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Il bazooka di Draghi sulla Ue


L’Ue «marginale e spettatrice», dall’Ucraina a Gaza, è da riformare. Lo afferma Mario Draghi, intervenendo al 46° Meeting di Rimini. L’ex presidente del consiglio, già presidente della Bce, non usa mezzi termini nel fotografare lo stato dell’Unione. «Per anni l’Ue ha creduto che la dimensione economica con 450 milioni di consumatori portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata», ha detto dal palco della kermesse di Rimini, «abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi Usa, siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, decisione che forse avremmo dovuto prendere ma non in queste forme». Insomma, c’è stata una «sveglia molto brutale che ci ha dato Trump, le relazioni con gli Usa hanno cambiato tutto». In merito al vertice di Washington sull’Ucraina, e alla ritrovata compattezza dell’Occidente, valore che la premier Giorgia Meloni ha rivendicato, Draghi dice: «La presenza dei leader alla Casa Bianca è stata una manifestazione di unità che vale, agli occhi dei cittadini europei, più di tante riunioni a Bruxelles». L’Europa «deve trasformarsi da spettatore, o da comprimario, in attore protagonista, deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici. Le riforme in campo economico restano necessarie».

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•Visita a sorpresa del segretario generale della Nato Mark Rutte in Ucraina, «la Nato sta lavorando su come fornire robuste garanzie di sicurezza all’Ucraina per rafforzarla nei colloqui con la Russia», dice Rutte, intanto che a Kiev suonava l’allarme per attacchi aerei e l’amministrazione esortava i residenti a cercare rifugio a causa della «minaccia» di lanci di missili balistici da parte della Russia.

«Il nostro obiettivo generale», ha chiarito il presidente ucraino Zelensky «è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l’articolo 5 della Nato, si tratta di garanzie davvero efficaci». E ancora: «Mosca ci ha aggrediti e continua ad attaccarci, non capisco su cosa voglia trattare».

Mosca: inaccettabile il controllo di forze militare europee ai confini. A gettare ancora acqua sul fuoco dell’entusiasmo del vertice di Washington è il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov spiegando che un vertice fra Putin e Zelensky non è ancora in programma, «Zelensky ha respinto tutte le proposte statunitensi per una soluzione del conflitto». Interviene in giornata lo stesso presidente americano Trump: «Vedremo se Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky lavoreranno insieme. E vedremo se dovrò esserci, preferirei di no». I due contendenti, prosegue Donald Trump, «sono come olio e aceto».

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• Con un messaggio affidato ai social, il ministro israeliano Israel Katz ha promesso una risposta durissima contro Gaza City qualora Hamas non accettasse le condizioni imposte da Israele per porre fine al conflitto: «La raderemo al suolo». L’ultimatum intanto che proseguono i bombardamenti sulla Striscia. «Questa guerra potrebbe finire oggi. Può finire se Hamas depone le armi e libera i restanti 50 ostaggi, almeno 20 dei quali sono vivi». Così il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

• Appello dell’Onu: «Fateci entrare a Gaza, facciamo arrivare cibo e altri rifornimenti senza impedimenti e nella quantità massiccia richiesta…le vite di 132.000 bimbi sotto i 5 anni sono a rischio a causa della malnutrizione». Il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, avverte che la fame a Gaza è «promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra». Israele respinge le accuse secondo cui l’83% delle persone uccise dall’Idf a Gaza sarebbero civili, «sono dati di parte provenienti da Hamas».

• La Corte di appello di Bologna ha confermato la custodia in carcere per Serhii Kuznietsov, il 49enne ucraino accusato di essere uno dei coordinatori dell’esplosione ai gasdotti Nord Stream. Durante l’udienza l’uomo, su cui pende un mandato di cattura internazionale su richiesta tedesca, ha respinto ogni accusa e ha spiegato di non acconsentire alla consegna alla Germania. Appena sceso dalla camionetta che lo portava in tribunale, l’ucraino, fermato a Rimini mentre era in vacanza con la famiglia, ha fatto il gesto delle tre dita alzate riproducendo il simbolo nazionale del tridente della bandiera ucraina, simbolo di indipendenza.

Un video, postato sui social da vari media, mostrerebbe Osama Njeem Almasri mentre uccide un cittadino libico per le strade di Tripoli. «Stiamo ancora lavorando per confermare la data esatta dell’episodio, ma è accaduto di recente», affermano i responsabili della Ong Rifugiati in Libia, che sostengono si tratti di Almarsi. L’identità dell’uomo è ancora da confermare. All’attacco la segretaria del Pd, Elly Schlein: «Se venisse confermato, Meloni non può più esimersi dallo spiegare agli italiani per quale motivo il suo governo lo ha liberato e riaccompagnato a Tripoli dove sta continuando a uccidere».

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• Donald Trump ha portato pizza e hamburger alla polizia e ai soldati della Guardia Nazionale nel quartier generale di Anacostia, nel sud est della capitale americana. Trump ha rivendicato i risultati della strategia di sicurezza straordinaria avviata nella città, «assicurando che Washington avrà la migliore capitale di sempre». La misura prevede il dispiegamento di militari della Guardia Nazionale e di unità federali per operazioni di contrasto alla criminalità organizzata e all’immigrazione illegale, ma anche per lo sgombero di accampamenti abusivi.

Dazi, Urso: 15% è sicuramente ostacolo ma superabile per nostre imprese. A margine del suo intervento alla kermesse di Rimini, il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, annuncia politiche di sostegno per i settori maggiormente colpiti dalle tariffe e la necessità di «un patto sociale con l’impresa e i sindacati che possa garantire coesione nazionale e lo sviluppo». Quelli passati, ha argomentato, «sono stati tre anni importanti con un bilancio sotto gli occhi di tutti: lo spread è a 80 punti quando il governo Draghi ci lasciò il testimone era a 250 punti, gli investimenti esteri questo anno nel nostro Paese hanno raggiunto il record storico di 35 miliardi di euro in Green Field, ci sono 1.200.000 nuovi posti di lavoro».

Dal Meeting di Rimini, Daniela Fumarola, segretaria della Cisl ribadisce il no al salario minimo caro alla sinistra e alla Cgil, «devono essere invece le parti sociali quindi i sindacati con le imprese e con il governo a trovare i rimedi giusti» al tema salari e produttività, «noi continuiamo a rilanciare l’idea del patto sociale per il lavoro e per la crescita del nostro Paese. Abbiamo accolto l’apertura del governo Meloni e delle associazioni di categoria, speriamo si vada avanti».

Puglia, Decaro rompe il silenzio: «Pronto a candidarmi alla presidenza della regione». L’europarlamentare pd ed ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un post su Fb dice di essere pronto a correre per la regione per il centrosinistra, ma precisa che vuole essere «un presidente libero» e non «ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto…la Puglia non ha bisogno di un presidente a metà». Il riferimento è ai veti posti dal governatore uscente Michele Emiliano e dall’ex presidente Nichi Vendola.

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• Milano, torna libero Manfredi Catella. Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari per il fondatore e ceo di Coima nell’ambito dell’inchiesta sull’edilizia milanese. La scorsa settimana erano stati liberati l’ex assessore comunale all’urbanistica, Giancarlo Tancredi, l’ex componente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella.

Morto un bambino di due anni a Catanzaro, dopo essere stato investito da un furgone che era in fase di retromarcia, il cui conducente non si era reso conto della presenza del bimbo. Rintracciato dalla polizia, l’uomo ha accusato un malore.

Il presidente della Fed Jerome Powell, intervenendo a Jackson Hole, l’assise delle banche centrali, apre a un ribasso dei tassi di interesse a settembre per fronteggiare l’aumento dell’inflazione causato dai dazi. L’apertura di Powell fa salire gli indici Usa (Dow Jones +1,9% e Nasdaq +2%) e di riflesso quelli europei, con Milano che guadagna lo 0,65. Lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi scende a 80,4 punti.

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