezza architettonica: è una vera e propria scommessa sul futuro di Ravello. Quando fu concepito, l’obiettivo era chiaro: dotare la città di uno strumento capace di sostenere un turismo di qualità e rafforzarne il ruolo internazionale nel campo della cultura. Oggi, a distanza di anni, quell’idea non solo resta valida, ma appare ancora più urgente e necessaria.
Ravello vive immersa nei fenomeni della massificazione turistica e del degrado ambientale, che ne minacciano identità e prospettive. L’Auditorium deve finalmente diventare ciò che doveva essere dall’inizio: non un semplice contenitore di eventi, ma un vero motore di sviluppo culturale, economico e sociale.
Per riuscirci, è necessario un cambio di paradigma: l’Auditorium deve essere percepito e vissuto come un bene comune, uno spazio in cui la comunità Ravellese si riconosca e che senta davvero proprio.

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Un luogo per crescere: obiettivi e funzioni

L’Auditorium non ha bisogno di un’infinità di attività, ma di una visione chiara. Deve sostenere ogni azione che contribuisca alla crescita della città, dei suoi giovani e delle sue imprese.
Le sue vocazioni naturali sono diverse:
Formazione: Ravello vanta una tradizione musicale, teatrale e artistica che merita di essere raccolta e rilanciata. L’Auditorium può ospitare scuole di musica, teatro e danza, dai corsi di base ai master di perfezionamento, attirando giovani dall’Italia e dall’estero. Questo permetterebbe anche di destagionalizzare le presenze, portando persone a Ravello nei mesi invernali e contribuendo a mantenerla viva tutto l’anno.
Innovazione: l’Auditorium dovrebbe diventare un centro di incontri, dibattiti e mostre su tutto ciò che riguarda il futuro – nuove tecnologie, intelligenza artificiale, sostenibilità, scoperte scientifiche, trasformazioni economiche e sociali.
Nicchie culturali: per le dimensioni della struttura e del paese, l’Auditorium può puntare a eventi di piccola scala ma ad alta qualità, ospitando comunità e associazioni di appassionati di nicchia provenienti dall’Italia e dal mondo.
Ravellesità: identità locale, tradizioni e talenti devono essere valorizzati senza chiusure o privilegi. La Ravellesità deve esprimersi in modo inclusivo, coniugando radici e innovazione.

Il nodo centrale resta però la gestione. Finora, infatti, l’Auditorium non ha mai avuto una vera e propria “gestione”: si è confusa l’utilizzazione con l’amministrazione strategica e unitaria. Perché la struttura funzioni, occorre un modello di governance solido, partecipato e trasparente.
La forma giuridica secondo noi più adatta a questo scopo è quella della “Fondazione di Partecipazione”. Si tratta di un ente giuridico che unisce la stabilità di una fondazione alla flessibilità di una compagine aperta e dinamica. In essa il Comune deve mantenere un ruolo centrale ed egemone, in quanto proprietario dell’immobile e depositario delle scelte strategiche di sviluppo locale. Accanto al Comune, devono esserci cittadini, imprese, associazioni e istituzioni, in un modello che possiamo definire di “azionariato locale”.
La Fondazione di Partecipazione ha diversi vantaggi: permette di gestire in maniera integrata tutti gli spazi dell’Auditorium; consente di accedere a bandi e finanziamenti nazionali ed europei; garantisce trasparenza attraverso la rendicontazione sociale; soprattutto, realizza un principio moderno di Responsabilità Sociale Territoriale (RST). Non più “chi mette i soldi comanda”, ma imprese e cittadini che, insieme al Comune, decidono e programmano il futuro della loro città.

La formula giuridica della Fondazione di Partecipazione ci consente anche di proiettare ulteriormente in avanti il nostro sguardo allargandolo agli altri contenitori storici di Ravello che a breve saranno al centro di un secondo dibattito pubblico del Movimento:
il nuovo soggetto giuridico che si andrebbe a costituire, previa opportuna formulazione dello statuto e dell’atto costitutivo, consentirebbe l’innesto e l’aggiunta di nuovi contenitori nella visione strategica ed operativa della nostra proposta; soprattutto in una tale auspicabile ipotesi, Ravello potrebbe puntare alla creazione di un “Distretto Culturale Evoluto”, un modello di sviluppo basato sulla cultura come motore dell’economia, integrando ricerca, formazione e settori produttivi. In sintesi l’Auditorium, insieme a Villa Rufolo, Villa Episcopio, Monastero di San Francesco e Monastero di Santa Chiara, potrebbe dar vita ad uno dei primi esempi di distretto culturale evoluto. Con quali obiettivi?: Gestione unitaria dei cinque contenitori, per sinergie e uniformità dell’offerta; Programmazione integrata di eventi artistici, musicali, teatrali e di danza; Attività di alta formazione culturale e professionale in
collaborazione con università italiane e internazionali; Coinvolgimento diretto del Comune; Collaborazioni con istituzioni culturali campane; Ruolo centrale della Fondazione di Partecipazione come strumento operativo del Comune, con capacità di attrarre risorse e gestire progetti complessi. Si punterebbe a fare della cultura un volano economico, collegando filiere produttive, formative e di ricerca in un’ottica di innovazione e inclusione sociale.

Alle proposte mediate e future prima formulate, il Movimento avanza in ogni caso una proposta di immediata realizzazione per rafforzare il legame tra l’Auditorium e la Comunità Ravellese, per dimostrare al mondo che a Ravello la gratitudine è di casa ed è un paese che non dimentica, ma anche per rivitalizzare da subito il luogo; una proposta altamente simbolica ma al tempo stesso concreta e dirompente:
A) intitolare il piazzale a Domenico De Masi;
B) dedicare il bar e gli spazi dei camerini e della sala stampa a Pasquale Palumbo;
C) allestire all’interno il Museo Manuel Cargaleiro, esponendo le oltre 150 opere oggi invisibili.

Per il prosieguo della proposta

Per il prosieguo della nostra proposta auspichiamo che l’Amministrazione Comunale, sentito il Consiglio Comunale, voglia dar vita ad un COMITATO PROMOTORE per l’approfondimento della proposta stessa, ma anche per verificare la disponibilità degli altri stakeholder (albergatori, ristoratori, operatori economici in genere, associazioni, cittadini). Saremo disponibili e felici di contribuire partecipando anche con il contributo dei qualificati esperti che ci hanno supportato in questa fase del dibattito, ovviamente senza alcun onere per la Cosa Pubblica.

L’Auditorium Oscar Niemeyer rappresenta una chance unica per Ravello: coniugare cultura, turismo, innovazione e identità in un progetto di sviluppo sostenibile e partecipato.
È tempo di trasformarlo nel simbolo che doveva essere: non solo architettonico, ma civile e comunitario. Un’infrastruttura che lavora per il bene di tutti, che attira giovani e talenti, che genera economia senza tradire la bellezza e l’equilibrio del luogo.
Ravello ha il dovere di cogliere questa opportunità. Non farlo significherebbe rinunciare non soltanto a un edificio, ma a un pezzo importante del proprio futuro.

Testo della mail inviata al sindaco di Ravello di accompagnamento della proposta

Al Signor Sindaco di Ravello
Dr. Paolo Vuilleumier Sede Municipale
Signor Sindaco,
il Movimento Prima Ravello, nato per favorire la formazione di un gruppo di cittadini Ravellesi prevalentemente giovani sui temi dello sviluppo locale e della Pubblica Amministrazione, ha avviato il proprio percorso formativo promuovendo un dibattito pubblico sul tema “Il futuro dell’Auditorium Oscar Niemeyer”.
Dai 31 contributi che hanno alimentato il dibattito, abbiamo potuto elaborare l’allegata proposta condivisa all’unanimità dai membri del Movimento che riteniamo possa costituire un’utile base di riflessione per la definizione di un futuro dignitoso e coerente con la vocazione culturale per l’Auditorium Oscar Niemeyer, voluto con grande impegno anche da lei in passato.
Abbiamo appena pubblicato sulla nostra pagina FB la sintesi completa dei 31 interventi, i quali, pur nella loro eterogeneità di forma e contenuto, hanno rappresentato per noi un prezioso stimolo di approfondimento e confronto.
In uno alla trasmissione della proposta, ci permettiamo di rivolgerle una richiesta, che avremmo forse dovuto porre in via preliminare, ma che riteniamo comunque doverosa e importante per la prosecuzione del nostro lavoro.
Sarebbe per noi di grande utilità conoscere se vi siano attualmente:

a) progetti o atti ufficiali riguardanti il futuro dell’Auditorium Oscar Niemeyer;
b) progetti o atti ufficiali riguardanti il futuro di Villa Episcopio;
c) iniziative sul futuro del Convento di Santa Chiara.
Il nostro unico interesse, come sempre, è esclusivamente didattico e formativo, in linea con le finalità che ispirano il Movimento Prima Ravello.
Confidiamo nella sua disponibilità a garantirci il necessario contributo di trasparenza e collaborazione, certi anche della sua comprensione per il nostro uso di una sigla anonima “Prima Ravello”, che nasce unicamente dall’esigenza di tutelare lo spirito partecipativo del Movimento, ben consapevoli che la vera responsabilità appartiene a chi deve istituzionalmente operare per il bene della comunità.
Con osservanza, Distinti saluti.
Il Movimento “Prima Ravello”

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