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Le migliori gestioni patrimoniali di banche, sim e sgr nei primi mesi del 2025 e le previsioni


Le gestioni patrimoniali di banche, SIM e SGR stanno vivendo grandi cambiamenti nel 2025, tra nuovi trend, performance, strategie e una crescente attenzione alla sostenibilità.

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Il 2025 si caratterizza per un ambiente economico e finanziario permeato da instabilità geopolitiche e tensioni internazionali. L’area euro, in particolare, ha riscontrato una crescita debole, con la Germania che ha registrato una fase recessiva e l’Italia che, pur trovando un certo sostegno attraverso il PNRR, si trova sotto pressione a causa delle difficoltà strutturali e delle nuove sfide internazionali. Sebbene l’inflazione abbia segnato un rallentamento rispetto agli anni precedenti, permangono le incertezze legate alle politiche monetarie restrittive adottate dalla BCE e ai rischi di recessione. Di fronte a questo scenario, molti investitori scelgono la protezione e la competenza offerte dalla gestione patrimoniale professionale, affidandosi a operatori autorizzati per costruire portafogli robusti tramite strategie di diversificazione e contenimento del rischio. Cresce così l’attenzione nei confronti delle migliori gestioni patrimoniali di banche, SIM e SGR nel 2025, realtà che, adattandosi ai mutamenti in atto, impiegano strumenti finanziari innovativi e adottano criteri sempre più rigorosi per valutare l’affidabilità e la resilienza dei propri servizi.

Metodologia di selezione dei migliori gestori patrimoniali

La valutazione delle migliori gestioni patrimoniali di banche SIM e SGR 2025 si fonda sull’approccio adottato da enti indipendenti, quali l’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF) in collaborazione con La Repubblica Affari & Finanza. Il processo di selezione prevede l’invito alle società abilitate alla gestione del patrimonio, chiamate a presentare sia un portafoglio modello tradizionale sia una proposta orientata alla sostenibilità. Un team di esperti valuta le soluzioni offerte in totale imparzialità, utilizzando metriche quantitative e qualitative. Complessivamente:


  • Processo di consulenza: Analisi dei flussi operativi e delle interazioni con il cliente, con un focus sulla personalizzazione e piena trasparenza delle informazioni.

  • Qualità del portafoglio: Valutazione dei portafogli modello attraverso indicatori tecnici come volatilità, value-at-risk, esposizione valutaria e gestione della liquidità.
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  • Orientamento al cliente: Livello di attenzione alle esigenze del risparmiatore, inclusa la capacità di adattare le strategie alle diverse propensioni al rischio e obiettivi.

  • Sostenibilità: Dal 2025, grande enfasi è riservata ai criteri ESG, richiedendo ai candidati la strutturazione di portafogli green e la compilazione di questionari tematici.

I risultati sono aggregati e presentati in quattro categorie che permettono di costruire una classifica trasparente e autorevole. Solo i gestori che superano il test riceveranno la certificazione, con possibilità di esporre il sigillo “Migliori Gestori Patrimoniali (Green) 2025”. Questo iter garantisce coerenza fra competenza tecnica, affidabilità e trasparenza, valori richiesti dalle normative vigenti e dalle aspettative della clientela più sofisticata.

Principali trend e performance di banche, SIM e SGR nei primi mesi del 2025

Nei primi mesi del 2025 si evidenziano alcune tendenze significative nell’ambito delle gestioni patrimoniali di banche, SIM e SGR. Si osserva una crescente preferenza per strumenti obbligazionari europei: i responsabili investimento di molti operatori mantengono una posizione costruttiva sul comparto bond, approfittando dei rialzi dei tassi per selezionare con attenzione sia titoli governativi sia corporate con rating elevato. La componente azionaria, pur bilanciata da una strategia globalmente diversificata, mostra una rotazione dagli Stati Uniti verso mercati europei e emergenti, con un riposizionamento verso settori industriali e finanziari a discapito della tecnologia.

Le performance migliori sono state realizzate laddove strategie quantitative e gestione attiva hanno permesso di superare i benchmark di riferimento, in particolare sulle linee focalizzate sull’azionario italiano, che hanno beneficiato di un contesto domestico più resiliente anche grazie alle politiche di sostegno pubblico. Si segnala inoltre un incremento nei portafogli di asset alternativi, come i metalli preziosi (soprattutto oro), asset class immobiliari e fondi specializzati, impiegati come strumenti di decorrelazione e contenimento della volatilità.

I risultati certificano una solidità complessiva del comparto, con il sistema bancario italiano che mostra margini di rendimento medi superiori rispetto ad altri paesi dell’Eurozona. Tuttavia, già si intravvedono segnali di attenzione: la diminuzione dei margini di interesse, dovuta al calo dei tassi CE, spinge le società a incrementare l’offerta di servizi in asset e bancassicurazione per compensare la minore redditività delle attività tradizionali. La qualità del credito rimane elevata, grazie a politiche prudenti e a riserve adeguate, ma la crescita lenta dell’economia reale impone una periodica revisione dei portafogli modello, con particolare attenzione all’equilibrio tra rischio e rendimento.

Strategie vincenti tra azioni, obbligazioni e asset alternativi

La competizione tra gestori patrimoniali si gioca principalmente sulla capacità di calibrare l’esposizione alle varie asset class, adattandosi in modo tempestivo ai mutamenti dello scenario macroeconomico. Numerosi operatori hanno adottato un’allocazione neutrale sugli strumenti azionari, rafforzando invece la presenza in obbligazioni governative dell’area euro e obbligazioni corporate investment grade. In presenza di scenari più volatili e di possibili contraccolpi geopolitici, l’inserimento di asset alternativi, come fondi specializzati e materie prime, svolge una funzione di stabilizzatore.

Alcuni portafogli modello hanno integrato algoritmi proprietari per bilanciare dinamicamente le quote di azionario e oro finanziario, realizzando rendimenti elevati (+20%/+30%) soprattutto nelle fasi di maggiore incertezza. Un altro tema centrale riguarda la gestione del rischio di cambio e il prudentemente incremento della duration sulle obbligazioni. La frequente rotazione settoriale e lo spostamento dai titoli cosiddetti “Magnifiche 7” Usa a industrie più tradizionali evidenziano l’approccio tattico seguito dai migliori gestori nella prima parte dell’anno.

Focus su asset class e diversificazione nei portafogli modello

I portafogli modello presentati dalle banche, dalle SGR e dalle SIM nel 2025 mettono in evidenza una diversificazione metodica fra le principali asset class disponibili. Una quota crescente viene attribuita a bond governativi a breve e medio termine, finalizzati a offrire protezione e flusso cedolare, mentre l’esposizione azionaria si orienta verso mercati europei e emergenti, prediligendo titoli value e settori difensivi.

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Si nota una maggiore attenzione agli investimenti tematici e all’integrazione di fondi ESG, accanto a strumenti come ETF, fondi immobiliari e veicoli alternativi (private markets, crowdfunding immobiliare e startup innovative), scelti per aumentare la resilienza del portafoglio. I modelli si distinguono anche per la presenza di componenti liquidità strategiche, utili in fasi di forte volatilità per cogliere rapidamente opportunità di mercato.

Le società protagoniste: risultati, riconoscimenti e casi di eccellenza

Nella selezione delle migliori gestioni patrimoniali di banche sim e sgr 2025 emergono società che hanno saputo distinguersi per performance gestionale, qualità del servizio e attenzione all’innovazione. Tra le realtà maggiormente riconosciute si trova Ersel, che nel 2025 ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il Sigillo di Qualità dall’ITQF e numerosi premi del settore, grazie a un modello di gestione indipendente che coniuga l’esperienza di tre generazioni con la capacità di innovare tramite advisory digitale e private markets.

La capacità di adattarsi a nuove esigenze si riflette anche nei risultati delle principali banche commerciali italiane, come Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM, che, nonostante la pressione sul margine di interesse, hanno incrementato il peso delle commissioni da gestione patrimoniale e bancassicurazione, raggiungendo rendimenti annui mediamente superiori al 15%. Le gestioni delle SIM indipendenti, come Banor, sono state premiate dalla clientela più sofisticata per la consulenza su misura, mentre le SGR specializzate (ad esempio Agora SGR) hanno rafforzato la trasparenza e introdotto strumenti di tutela per l’investitore come il Fondo di Garanzia. Il focus è su:







Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Società

Premi/Attestati

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Punti di forza

Ersel Banca Privata

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Sigillo ITQF, Citywire Awards

Innovazione, personalizzazione, private banking

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Banor SIM

Premio Consulenza Indipendente

Sostenibilità, family office, fondi alternativi

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Intesa Sanpaolo/UniCredit

Performance settore, solidità patrimoniale

Capillarità, bancassicurazione, servizi digitali

Gestione patrimoniale sostenibile e green: evoluzione e opportunità

L’integrazione di criteri ESG rappresenta uno dei risvolti più marcati nelle strategie delle gestioni patrimoniali degli ultimi anni. Le società che partecipano allo studio ITQF sono invitate a presentare proposte orientate a tematiche green, mediante la costituzione di portafogli con un’elevata componente di investimenti sostenibili. Si osserva un progressivo incremento di fondi ESG, green bond e strumenti tematici legati alla transizione energetica e a modelli di sviluppo responsabile.

La regolamentazione europea richiede alle banche e alle SGR di esplicitare in modo trasparente criteri, metriche e risultati, favorendo una maggiore competitività tra i player e innalzando gli standard di tutela per il risparmiatore attento a impatti ambientali e sociali. Gli investimenti green, pur presentando rischi specifici, sono diventati essenziali nella strategia di diversificazione e rappresentano una concreta opportunità di crescita e stabilità nel medio-lungo periodo.

Previsioni sulla gestione patrimoniale per la seconda metà del 2025

Le prospettive per la seconda parte del 2025 appaiono incerte, ma delineano alcune linee di tendenza condivise dagli esperti. La discesa dei tassi BCE comporta una minore marginalità per le attività bancarie tradizionali, favorendo ulteriormente lo sviluppo e l’innovazione nell’offerta di gestioni patrimoniali. Le banche, le SIM e le SGR più preparate continueranno a puntare su strategie multi-asset e una selezione attenta dei portafogli, favorendo la resilienza a fronte di maggiori rischi macroeconomici nella seconda parte dell’anno.

Sul fronte degli investimenti, il comparto obbligazionario europeo continuerà ad essere preferito per la sua stabilità, mentre il peso delle azioni resterà modulato in funzione della volatilità dei mercati internazionali. Asset alternativi e strumenti tematici saranno sempre più utilizzati per mitigare il rischio sistemico e cogliere nuove opportunità, in particolare nei segmenti ESG e nella finanza innovativa applicata a settori high-tech. In caso di peggioramento delle tensioni commerciali globali, i portafogli dovranno essere riposizionati rapidamente, con un’attenzione particolare alle PMI italiane, le più esposte alle dinamiche dell’export e ai cambi di scenario internazionale.

Gli operatori che sapranno valorizzare competenza, trasparenza e capacità di personalizzazione potranno rafforzare la propria posizione e offrire servizi sempre più evoluti a una clientela che chiede qualità, affidabilità ed efficienza. La convergenza tra regolamentazione e innovazione continuerà a essere il principale elemento di differenziazione nel settore.



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